E’ da una settimana circa che, tenendo d’occhio le testate ufficiali italiane, soprattutto online, non passa quasi giorno senza imbattersi in un qualche articolo sull’AIDS e sull’aumento dei relativi casi.
E’ davvero interessante osservare la assoluta evidenza di quanto questo giro di articoli stia tentando, più che di sensibilizzare la popolazione su un argomento scottante, di andare a parare da qualche parte. Non è dato di capire, al momento, quale sia la parte in questione, se non che il tono in comune di tutti gli articoli è accusatorio: o verso le istituzioni che non fanno nulla o verso le persone che non si proteggono abbastanza. Ovviamente nulla da dire contro l’industria farmaceutica, ma lasciamo stare. In ogni caso… basta aspettare: tempo un mesetto o al massimo due vedrete che qualcosa spunta.
Non è questione di malfidenza, ovviamente, ma di semplice osservazione. Quando le testate nazionali si muovono praticamente all’unisono, c’è sempre sotto qualcosa. Un ordine di scuderia, magari, o semplicemente l’aver scoperto un nuovo argomento per far presa sulla morbosa necessità del pubblico di emozioni negative.
Certo è che l’informazione che passa nell’ambito editoriale non è completa né per nulla fedele, ma evidentemente (e sottolineo evidentemente) buttata giù alla carlona, con l’unico scopo, per quanto non dichiarato, di alzare polvere sull’argomento.
E non si tratta di polvere sollevata per dare un allarme più che giustificato o per sensibilizzare l’opinione pubblica, altrimenti le argomentazioni usate sarebbero state ben diverse. No, qui è il solito cialtronesco tentativo di terrorismo mediatico.
Forse fine a se stesso o forse a qualcos’altro. Tempus fugit… sed saepe docet! (Il tempo fugge… ma spesso insegna!)
Aids e Media: quando la manovra è evidente
E’ da una settimana circa che, tenendo d’occhio le testate ufficiali italiane, soprattutto online, non passa quasi giorno senza imbattersi in un qualche articolo sull’AIDS e sull’aumento dei relativi casi.
E’ davvero interessante osservare la assoluta evidenza di quanto questo giro di articoli stia tentando, più che di sensibilizzare la popolazione su un argomento scottante, di andare a parare da qualche parte. Non è dato di capire, al momento, quale sia la parte in questione, se non che il tono in comune di tutti gli articoli è accusatorio: o verso le istituzioni che non fanno nulla o verso le persone che non si proteggono abbastanza. Ovviamente nulla da dire contro l’industria farmaceutica, ma lasciamo stare. In ogni caso… basta aspettare: tempo un mesetto o al massimo due vedrete che qualcosa spunta.
Non è questione di malfidenza, ovviamente, ma di semplice osservazione. Quando le testate nazionali si muovono praticamente all’unisono, c’è sempre sotto qualcosa. Un ordine di scuderia, magari, o semplicemente l’aver scoperto un nuovo argomento per far presa sulla morbosa necessità del pubblico di emozioni negative.
Certo è che l’informazione che passa nell’ambito editoriale non è completa né per nulla fedele, ma evidentemente (e sottolineo evidentemente) buttata giù alla carlona, con l’unico scopo, per quanto non dichiarato, di alzare polvere sull’argomento.
E non si tratta di polvere sollevata per dare un allarme più che giustificato o per sensibilizzare l’opinione pubblica, altrimenti le argomentazioni usate sarebbero state ben diverse. No, qui è il solito cialtronesco tentativo di terrorismo mediatico.
Forse fine a se stesso o forse a qualcos’altro. Tempus fugit… sed saepe docet! (Il tempo fugge… ma spesso insegna!)
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