Nucleare e radioattività: quello che non dicono i giornali.
Con il disastro della centrale di Fukushima c’è stata la festa della disinformazione. Da un lato il governo giapponese che, malato come sempre, non vuol far sapere al barbarico resto del mondo come vanno veramente le cose a casa sua. Dall’altro i media occidentali che non vogliono fare sapere alla gente quanto è pericoloso il nucleare.
Premesso che non sono un ingegnere nucleare, il primo che mi viene a controbattere che non ho il titolo per parlare di queste cose lo mando affanculo in diretta.
E adesso vediamo un po’ come stanno le cose. La farò semplice.
I materiali radioattivi esistono in natura. La radioattività è cosa normale per il pianeta, entro certi limiti, tanto è vero che esiste la cosiddetta radiazione di fondo (non solo nello spazio, dove è piuttosto elevata) nella quale viviamo costantemente immersi. La radioattività è quel fenomeno per cui un materiale emette radiazioni dette ionizzanti.
Gli elementi radioattivi, come l’Uranio e il Plutonio, sono instabili a causa dell’elevato peso atomico, e tendono a perdere “pezzi” per trasformarsi in un altro elemento più stabile (ad esempio l’uranio, che tende a diventare piombo). I pezzi persi vengono “sparati” nello spazio con considerevole velocità. Quando urtano altri atomi, se la loro velocità e carica è sufficiente, fanno effetto biglia e nell’urto li “cambiano”, provocando la formazione di ioni (uno ione è un atomo senza gli elettroni che gli girano intorno). Per intenderci, i famosi radicali liberi sono atomi ionizzati.
La radiazione ionizzante può essere più o meno “carica” e, di conseguenza, più o meno potente. Più e “carica”, maggiori sono i danni che può fare, in termini di atomi che può ionizzare, rimbalzando e penetrando nella materia circostante.
Esistono fondamentalmente tra tipi di radiazioni.
Radiazioni Alfa. Sono particelle relativamente “ciccione” e che interagiscono facilmente con la materia. La radiazione Alfa viene fermata, ad esempio, dall’aria entro una distanza di dieci centimetri. La pelle del corpo umano la ferma senza problemi.
Radiazioni Beta. Qui la faccenda cambia. L’energia è maggiore, le particelle penetrano più a fondo e il danno lo fanno. La radiazione Beta viene fermata, ad esempio da pochi millimetri di alluminio ma nel corpo umano penetra abbastanza a fondo da creare problemi.
Radiazioni Gamma. Siamo al culmine della potenza. La radiazione Gamma è una radiazione elettromagnetica, l’energia è massima, ed essendo caratterizzata non da materia (si tratta di fotoni) passa attraverso la stessa come se non esistesse o quasi (specialmente quella del corpo umano) e fa danni a non finire. Per fermare la radiazione Gamma occorre il piombo, e nemmeno poco. Per ridurre della metà l’intensità di un raggio gamma ci vuole un cm. di piombo, o 6 cm. di cemento. Queste radiazioni sono meno ionizzanti, ma tendono ad alterare fortemente la materia che attraversano, specialmente quella dei tessuti viventi.
Ultima definizione: un isotopo non è una specie strana di roditore, ma un atomo di un elemento uguale in tutto e per tutto a tutti gli altri di quell’elemento ma che ha un numero di neutroni diverso nel nucleo. Alcuni isotopi sono stabili ma la maggior parte di essi non lo è, e sono radioattivi.
Il problema delle radiazioni è dato non solo dalla radiazione in se’ ma anche dall’elemento che la genera. Quando ci fu il disastro di Chernobyl, ci fu il panico da Iodio131, un isotopo dello Iodio che decade Alfa.
Questo isotopo non sarebbe dannoso per l’uomo, se non fosse che si fissa sulla tiroide e da lì non lo togli più. Le radiazioni Alfa quindi vengono prodotte all’interno del corpo, per un raggio di 10 cm. vicino alla tiroide, che quindi viene bombardata in continuazione e può andare incontro, con buone probabilità, a degenerazioni tumorali della ghiandola.
Altri isotopi radioattivi, come il Cesio133, presenti come prodotto nel caso di combustibile nucleare, oltre a decadere male, cioè Beta o Gamma, si fissano sullo scheletro e in altre parti del corpo, provocando danni a breve termine (il Cesio è altamente tossico per il corpo umano al di là della radioattività), e a medio e lungo termine a causa del continuo irradiamento del corpo dall’interno.
Quando una centrale nucleare perde il raffreddamento, come è successo a Fukushima, il nucleo di materiale atomico si surriscalda (e può anche fondere, con conseguenze gravissime), e può produrre (come è accaduto) esplosioni indirette per la produzione di idrogeno e altri gas, esplosioni che possono danneggiare le strutture di contenimento in acciaio, cemento e altri materiali che contengono il nucleo, liberando così nell’aria la radioattività.
Nel caso di Fukushima i reattori sono stati spenti dai sistemi di sicurezza, limitando i danni, ma non c’è modo di spegnere la radioattività del nucleo, che continua ad emettere radiazioni ionizzanti in quantità mostruose.
I giornali parlano di dosi assorbite minime, e quindi non letali. Solo che, casualmente, si dimenticano di parlare della quantità di tempo per cui questa dose viene o verrà assorbita.
Un corpo umano, in condizioni normali, assorbe 2,4 milliSievert per anno dovuti al fondo di radioattività del pianeta (il Sievert è una misura della radioattività).
In altre parole il Sievert è una misura atemporale. In 80 anni di vita, un uomo assorbe una dose di radiazioni normalmente pari a 87.600 milliSievert. Ma lo fa, appunto, in 80 anni.
Esiste una precisa soglia oltre la quale la dose assorbita di radiazioni diventa letale. Se la soglia non viene superata i danni cosiddetti “deterministici” cioè provocati direttamente dall’esposizione alla radiazione, regrediscono più o meno completamente per quanto gravi.
Ma esistono anche i danni cosiddetti “stocastici”, che non dipendono dalla dose ma possono manifestarsi in un futuro imprecisato.
Nei giorni scorsi la dose assorbita dalla popolazione è stata in media di 30 milliSievert, quindi niente di allarmante. Ma la fonte radioattiva continua a sparare radiazioni ionizzanti nell’aria a ritmo accelerato. Quindi la dose aumenta ogni giorno.
Ad un assorbimento contemporaneo o nel breve periodo di 200 milliSievert i globuli bianchi iniziano a calare vistosamente, a 500 cominciano disturbi come nausea, cefalea e alterazioni del sistema immunitario e anche la sterilità (temporanea). Quando l’assorbimento arriva a 1.000 milliSievert sono davvero cazzi; c’è un 10% di mortalità entro un mese, il sistema immunitario viene depresso per periodi anche lunghi e quindi compaiono infezioni e malattie di vario tipo.
A 2.000 milliSievert la mortalità a un mese sale al 35%. Il sistema immunitario va completamente a puttane e l’immunodeficenza è pari a quelle dei casi più gravi di AIDS. A 6.000 milliSievert la mortalità è del 100% entro due settimane.
Il problema quindi non è solo la dose di radiazioni ma il tempo in cui viene assorbita. Perdurando l’alta radioattività e l’esposizione ad essa della popolazione, i danni non sono minimi come vogliono far credere i media: se ogni giorno ti becchi 30 milliSievert, in dieci giorni sei già in zona cesarini. Poi succede che aumentano gli aborti spontanei, le malformazioni fetali, i cancri, le leucemie.
Ecco quello che non dicono i media; la radioattività potrà non essere altissima, ma l’esposizione è continua. Due radiografie in un giorno non ti fanno male ma due radiografie al giorno per un mese il danno te lo fanno eccome.
Il business dietro alle centrali nucleari è mostruoso. Parliamo di centinaia di miliardi di dollari, un fiume di denaro che fa dimenticare qualunque cosa a chiunque. Specie a chi se li mette in tasca.
Una considerazione oltre a quelle già fatte; il combustibile per una centrale nucleare non è l’Uranio come si trova in natura, ma l’Uranio 235, che è l’isotopo necessario per avviare la reazione nucleare. Siccome ne serve un’alta concentrazione, ma l’Uranio in natura ne contiene solo una bassa percentuale, per arricchire una piccola quantità di Uranio, ne serve una grande quantità allo stato grezzo. In pratica, per ogni Kg di Uranio “arricchito” necessario ad un reattore nucleare, si generano 11 Kg di Uranio impoverito, un materiale altamente tossico, comunque radioattivo, utilizzato per la produzione di armi pesanti quali quelle usate in Kosovo e in Iraq, che hanno provocato intere generazioni di feti malformati per non parlare delle migliaia di soldati e centinaia di migliaia di civili gravemente intossicati ed avvelenati.
Tutta l’Europa ha fatto uno stop clamoroso, quando i vari governanti si sono resi conto di cosa può succedere con una centrale nucleare fuori controllo. Solo in Italia l’ignoranza è tale che il Governo non ha pensato neppure per un attimo a fermarsi, anche se nelle ultime ore qualcuno comincia a pensarci sopra, xome il Ministro Romani che prima ha fatto quello che ha fatto sul fotovoltaico con un decreto a dir poco discutibile, poi dichiara che “sul nucleare sarebbe follia tornare indietro” e adesso, davanti al macello giapponese, finalmente si fa venire un dubbio, bontà sua.
I sostenitori del nucleare non pensano a quanto costerà produrre energia nucleare. Non pensano a quanto costerà smaltire le scorie. Non pensano a quanto costerà alimentare quelle centrali. Non pensano che per non essere dipendenti dal petrolio diventeremo dipendenti dall’Uranio. Non pensano ai danni che provocheranno le tonnellate di Uranio impoverito prodotte e scartate. Non pensano al rischio strategico rappresentato da questi perfetti bersagli per un attentato terroristico.
Ma soprattutto non pensano a diminuire i consumi, ad alimentare la ricerca sulle energie rinnovabili per aumentarne l’efficienza, a lasciare alle generazioni future un mondo più pulito.
Il 12 Giugno ci sarà il referendum contro il nucleare (sempre che non lo spostino o trovino il modo di farlo saltare).
Quella sarà l’occasione in cui potremo fermare questi ignoranti.
Facciamolo, prima che siano loro a fermare noi.
Non so che pensare, Franz.
La verità è che non ritengo il nucleare insicuro perché ho paura di un terremoto che forte così viene una volta ogni 200 anni. Lo ritengo insicuro perché siamo in Italia.
Anche per me l’Italia è garanzia di inciucio, incompetenza e superficialità. Ma non ci sono solo gli eventi naturali a rendere insicuro il nucleare. Ci sono gli errori umani, involontari o no, c’è il problema delle scorie e, soprattutto, c’è il problema del mostruoso giro di denaro che implica il nucleare. E da questo punto di vista, sarai d’accordo con me, tutto il mondo è paese!
Grazie di questa lucida e competente esposizione.
Molto interessante e complimenti per l’articolo! Queste informazioni dovrebbero essere mandate in onda su una rete nazionale per svegliare il popolo italiano. Un chiarimento..dove dici che in un giorno la dose di radiazioni assorbita dalla popolazione è di 30 millisievert, ti riferisci alla popolazione mondiale o solo a quella giapponese?
Quella giapponese, residente nelle zone limitrofe a quelle evacuate. La dose media ANNUALE mondiale è più o meno compresa tra 3 e 5 millisievert. 30 millisievert è la dose stimata assorbita dalle popolazioni coinvolte dalla data dell’incidente fino a venerdi scorso.
con quale arroganza questi coglioni di politici si permettono di dire “andiamo avanti?”… con quale diritto?…dopo la porcata del fotovoltaico , dopo aver trasgredito la volontà popolare espressa nell’87 (sì, era abrogativo il referendum..ma questo non consente cmq di scegliere per noi dopo anni..), con quale tracotanza una inutilità come la Prestigiacomo, ministra dell’ambiente e appartenente ad una famosa famiglia industriale che ha avvelenato la zona del siracusano, si permette di non riflettere su ciò che sta accadendo..quando mezza europa ha già voltato pagina e l’altra mezza sta facendo retromarcia?..
SCEGLIAMO NOI..e non questa banda di pericolosi incompetenti in malafede!
In queste ultime ore Romani ha cominciato a fare marcia indietro. Poi il fuorionda della Prestigiacomo: “E’ finita. Non possiamo mica rischiare le elezioni per il nucleare. Non facciamo cazzate” ha messo una definitiva targa alle cazzate di questi incompetenti.