Gli ostacoli all’azione: l’attrito

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Cre­do sia capi­ta­to a cia­scu­no di noi di osser­va­re come, nel momen­to in cui met­tia­mo in cam­po un pro­get­to o una nuo­va idea par­ti­co­la­ri, scat­ta­no a vol­te tut­ta una serie di dif­fi­col­tà e sfi­ghe, qua­si che l’u­ni­ver­so inte­ro si oppo­nes­se a quel­lo che stia­mo facen­do. La real­tà è… che è esat­ta­men­te quel­lo che suc­ce­de! Non che l’u­ni­ver­so abbia una coscien­za, quan­to meno per quan­to attie­ne que­sto argo­men­to, che poi, se anche l’a­ves­se, di cer­to non si accor­ge­reb­be di ognu­no di noi.

Quel­lo che acca­de è che, con un nostro agi­re par­ti­co­la­re, noi ini­zia­mo ad anda­re con­tro cor­ren­te, nel sen­so che, men­tre l’u­ni­ver­so si muo­ve auto­ma­ti­ca­men­te lun­go la linea di minor resi­sten­za, nel momen­to stes­so in cui noi pro­du­cia­mo uno sfor­zo con­sa­pe­vo­le in una qual­sia­si dire­zio­ne, ini­zia­mo a non segui­re più quel­la linea.

In quel momen­to, esat­ta­men­te come una palet­ta che grat­ta la sab­bia la qua­le si accu­mu­la davan­ti ad essa, gli osta­co­li si crea­no davan­ti a noi, come diret­ta con­se­guen­za del nostro agi­re. Quel­lo che acca­de dopo, segue la leg­ge del­l’ot­ta­va: una pri­ma dif­fi­col­tà si mani­fe­sta in cor­ri­spon­den­za del pri­mo semi­to­no man­can­te, tra la ter­za e la quar­ta, e neces­si­ta di un aumen­to del­l’e­ner­gia per esse­re supe­ra­to, men­tre la secon­da si mani­fe­sta sul­la set­ti­ma, ed a quel pun­to a noi ser­ve l’u­ti­liz­zo di uno shock addi­zio­na­le (ester­no o auto­pro­dot­to) o comun­que un super­sfor­zo per ese­gui­re il sal­to d’ot­ta­va cosid­det­to ed abbat­te­re anche il secon­do ostacolo.

In buo­na sostan­za quin­di gli osta­co­li all’a­zio­ne cau­sa­ti dal­l’at­tri­to… li creia­mo noi, nel­lo stes­so istan­te in cui ini­zia­mo un pro­ces­so di cam­bia­men­to consapevole.

Esi­sto­no natu­ral­men­te anche altri gene­ri di osta­co­lo ma li vedre­mo in un’al­tra occasione.

Tut­to quan­to det­to sopra è meglio spie­ga­to nel video.

Ci si vede in giro.

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