Il numero di batteri resistenti agli antibiotici è in forte e continuo aumento. Il che significa che, se ci ammaliamo di qualcosa provocata da uno di questi patogeni, non esiste farmaco adatto a combatterli. Esattamente come per i virus.
Il problema nasce da diverse cause. Una di queste (della seconda vi parlo dopo) è il continuo uso di antibiotici anche quando non ce ne sarebbe bisogno. In Italia, ad esempio, è un malcostume particolarmente radicato: e non sono solo le persone con la loro ignoranza, ma anche i medici, con la paura di finire sotto accusa (quando non sono ignoranti pure loro).
Infatti è notorio che nessun antibiotico è efficace contro i virus; nonostante questo ci sono migliaia di persone che si riempiono di questi medicinali anche quando sono affetti da patologie, appunto, virali e per giunta di lieve entità, come mal di gola, raffreddore, tosse o influenza.
E nonostante questo ci sono migliaia di medici che li prescrivono solo per “prevenire eventuali sovrainfezioni di origine batterica”. Una scemenza che deriva dalla paura di essere denunciati per negligenza o omessa cura, quando non proprio da stupidità congenita.
Cosa accade quindi? Che per selezione naturale, con l’uso smodato ed errato di antibiotici, noi andiamo a “selezionare” patogeni resistenti, direttamente nel nostro corpo. Questi batteri poi si spargono e proliferano e, in molti casi, arrivano ad avere una propria vita regolare. Il che significa che si diffondono e moltiplicano sempre di più, proprio grazie alla loro resistenza agli antibiotici che noi stessi gli abbiamo procurato.
Ora, se pensate che chi non ha mai abusato di antibiotici sia al sicuro da questo problema, ovviamente state pensando una castroneria. Perchè anche se una persona non avesse mai usato un antibiotico in vita sua, quando si ammala a causa di uno di questi batteri, è fregato esattamente come gli altri.
Il che, in buona sostanza, significa che grazie alla gran massa di persone ignoranti e stupide che abusano di antibiotici (per la maggior parte delle volte aiutate in questo comportamento idiota da medici altrettanto idioti), anche coloro che ignoranti e stupidi non sono, ne possono fare le spese.
Detto questo però, come anticipato sopra, ecco il secondo colpo, quello davvero basso: il cibo!
Nella maggior parte di quello che mangiamo (in particolare nelle carni), la concentrazione di antibiotici è a livelli tali da diventare terapeutica (laddove con questo termine si intende “efficace”). Negli alimenti gli antibiotici vengono introdotti spesso e volentieri perchè altrimenti la produzione industriale non potrebbe stare al passo con la richiesta smodata dell’Homo Occidentalis: un esempio lampante è quello dei polli, delle mucche, dei vitelli e di altri animali della cui carne ci cibiamo in continuazione. Ma anche delle uova, dei formaggi e da un po’ di tempo anche di alcuni tipi di frutta e verdura.
Non è di molto tempo fa la notizia che l’acqua di mare del Mare del Nord contiene concentrazioni terapeutiche di molti medicinali, soprattutto antibiotici. Perchè i farmaci vengono espulsi tramite l’urina, e l’urina va nelle fogne e poi finisce in mare.
Ma questo significa che, tramite l’alimentazione, mezzo mondo si strafa di antibiotici, andando così ad alimentare in modo abnorme il fenomeno dei batteri resistenti.
E’ l’ennesimo esempio di quanto iniquo sia diventato il nostro attuale modo di vivere; un modo che, se non cambiato in tempi brevi da ognuno di noi, non potrà portare nulla di buono, ammesso che qualcosa di buono sia ancora raggiungibile.
Ogni tanto qualcuno commenta post come questo con la domanda (spesso polemica): “Si… vabbè… ma allora cosa possiamo fare? Perchè non indichi una soluzione?”
La risposta è semplice: “Perchè la risposta ce l’abbiamo tutti davanti al naso, e non mi sembra il caso di doverla ripetere ogni volta: la testa signori, usate la testa. Smettete di sostituirla con il deretano perchè così non funziona!”
Batteri resistenti agli antibiotici: le cause non sono solo quelle che pensate
Il numero di batteri resistenti agli antibiotici è in forte e continuo aumento. Il che significa che, se ci ammaliamo di qualcosa provocata da uno di questi patogeni, non esiste farmaco adatto a combatterli. Esattamente come per i virus.
Il problema nasce da diverse cause. Una di queste (della seconda vi parlo dopo) è il continuo uso di antibiotici anche quando non ce ne sarebbe bisogno. In Italia, ad esempio, è un malcostume particolarmente radicato: e non sono solo le persone con la loro ignoranza, ma anche i medici, con la paura di finire sotto accusa (quando non sono ignoranti pure loro).
Infatti è notorio che nessun antibiotico è efficace contro i virus; nonostante questo ci sono migliaia di persone che si riempiono di questi medicinali anche quando sono affetti da patologie, appunto, virali e per giunta di lieve entità, come mal di gola, raffreddore, tosse o influenza.
E nonostante questo ci sono migliaia di medici che li prescrivono solo per “prevenire eventuali sovrainfezioni di origine batterica”. Una scemenza che deriva dalla paura di essere denunciati per negligenza o omessa cura, quando non proprio da stupidità congenita.
Cosa accade quindi? Che per selezione naturale, con l’uso smodato ed errato di antibiotici, noi andiamo a “selezionare” patogeni resistenti, direttamente nel nostro corpo. Questi batteri poi si spargono e proliferano e, in molti casi, arrivano ad avere una propria vita regolare. Il che significa che si diffondono e moltiplicano sempre di più, proprio grazie alla loro resistenza agli antibiotici che noi stessi gli abbiamo procurato.
Ora, se pensate che chi non ha mai abusato di antibiotici sia al sicuro da questo problema, ovviamente state pensando una castroneria. Perchè anche se una persona non avesse mai usato un antibiotico in vita sua, quando si ammala a causa di uno di questi batteri, è fregato esattamente come gli altri.
Il che, in buona sostanza, significa che grazie alla gran massa di persone ignoranti e stupide che abusano di antibiotici (per la maggior parte delle volte aiutate in questo comportamento idiota da medici altrettanto idioti), anche coloro che ignoranti e stupidi non sono, ne possono fare le spese.
Detto questo però, come anticipato sopra, ecco il secondo colpo, quello davvero basso: il cibo!
Nella maggior parte di quello che mangiamo (in particolare nelle carni), la concentrazione di antibiotici è a livelli tali da diventare terapeutica (laddove con questo termine si intende “efficace”). Negli alimenti gli antibiotici vengono introdotti spesso e volentieri perchè altrimenti la produzione industriale non potrebbe stare al passo con la richiesta smodata dell’Homo Occidentalis: un esempio lampante è quello dei polli, delle mucche, dei vitelli e di altri animali della cui carne ci cibiamo in continuazione. Ma anche delle uova, dei formaggi e da un po’ di tempo anche di alcuni tipi di frutta e verdura.
Non è di molto tempo fa la notizia che l’acqua di mare del Mare del Nord contiene concentrazioni terapeutiche di molti medicinali, soprattutto antibiotici. Perchè i farmaci vengono espulsi tramite l’urina, e l’urina va nelle fogne e poi finisce in mare.
Ma questo significa che, tramite l’alimentazione, mezzo mondo si strafa di antibiotici, andando così ad alimentare in modo abnorme il fenomeno dei batteri resistenti.
E’ l’ennesimo esempio di quanto iniquo sia diventato il nostro attuale modo di vivere; un modo che, se non cambiato in tempi brevi da ognuno di noi, non potrà portare nulla di buono, ammesso che qualcosa di buono sia ancora raggiungibile.
Ogni tanto qualcuno commenta post come questo con la domanda (spesso polemica): “Si… vabbè… ma allora cosa possiamo fare? Perchè non indichi una soluzione?”
La risposta è semplice: “Perchè la risposta ce l’abbiamo tutti davanti al naso, e non mi sembra il caso di doverla ripetere ogni volta: la testa signori, usate la testa. Smettete di sostituirla con il deretano perchè così non funziona!”
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