Ci deve sempre essere un colpevole: una compulsione tutta italiana

Un’abitudine sempre più malata, una compulsione sempre più forte da parte dei media, degli organismi sociali e quindi, per propagazione quasi contagiosa, del popolino.

Il bisogno di trovare un colpevole a tutti i costi di qualunque episodio negativo, oltre ad essere figlio diretto della paura, è anche figlio illegittimo della mancanza sempre più totale di sicurezza nelle istituzioni e nel bisogno, altrettanto malato, di nascondere una condizione di impunità ed assurdità governativa sempre più marcata.

In Italia la certezza di pena sostanzialmente non esiste, se non per l’uomo comune che, anzi, è certo di incorrere sempre e comunque in qualche sanzione, civile o penale mentre di uomini di potere indagati ce ne sono a bizzeffe, ma pochissimi di loro finiscono davvero per scontare una pena che sia davvero tale.

I media devono servire su un piatto d’argento il colpevole per qualunque cosa, qualunque evento anche del tutto fortuito, per quanto tragico, deve essere, oltre che spettacolarizzato morbosamente, indagato a fondo, fino a che, in qualche modo, non si individua qualcuno che possa anche solo lontanamente essere additato come responsabile.

Solo che non si cerca mai il vero responsabile, non si può accettare che il problema si sia generato senza che nessuno lo abbia prodotto volontariamente, oppure che il fato sia il vero attore principale: no!

Si deve additare sempre qualcuno, da fornire in pasto al pubblico e la cui immagine distruggere pubblicamente.

Solo che poi la cosa si ferma lì: molto spesso distruggendo qualcuno che aveva l’unica responsabilità di essere l’ultimo anello di una catena di eventi irrinunciabili.

E anche questa è una cosa che l’italiano medio, ormai sempre più sedato, superficiale, ignorante e moralista all’inverosimile, continuerà a non capire.

Fornire i colpevoli per ogni sciocchezza serve solo a distogliere l’attenzione dai veri colpevoli delle nefandezze più gravi.

Alimentare la compulsiva ricerca della responsabilità a tutti i costi per fatti più o meno gravi e dolorosi di cronaca serve solo a fare in modo che i soliti, diffusissimi idioti agiscano da megafono in modo che altri idioti, ancora più diffusi, non si facciano venire in mente di guardare nella direzione in cui le vere porcate avvengono in continuazione nella più totale impunità e nella più assoluta certezza della mancanza di una pena.

E’ il vecchio trucco del prestigiatore che concentra l’attenzione del pubblico su una mano mentre con l’altra esegue abilmente il cambio di carte.

Solo che qui non siamo a teatro e la mano che cambia le carte poi ti si infila anche nel culo!

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