Il sottile fascino del male: opposizione e tenebre
Alzi la mano chi non ha mai subito il fascino di un’azione maligna. Non ho detto chi l’ha fatta, ma chi ne ha “subito il fascino”.
Il male esiste. Non c’è dubbio, basta guardarsi attorno. E contemporaneamente non esiste: è la mancanza di luce a creare il buio che, tuttavia, come diceva Einstein (ma anche Nietzsche) non possiede una sua essenza, una sua componente reale.
Ed è vero: come ci dice la totalità della letteratura esoterica, oltre un certo punto il male non esiste più. Ma qui, nel mondo del dualismo, nella materia ma anche più su, esiste eccome e fa anche sentire i suoi effetti.
L’azione maligna ha un suo fascino particolare che, in assenza di qualcosa all’interno, è destinato ad avere potere, ad attecchire per così dire, nell’animo umano. E quindi a prosperare ed a creare ciò che, purtroppo, osserviamo continuamente attorno a noi.
Occorre farsene una ragione: fintanto che la nostra consapevolezza, la nostra coscienza (detto in termini non esoterici) non si evolvono oltre un certo punto, peraltro non di certo di basso rango, il male è al nostro interno, pronto a muoversi in ogni istante.
“Vegliate e pregate per non entrare in tentazione, poiché lo spirito è pronto ma la carne è debole!” diceva Gesù ai suoi. Ed è molto forte la tentazione della prevaricazione, della violenza.
Nell’ignoranza è molto difficile distinguere il bene dal male. Anzi, a volte diventa impossibile: quella che può sembrare un’azione evolutiva può avere esiti contrari, se non se ne conoscono alla perfezione i risultati.
Ma al nostro interno, qualcosa si muove sempre, salvo in casi particolarmente oscuri: abbiamo sempre la possibilià di sentire la natura di una nostra azione. Ascoltare questo qualcosa può aiutare. Magari si sbaglierà (anzi, è praticamente sicuro) ma la direzione, la disposizione interiore saranno in direzione della luce.
Attenzione però, esiste anche chi fa l’esatto contrario; chi elegge l’involuzione come proprio sentiero, chi crede, pratica e professa il sopruso, la violenza e la coercizione sui propri simili come via, per lui soltanto, evolutiva.
Il “potere sugli altri” o il “potere di…” sono effimeri, è vero, ma esercitano sempre un fascino a volte irresistibile, quando all’interno mancano salde basi di consapevolezza, etica, o anche solo di spessore umano.
Esiste l’opposizione, esistono coloro che perseguono consapevolmente un disegno oscuro, involutivo.
La tenebra, anche se raramente si fa vedere per quello che è, esiste eccome!
E cosa può opporsi ad essa? Nella sua definizione sta il segreto: la tenebra è assenza di luce, quindi ciò che viene illuminato è automaticamente escluso da essa. Ma prima di giungere a questa illuminazione, occorre comunque combattere. Dopo, non serve più ma prima è indispensabile.
E la prima tenebra da illuminare è quella che abbiamo all’interno. Quella che ci porta a dimenticare chi abbiamo di fianco o di fronte, a dimenticare che è un essere vivente, portatore di una sua luce, olograficamente coincidente con l’unica luce, quel codice di luce dietro ogni cosa esistente.
E questo non vale solo per gli esseri umani, ma anche per gli animali, i vegetali, i minerali, la materia apparentemente inerte.
Noi stiamo andando nella direzione opposta: stiamo uccidendo la Terra con i nostri veleni industriali, distruggiamo il nostro corpo con quello che l’industria alimentare genera alla voce “cibo” e che assomiglia sempre di più a spazzatura. Violentiamo continuamente il mondo animale e vegetale, quando non i nostri simili, di sesso uguale o opposto.
Ma non servono grandi gesta, comportamenti eroici, azioni gloriose. Basta partire dal piccolo, dal quotidiano, dalle nostre azioni di ogni giorno: un “grazie”, detto a chi ha fatto qualcosa per noi, ad esempio, o una carezza a chi ci sta di fronte. Un pensiero maligno passa per la nostra mente? Affrontiamolo come faremmo con un bimbo capriccioso: con autorità ma anche con quella dolcezza che proviene dalla compassione e dalla realizzazione dell’inevitabilità di quel pensiero ma anche della assoluta non necessità di dargli seguito.
Come diceva il Maestro Morya, ogni piccola luce nel mondo delle tenebre, è già un inizio.
Controlliamo i pensieri, controlliamo le parole, controlliamo la nostra energia. Il che non significa trasformarsi in un branco di smidollati idioti. Significa anche incazzarsi quando è il momento, persino combattere quando serve: ma sempre con la luce nella mente e nel cuore.
Ecco come si cancellano le tenebre!
Grazie!…E grazie due volte…perchè con le sacrosante verità ‚l’articolo infonde anche il coraggio!!!oltre, le non poche riflessioni …