Quando la notizia puzza: l’ex manager UBS arrestato a Bologna

Perchè scrivo di questo? Per un solo motivo: mi sono abituato nel tempo ad usare una modalità critica nei confronti della stampa, non solo italiana, ma di tutto ciò che viene scritto dai media. Quello che voglio fare con articoli come questi è esemplificare un modo, uno stile di pensiero che, ben lontano dal complottismo, può evitare di cadere in trappole mediatiche (ovvio che in questo caso non ce ne può fregare di meno della vicenda, ma è il modo di leggere la notizia che conta).

Notizie che puzzano di quantomeno strano se ne leggono ogni giorno. Questa pubblicata ieri su La Repubblica fa davvero saltare sulla sedia.

Tal Raoul Weil, ex alto dirigente di UBS, è ricercato a livello internazionale per frode fiscale dagli Stati Uniti. Mandato di cattura internazionale significa che non puoi non sapere che qualcuno ti vuole mettere in galera.

Orbene, Mr. Weill arriva bello tranquillo in un albergo di Bologna e si registra con il suo vero nome. Ovviamente la registrazione viene trasmessa insieme alle altre alle autorità e, come diretta conseguenza, l’ex manager viene blindato quasi all’istante.

La domanda sorge spontanea: com’è possibile che una persona che si suppone in possesso di una discreta istruzione, consapevole di essere nell’occhio del mirino della Polizia di mezzo mondo, sia così stupido da registrarsi in un albergo con il proprio nome?

Personalmente non lo ritengo possibile. Quindi delle due l’una: o l’ha fatto apposta o le cose non sono andate come dicono.

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