Le conseguenze ovvie degli atti geniali di un governo inetto

Aumentano le tasse, ne inventano di nuove, ne tolgono una per sostituirla con altre due (più alte). Il risultato? Pateticamente prevedibile quanto ovvio: il gettito fiscale cala.

In questo caso perliamo del gettito IVA che, a furia di aumentare ha fatto crollare le importazioni al punto tale che nei primi 8 mesi 2013 ha subito un minor incasso per il 5,2% (quasi 4 miliardi di euro).

Il che significa, in soldoni, quello che qualunque studente del primo anno di economia sa perfettamente: se aumenti le tasse oltre un certo punto avrai l’effetto contrario perchè sempre meno gente le pagherà. Non solo per evasione ma soprattutto per mancato acquisto (eh si, perchè alla fine l’IVA non è altro che questo: una tassa sugli acquisti).

E quindi ora a fronte di un ulteriore aumento dell’1 per cento, cosa si aspettano i geni di questo governo? Di avere più soldi? Ovviamente no: se nei primi 8 mesi dell’anno le persone e le imprese hanno acquistato sempre di meno, proprio a causa dell’aumento dei prezzi indotto da quello IVA, non si metteranno di certo ad aumentare gli acquisti nei 4 mesi successivi.

Si tratta di un circolo vizioso dal quale, di questo passo e con questi governanti, l’Italia non uscirà più.

Ma questo, ovviamente, i giornali non lo dicono, se non in un misero trafiletto dopo averla raccontata per l’ennesima volta sull’IMU.

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