A quante cose rinunci perchè non hai tempo?
La produttività: il nuovo schiavismo sotto mentite spoglie. Rendiamocene conto: imprenditori, liberi professionisti o dipendenti, alla fine non è che cambia molto. La produttività è il must di tante imprese; piccole, medie o grandi, poco importa.
Fatto sta che è così che decine di migliaia di persone perdono la loro vita dedicandola al lavoro. Perdita? Si, esatto: perdita.
Se sei un imprenditore e corri per dieci, dodici o anche quindici ore al giorno dietro alla produttività della tua azienda, stai sacrificando la vita per ottenere in cambio… un reddito.
Quanto reddito? Dipende: ma fossero anche milioni di euro… cosa te ne fai se nella vita non ti avanza tempo per te stesso? Niente!
Ed è inutile che ti racconti la balla che vai in giro con la macchina di lusso, che alle 21 ti basta una telefonata per acchiappare la mignotta di turno (o il mignotto, non facciamo di certo differenze sessiste, eh?). Inutile che ti racconti la balla che puoi fare quello che vuoi quando vuoi… che passi le vacanze (fosse anche un mese) in posti da sogno.
La realtà è che sei prigioniero di qualcosa che ti costringe a “fare” se vuoi mantenere la suddetta auto di lusso, la suddetta mignotta o mignotto… in cambio di cosa? DELLA TUA VITA!
E i tuoi dipendenti? Stessa storia: per mantenere un livello di produttività ideale DEVONO correre almeno quanto te se non di più. Se sei uno di loro la solfa non cambia: corri dietro ad uno stipendio per ottenere il quale ti viene imposto un patto che è peggio di quello proverbiale con il diavolo.
E della tua vita… che ne è?
Questo è davvero qualcosa su cui riflettere: davvero ritieni che quello che conta di più nella tua vita sia… il “lavoro”? Davvero ritieni che quello che fai sia ciò che ti identifica per quello che sei?
Ovvio che no! Quello che fai non è quello che sei! E’ solo quello per cui ti pagano (e pure poco) in cambio dell’unica cosa che nessuno ti potrà mai rendere: il tempo della tua vita!
Se la tua vita implica alzarsi alle 7 per essere al lavoro alle 8, luogo da cui esci alle 18.30, stanco morto al punto che l’unica cosa che riesci a fare è al massimo avvelenarti all’happy hour insieme ad altri cinque devastati come te, per andare a casa alle 19 ed alle 22 essere un’ameba che si trascina verso il letto… spiegami: dove cazzo è finita la tua vita… in quelle due o tre ore al fine settimana in cui credi di fare quello che vuoi tu ma alla fine non fai altro che vendere di nuovo il tuo tempo al partner alla voce “Andiamo al super, andiamo all’ikea, andiamo a mangiar con tizio caio e sempronio”?
Sveglia! Il sistema è costruito in modo da portarti via il tempo (l’unica cosa che possiedi ma che, al tempo stesso, nessuno ti potrà mai rendere) per permettere a qualcun altro di vivere meglio il suo!
Se non ti opponi a questo, arriverai alla fine del tuo tempo accorgendoti troppo tardi di quanto ti hanno rubato in nome del dio denaro. Sarà troppo tardi quando ti renderai conto che il tuo tempo è stato usato da qualcun altro.
Imprenditore o dipendente: di nuovo non cambia nulla! Se sei un dipendente è solo più evidente. Se sei un imprenditore… è solo più difficile riconoscere la fregatura.
Vuoi capire quanto ti hanno fregato? Poniti alcune domande:
Quanto tempo nell’ultima settimana ho dedicato a me stesso, alla mia crescita personale, a diventare quello che davvero potrei essere ma ancora non sono?
Quanto tempo nell’ultima settimana ho dedicato ai sentimenti, agli affetti, a godere della mia vita?
Quante volte ho avuto il tempo di parlare con il/la mio/mia compagno/a nel momento esatto in cui serviva? E quante volte ho risposto “adesso non ho tempo, ti richiamo dopo”, solo per dimenticarmi di farlo e scoprire che nel frattempo era irrimediabilmente trascorso un momento che non tornerà mai più?
Quanto tempo ho dedicato per strutturare qualcosa che, verosimilmente, davvero potrò portare con me al momento della mia morte?
Questo è un modo… ma se non ti basta, poniti queste altre domande, forse più pratiche.
Quanto tempo nell’ultima settimana ho dedicato a fare qualcosa che porta denaro ad altri? E quanto denaro ho portato a costoro? E a fronte di quanto denaro affluito nelle mie tasche?
Quanto tempo nell’ultima settimana ho dedicato a lavorare per pagare dei debiti?
Quanti debiti nell’ultima settimana hanno generato interessi passivi che a loro volta necessiteranno di tempo da parte mia per essere ripagati?
Se la risposta è che il tempo passato a far guadagnare gli altri era maggiore del tempo dedicato a te stesso… beh, mi spiace dirtelo ma sei fottuto!
Imprenditore o dipendente, conta davvero poco. Occorre spezzare questo circolo vizioso.
Smettila di vivere una vita che non è tua. Smettila di vivere il lavoro come se fosse la cosa che ti identifica: sei tu ad essere identificato nel lavoro, perchè senza di esso non sai più chi sei. Il lavoro non ti identifica affatto: richiede esclusivamente il tuo tempo!
Smettila di richiedere che chi lavora per te faccia altrettanto: il benessere della tua azienda dovbrebbe essere dato da quanto le persone sono in grado di dedicare alla propria vita, non da quanto dedicano alla tua!
Smettila di credere che la tua azienda sia una tua creatura! Sei nella merda quanto e più dei tuoi dipendenti: non solo devi lavorare più di loro ma anche a minor prezzo. La tua azienda non è tua, perchè nell’istante in cui smetti di darle il tuo tempo, cessa di esistere in quattro e quattro otto!
Smettila di inseguire il successo: se proprio devi, afferralo! Fino a che gli corri dietro non fai altro che perdere tempo!
Se lavori nell’azienda di famiglia, ricordati che alla fine, chi raccoglie i frutti nella maggior parte dei casi non sei tu! In compenso avrai dedicato i migliori anni della tua vita a qualcosa che, per ben che ti vada, diventerà “tua” quando sarai troppo vecchio per goderti quel poco tempo che ti è rimasto!
E dulcis in fundo… la vera domanda: a quanto di ciò che davvero avresti voluto fare hai rinunciato perchè NON NE HAI AVUTO IL TEMPO?
Risponditi! E prendi le decisioni del caso.. ma prendile ora, fino a che sei in tempo!
Fa tutto parte del controllo, scienza esatta portata sino alle estreme conseguenze da un olimpo di dei
che non ci considerano meglio dei microbi in coltura. Ho la sensazione che la “cosa” venga da lontano,
sicuramente nei primi del novecento era già iniziata e stava correndo speditamente. Il controllo della
gente, delle banche, del commercio, degli Stati…del mondo attraverso il controllo del denaro, era già una
realtà: niente è successo nel mondo che non sia stato causato dal denaro, compresa la rivoluzione russa
e il bolscevismo, (Stalin non è stato altro che un fattorino pagato). Ha ragione Simone Weil quando dice
che nessuna liberazione può avvenire dal basso: è una illusione! Le cose più importanti come la relatività,
i quanti, i modelli atomici, la psicologia e moltri altri emersero nei primi del 900, ma siamo sicuri che non
si sapessero prima? Oppure siamo sicuri che questa divizzazione di Einstein a scapito di Bohr non nasconda
la volontà di allontanarci da una certa visione di un universo meno deterministico e più libero? Basato più
sull’individualismo? La prova è che tutte le tecnologie che permetterebbero al singolo di fornirsi di energia
a basso costo, senza passare dalle multinazionali, sono state affossate. Le ricerche più spinte, avvengono con
marchingegni giganteschi costosissimi (CERN Ginevra) che richiedono un complesso consenso internazionale
che passa inevitabilmente per quelle banche controllate da…mentre certe ricerche a bassissimo costo ma efficaci
vengono osteggiate e ridicolizzate, bollate di fanfaronismo…ma perché? Ovvio! Anche la pretesa crisi attuale
non è che un modo ancora più spinto di controllarci. Agnelli disse, in un giorno imprecisato degli anni 80′, dopo
i riuscitissimi scioperi alla Fiat: “ci riprenderemo tutto con gli interessi” e anche se lui è morto, oggi è quello
che stà succedendo. Non è una crisi, è una manovra di alta ingegneria sociale per umiliare e togliere potere a
chi fa del lavoro la propria ragione etica di vita. Fandonia tanto quanto quella di inventarsi un nemico per poter
continuare a costruire armi e fare la guerra! Vie d’uscita? Sì, ce ne sono, tutte basate sulla collaborazione e le
sinergie umane. Man mano che cresce il benessere, sopratutto quello psicologico, ovvero la sicurezza dei propri
valori. Ovvio che stanno facendo di tutto per minare alla base questo nostro vantaggio tutto italiano ad es. di
avere la migliore alimentazione del pianeta, (il ché presuppone anche un cervello normale che prima o poi
comincerà a funzionare): cerchiamo di mantenercelo questo vantaggio, altro che trattati internazionali sul
food (che schifo di parola).