Volere il bene, anche noto come “buona volontà”
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“Pace in terra agli uomini di buona volontà” dice un famoso testo. Ma qualcuno si è chiesto che cosa sia la “buona volontà”?
Di fatto si tratta di un’energia vera e propria, di un principio se vogliamo, qualcosa di compiuto e completo in sé, quasi fosse un essere senziente, una forma di vita.
La buona volontà non è semplice da definire, perchè in fondo è energia che attiene al cuore, alla percezione, all’intuizione dell’anima, qualcosa di completamente estraneo alle elucubrazioni a cui la nostra iperrazionale società ci sta sempre più abituando, in un abbietto e perverso circolo vizioso.
La buona volontà, per usare una definizione di Foster Bailey, è il desiderio di ciò che è bene, di ciò che dovrebbe essere.
Lasciamo stare il raziocinio, la morale e ogni buonismo, idea o opinione: dentro ognuno di noi c’è la precisa sensazione di cosa sia “bene”, di cosa “dovrebbe essere e non è”. Tutto ciò che in noi diventa traenza verso questo, è “buona volontà”.
Per l’amor del cielo… occorre un minimo di onestà in sé stessi per comprendere e discernere ciò che davvero dovrebbe essere ma se abbiamo anche la minima capacità di ascolto, le storture e gli errori del mondo in cui viviamo risaltano come un papavero aperto sulla neve.
Potremo avere qualche difficoltà sulle sfumature (magari non quelle di grigio) ma su tutto il resto non serve essere degli illuminati per avere la percezione chiarissima, anche se questo, spesso e volentieri in relazione a ciò che ci piace fare, potrà risultare fastidioso perchè riconoscere, anche solo al nostro interno, che quello che stiamo facendo è iniquo, necessita di onestà e può risultar cagione di attrito.
Tutto sommato e nulla detratto, alla fine della fiera tutti sappiamo quasi perfettamente ciò che dovrebbe essere e non è. Ed è proprio qui che nasce la “buona volontà”, che non ha nulla ma proprio nulla a che vedere con il mellifluo quanto disgustoso moralismo a cui la chiesa cattolica e il nuovo, merdaiolo e modaiolo perbenismo dilagante vorrebbero tanto relegarci.
Ciò che dovrebbe essere non ha nulla a che vedere con il concetto moralistico di bene e male oggi tanto vituperato al punto da essere diventato fonte di vergogna, quanto con l’innato senso di giustizia che alberga nel cuore di ogni essere umano, per quanto abbietto o di ignorante crescita.
Agire secondo buona volontà alla fine attiene, guarda caso, alla ricerca della verità. Significa agire nel senso del vero, cercare ciò che è vero, operare secondo il vero… niente di meno e niente di più.
Potremo raccontarcela quanto vogliamo, ma questa è una delle fonti più grandi di energia nella storia dell’umanità, qualcosa di così forte da indurre qualunque forza egoistica o maligna a fare un passo indietro. Un’energia che è a disposizione di noi tutti, di chiunque decida di lavorare insieme a tutti coloro che da sempre si battono per la realizzazione e l’evoluzione del genere umano.
Agiamo con buona volontà, direzioniamo la nostra vita al vero: è richiesto un profondo cambiamento!
Ci si vede in giro!