Avidità: il male silenzioso
Non credo che esista qualcosa di peggio, un nemico più grande. L’avidità ha la capacità di travestirsi in ogni modo e in ogni istante, ma alla fine, se guardi bene sotto la maschera che si cala sul viso, riconoscerne il vero, rivoltante aspetto non è così difficile.
Sempre che, beninteso, tu non ne sia già completamente vittima. Allora, al pari dell’ego, l’avidità filtrerà qualunque cosa per mostrartela secondo la propria attitudine, impedendoti di riconoscerla e anzi facendoti credere di esserne del tutto intoccato.
Qualche esempio? Eccone alcuni.
Quando sei avido di denaro o di comodità, arrivi al punto di raccontarti che lo fai per assoluto tuo bisogno. E questo giustificherà il ladrocinio di qualunque risorsa o talento sia in possesso di chiunque ti si avvicini, generando intorno a te un pozzo nero di povertà, materiale ed interiore.
Quando sei avido di riconoscimento, chiunque non ti riconosca per quello che, a torto o a ragione, pensi di essere, semplicemente non esiste. Ed è così che finisci per circondarti solo da chi soddisfa la tua brama di te stesso, perdendo lungo la strada chiunque ti ami per quello che, a torto o a ragione, vede di te. Tutte le tue doti svaniscono, non portano nulla al mondo se non un’estrema tristezza, direttamente proporzionale a quanto le farai mancare al mondo stesso.
Quando sei avido di possesso, ti circondi di cose bellissime, perdendoti in mezzo ad esse e dimenticando che non una sola oncia di quell’oro di cui ti circondi potrai portare con te quando lascerai questo corpo. E quando lo farai, tutto quell’oro non ti avrà donato un solo millimetro in più verso il tuo essere, la tua vera natura. Anzi, per ogni grammo d’oro non necessario, mille miglia in più ti avranno separato da te stesso.
Quando sei avido di amore, vuoi che tutti i cuori siano per te. Togliendoli così a chiunque altro. E più saranno grandi questi cuori, più ti adopererai perchè siano solo per te. Togliendo così ad un sempre più grande numero di persone l’amore che spetterebbe loro.
Quando sei avido di gloria, ogni parola, ogni frase che non sia detta da te diventa indegna di attenzione e ogni talento del mondo ha origine da te. E così ti perdi per strada tutto il bello che il mondo ha da offrirti, perchè l’unico dono che ti interessa è quello che puoi fare a te stesso.
Pensate invece a cosa potrebbe essere il mondo senza avidità!
Il tuo denaro servirebbe solo per aiutare chi ne ha di meno o per nulla. Anzi, il guadagnarne di più servirebbe solo ad aiutare più persone a vivere meglio. Presente Schindler’s List? Ecco!
L’essere riconosciuto non ti importerebbe perchè saresti troppo occupato ad aiutare le persone a riconoscere sé stesse. E ti circonderesti di persone che non sanno chi sono, o lo sanno meno di te, fregandotene del fatto che sappiano chi sei tu, ma facendo loro da specchio per mostrar loro quanto siano belli nella loro unicità, riempiendo l’intero spazio dell’amore che da questo si genererebbe.
Non possiederesti nulla che tu non possa condividere, e quello sarebbe veramente oro sacro: il condividere ciò che si ha con chi non ne ha. E allora soprattutto le tue doti, piccole o grandi che siano, diventerebbero patrimonio dell’umanità intera.
Saresti avido di amore… ma per gli altri. Vorresti che tutte le persone che incontri fossero circondate di tutto l’amore possibile. E allora ti danneresti per diventare ogni giorno la fonte di amore più grande per chiunque.
Saresti avido della gloria di Dio, non della tua. Sapresti che ogni singola frase detta da chiunque si incontri sul nostro cammino rappresenta in sé la più alta verità. Perché nulla può esistere al di fuori della verità e dunque essa deve risiedere in ogni cosa, indipendentemente da chi la descriva o la dica. Certo, una stronzata resta tale: ma cercheresti di cambiarle tutte, per eliminare l’ignoranza dal mondo. E faresti di tutto per far crescere il talento di chiunque, perchè ad ogni talento in più, il mondo è un po’ meno povero ma, soprattutto, un po’ meno ignorante.
Si potrebbe andare avanti ma credo siano esempi sufficienti a capire che l’avidità non è un male: è il male assoluto. L’energia centripeta per eccellenza. Se l’avidità sparisse di colpo da questo mondo, ci troveremmo a vivere in un paradiso in cui saremmo forse tutti più poveri ma in cui nessuno morirebbe di fame, nessuno morirebbe perchè non ha i soldi per il cibo o per quelle medicine che gli potrebbero salvare la vita.
Non sarebbe un pianeta sovraffollato perchè le persone farebbero dei figli non per egoistico bisogno ma per dare a qualcuno la possibilità della vita.
Vivremmo in un mondo in cui la ricerca scientifica non sarebbe gestita dalla ricerca di denaro ma dalla ricerca della verità e la tecnologia, la medicina e le scienze tutte davvero si illuminerebbero d’immenso (scusa, Giuseppe).
Vivremmo in un mondo in cui ad ogni uomo, donna, vecchio o bambino importerebbe più del piacere altrui che del proprio. Fare l’amore in un pianeta così sarebbe un’esperienza di deflagrante piacere, perchè tutti sarebbero a caccia del piacere dell’altro, non del proprio.
Sarebbe un mondo in cui ogni scoperta, ogni progresso, ogni nuova idea sarebbero a disposizione di tutti e generati per il bene di tutti.
E forse sarebbe anche un mondo in cui violenza, guerra e sterminio non troverebbero il minimo spazio.
Personalmente credo che un mondo così potrebbe piacere così tanto a Dio che potrebbe anche decidere di farci una capatina, ogni tanto. Non fosse altro che per prendere qualche governante e portarlo su un pianeta meno fortunato a dare l’esempio.
E’ vero, non è così. Anzi, è l’esatto contrario di così. Ma sempre a causa dell’avidità.
Quell’avidità che rende ognuno di noi capace di occuparsi solo di quello che lo riguarda, anziché generare in sé stesso quel cambiamento che, quantomeno a parole, vorrebbe vedere nel mondo (scusa, Mahatma).
Già…sarebbe un bel mondo.Un saluto
Un saluto a te, grazie del commento e del passaggio!