La storia dell’umanità: niente di più facile da manipolare.
Cosa c’è di più facile da alterare che la storia? I fatti che giungono a noi sono accaduti molto tempo fa. Oltre i duemila anni (che dal punto di vista storico sono meno di un battito di ciglia) l’unica cosa su cui ci possiamo basare sono le conclusioni degli storici, a loro volta basate su ritrovamente e studi su prove sepolte nel tempo.
Prima di parlare dell’eventuale malafede però, parliamo anche solo del sistema usato per dedurre. Analisi scientifiche ci danno la datazione. Ma tutto il resto, è opera di deduzione, incrocio di dati basati sull’eventuale reperto (quindi reale) ma soprattutto su lavori, libri, studi di persone che hanno preceduto chi trae la deduzione.
In altre parole il miglior sistema immaginabile per la propagazione e l’ampificazione di un errore. Se alla base di uno studio c’è una convinzione errata, tutti gli studi che si baseranno su di esso non potranno che essere ancora più errati. Gli strumenti a nostra disposizione oggi infatti, spesso vanno ad alterare deduzioni tratte nel passato, quando la sensibilità strumentale era molto inferiore.
Questo già dovrebbe far capire come la Storia per come la conosciamo non sia affatto certa, se non in riferimento alle ultime, poche, migliaia di anni.
Ma in realtà questo non sarebbe nulla, se non fosse che la Verità, molto spesso è scomoda e tende a ribaltare convincimenti sui quali magari si basano interi corsi politici o religiosi.
Pensate se in qualche modo, per fare un esempio di fantasia, si scoprisse che Gesù era una “lei”. Una scoperta di questa portata, davvero pensate che verrebbe lasciata diffondersi? O più probabilmente verrebbe censurata sul nascere, con sistemi che farebbero apparire quelli dell’Inquisizione come giochi per educande?
Tutti noi diamo per scontato che la Storia non rappresenti un interesse tale da poter dar luogo ad adulterazioni anche massicce. Invece non è così: l’attuale disposizione sociopolitica è per lo più basata su annessi storici, coesioni geopolitiche date per scontate; molti “diritti” vengono vantati per diritto storico e così via.
Lo spunto mi viene da un articolo del Dott. Semir Osmanagich, fondatore del Parco Archeologico Bosniaco. E’ un articolo importante, non solo per i fatti che espone (veri o no che siano ma non vedo perchè dubitarne) ma soprattutto per la possibilità che apre nel pensiero.
Siamo sicuri che la storia sia come ce la raccontano oggi? Quanto ci vorrebbe a cambiarla nella mente di noi cittadini così lontani da questo passato?
Nulla. Non ci vuole davvero nulla. Per alterare la storia basta semplicemente non dire nulla delle eventuali nuove scoperte che la possono ribaltare o modificare. Quindi non serve un’operazione attiva, quanto una, se vogliamo, passiva.
Non dire in questo caso è più che sufficiente. Certo, bisogna far stare zitto qualcuno… ma non serve molto in questa nostra società. I media sono notoriamente organismi pilotabili senza grossi problemi ( in Italia in particolare, ma in tutta Europa e negli Stati Uniti, nonostante le apparenze, basta comunque poco per nascondere una notizia).
Ma anche senza andare a costringere qualcuno, basta uno stuolo di persone fanatiche del sistema così com’è. Non dovete neppure dirgli cosa fare: ci pensano da soli.
Parlo di quelle persone che usano il “metodo scientifico” e le “prove attendibili” come formidabile arma negazionista. Chiunque abbia una mente critica si accorge che questa operazione di affossamento è spesso deliberata e mirata alla delegittimazione di contenuti importanti.
Il problema è che per l’uomo moderno, nato alla massima distanza da quella che è la Verità, la mente critica non è affatto tale. E’ una mente del tutto asservita alla logica del “lascia tutto così com’è”, e quindi incapace di vedere quando c’è un dolo o un’aggressività assurda nei confronti di una notizia che potrebbe avere una valenza fondamentale.
Ecco perchè la storia è facile da manipolare!