Il potere della pergamena ovvero del documento

Un argo­men­to caro al fan­ta­sy che, a sua vol­ta, ha pesca­to a pie­ne mani dal­la let­te­ra­tu­ra esoterica.

La per­ga­me­na, la magia intrin­se­ca nel­la car­ta su cui è scrit­ta la fra­se o la paro­la magi­ca… quan­te vol­te abbia­mo sor­ri­so di fron­te a ciò? E quan­te vol­te abbia­mo rite­nu­to un docu­men­to come un sem­pli­ce pez­zo di car­ta con sopra dell’inchiostro?

Eppu­re… eppu­re non è esat­ta­men­te così. Non tut­ti i docu­men­ti sono pez­zi di car­ta sen­za un valo­re ogget­ti­vo; alcu­ni han­no un loro pote­re intrin­se­co rea­le, tangibile.

Il pri­mo è il dena­ro. La ban­co­no­ta, ma anche la mone­ta (quel­la di una vol­ta, fat­ta in metal­lo dav­ve­ro pre­zio­so). Sono docu­men­ti, eppu­re han­no un loro pote­re intrin­se­co, evidente.

Ma fate una pro­va, un gior­no che ave­te tem­po: anda­te in comu­ne e chie­de­te la copia inte­gra­le del vostro atto di nascita.

Quan­do lo avre­te tra le mani guar­da­te­lo bene e, pos­si­bil­men­te, apri­te bene le orec­chie interiori.

Per­chè qual­co­sa pro­ba­bil­men­te vi arri­ve­rà dal­l’ap­pa­ren­te­men­te inno­cuo pez­zo di car­ta che ave­te tra le mani.

A me è capi­ta­to. E mi sono tro­va­to qua­si col culo per ter­ra. Un impat­to dav­ve­ro for­te, tan­to che ci ho mes­so qual­che ora per riu­sci­re a “decom­pri­me­re” quel­lo che mi ave­va trasmesso.

Innan­zi­tut­to il fat­to che in quel sem­pli­ce pez­zo di car­ta si affer­ma­va la mia esi­sten­za in car­ne e ossa. Non in sen­so gene­ri­co, ma pro­prio la mia esi­sten­za in vita come indi­vi­duo. Un’af­fer­ma­zio­ne così deter­mi­na­ta da ave­re una coe­ren­za ener­ge­ti­ca tut­ta sua.

In secon­do luo­go, per quan­to con­trad­dit­to­rio pos­sa sem­bra­re… l’as­so­lu­ta cer­tez­za del­la mor­te. Vi era san­ci­ta la mia nasci­ta su quel­la car­ta. E su quel­lo stes­so docu­men­to sarà ripor­ta­ta, pri­ma o poi, anche la mia mor­te: “Dece­du­to in data…”. Nien­te come la cer­tez­za di esse­re nato por­ta con se’ la cer­tez­za che un gior­no o l’al­tro morirai.

E per ulti­mo… uno stra­nis­si­mo sen­ti­re, qual­co­sa che mi ha in qual­che modo ricol­le­ga­to alla sto­ria del­la mia fami­glia, al tem­po in cui quel docu­men­to fu com­pi­la­to. Qual­co­sa di mol­to dol­ce, in ogni caso.

Comun­que sia, quel docu­men­to, per quan­to mate­ria­le e del tut­to insi­gni­fi­can­te, ave­va una sua ener­gia intrinseca.

L’im­pat­to, quel­lo si era sog­get­ti­vo. Ma vi era qual­co­sa in quel docu­men­to che vibra­va in modo del tut­to ine­qui­vo­ca­bi­le. Non per­chè fos­se il mio, ma per­chè cre­do che in qual­che modo, un atto di nasci­ta, abbia dav­ve­ro un carat­te­re ogget­ti­vo che non vale solo per il proprietario.

E la cosa non mi stu­pi­reb­be. D’al­tron­de una nasci­ta, un esse­re che vie­ne al mon­do, è sem­pre un mira­co­lo, ed evi­den­te­men­te, per qual­che moti­vo, un atto di nasci­ta ne rac­co­glie in qual­che modo l’energia.

E così mi sono tro­va­to a pen­sa­re alle miglia­ia di vol­te in cui ho fir­ma­to o redat­to un docu­men­to nel­l’in­con­sa­pe­vo­lez­za più brada…

Un’e­spe­rien­za dav­ve­ro interessante!

Pro­va­re per credere!

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2 Commenti
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Walter

Allo­ra anche una sem­pli­ce fir­ma diven­ta fon­te di ricerca?

Franz
Reply to  Walter

Una fir­ma in modo par­ti­co­la­re… ma una vol­ta che ti “par­te l’em­bo­lo” per le ricer­ca, ogni occa­sio­ne è buo­na per com­pren­de­re, sco­pri­re, sperimentare…
Si, direi pro­prio di si! :bye: