Il governo automatico. Ma… e le elezioni?
Siamo al terzo governo il cui rappresentante nessuno ha eletto. Prima Monti, designato da Napolitano, poi Letta, ancora designato da Napolitano e ora Renzi, designato… da chi?
Non è stato eletto, non è stato votato (anche se sono alquanto certo che se fosse stato possibile l’avrebbero votato in parecchi), eppure riceve l’incarico di formare un governo (cosa prevista dalla costituzione, d’accordo…).
Il tutto sotto l’egida del Presidente Napolitano che fa chiaramente capire che non indirà (giustamente, direi) nuove elezioni con l’attuale legge elettorale. Ma la domanda giunge spontanea: quanto è difficile fare una legge elettorale “normale”, in cui il popolo si sceglie chi lo governerà per i prossimi anni?
Quella italiana ormai è diventata una “democrazia automatica”. Un po’ strano come sistema di governo, anche perchè in qualunque altra nazione d’Europa una cosa del genere non avrebbe la minima possibilità di accadere.
Anzi, fatte salve alcune forme di governo, diciamo così, “singolari”, come ad esempio la Corea del Nord, la Cina, la Russia e via similmente, non esiste democrazia al mondo in cui la volontà del popolo sia così particolarmente ignorata, palesemente messa da parte.
Monti… non l’ha voluto nessuno, eppure, stranamente, è stato lì un bel po’. Idem per Letta e ora è il turno di Renzi.
Che dire? Poco, se non che, come disse Machiavelli: “Ogni popolo ha il governo che si merita”.
E non solo quello!
E meno male che qualcuno inizia a capire come stanno messe le cose in Italia.