Di sorpresa
Non è che servano sempre tecniche complesse, respirazioni complicate e svolgimenti particolari. C’è il momento della tecnica e quello del silenzio.
Se devi produrre un effetto preciso, uno stato definito, magari spostare la consapevolezza in qualche antro di te stesso… beh, allora lì la tecnica è indispensabile.
Ma esiste anche il momento in cui, semplicemente, potresti aver voglia di silenzio.
Allora la tecnica non serve. Basta sedersi, magari con la schiena dritta, e stare immobili, senza sforzo, in uno stato semplicemente naturale.
Dover per naturale si intende quello che si crea da solo nel momento in cui ti rilassi. Non parlo di stare sdraiati o svaccati in poltrona, mi pare ovvio. Parlo dello stare semplicemente come natura vuole.
Allora può accadere, magari per il bisogno, magari per un numero infinito di fattori, che si riesca ad arrivare davvero ad uno stato naturale. La mente ordinaria si manifesta veramente come la superficie del mare vista dall’alto. Le piccole onde che la muovono sono i pensieri.
Pensieri che, anch’essi visti dall’altro, non turbano più chi sta osservando questa scena. Il respiro si fa sottile che sembra quasi non aver più luogo.
E’ in quel momento che tutto si ferma e finalmente possiamo stare in pace.
Un momento magico, perchè è in quelle condizioni che le cose vere, quelle che sentiamo (non quelle che pensiamo di sentire), possono uscire alla luce. La loro dimora è nell’aria tersa che sta sopra il mare dei pensieri.
E loro, quando sentono finalmente una presenza amica, possono decidere di farsi vedere.
Nascono così quelle cose chiamate “insight”, lampi di intuizione non mediati dal pensiero. Realizzazioni e rivelazioni che si presentano come mamma le ha fatte all’occhio di chi osserva.
Momenti di grazia in cui la comprensione e la realizzazione fanno un passo avanti e, se tutto va bene, ti portano a capire qualcosa in più di chi sei, magari anche di cosa vorresti fare da grande.
Così… di sorpresa!
😀