Cerchiamo di non scaricare dalla rete anche la nostra opinione

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Il pen­sie­ro rea­liz­za­ti­vo può esse­re il risul­ta­to di un pro­ces­so intui­ti­vo che ci for­ni­sce una qua­dro di una qua­lun­que cosa. Ma è pen­sie­ro rea­liz­za­ti­vo, il che signi­fi­ca che si basa sul­la rea­liz­za­zio­ne. Quan­do il pen­sie­ro è inve­ce spe­cu­la­ti­vo, allo­ra si basa su un pro­ces­so men­ta­le, sen­za una cono­scen­za ogget­ti­va, ed è da qui che nasce l’o­pi­nio­ne, ovve­ro quel­la cosa per cui si espri­me o si con­ce­pi­sce un’i­dea, un pare­re ovve­ro un sem­bra­re. Un’o­pi­nio­ne è qual­co­sa di total­men­te sog­get­ti­vo, anche quan­do descri­ve cose ogget­ti­ve, poi­ché non pre­ve­de la cono­scen­za ogget­ti­va di ciò che si esprime.

L’o­pi­nio­ne è tut­ta­via qual­co­sa di sacro dato che la cono­scen­za ogget­ti­va è dif­fi­cil­men­te a por­ta­ta. Ma per otta­va bas­sa, quan­do l’o­pi­nio­ne vie­ne scam­bia­ta per la real­tà, ovve­ro si per­de la nozio­ne del fat­to che tale opi­nio­ne è, appun­to, sog­get­ti­va e quin­di fal­la­ce, ecco che scat­ta il disa­stro, per­chè nasce l’i­deo­lo­gia, ovve­ro quel “…com­ples­so di cre­den­ze, opi­nio­ni, rap­pre­sen­ta­zio­ni, valo­ri che orien­ta­no un deter­mi­na­to grup­po socia­le”.

Dal­la defi­ni­zio­ne non si capi­sce ma la real­tà è che è l’i­deo­lo­gia a crea­re il grup­po socia­le e non vice­ver­sa. In altre paro­le l’e­spres­sio­ne di un’o­pi­nio­ne crea un’i­dea che, dif­fon­den­do­si, rac­co­glie per­so­ne intor­no a sé le qua­li, ad un cer­to pun­to, comin­ce­ran­no a rag­grup­pa­re altre idee attor­no a quel­la pri­ma­ria, richia­man­do altre per­so­ne, pre­su­mi­bil­men­te del tut­to igna­re del­l’i­dea ori­gi­na­le, le qua­li ade­ri­ran­no ad essa per osmo­si, sen­so di appar­te­nen­za o sem­pli­ce mec­ca­ni­ci­tà, crean­do un movi­men­to di per­so­ne che attri­bui­sco­no valo­re ogget­ti­vo a diver­si pen­sie­ri com­ple­ta­men­te soggettivi.

Le con­se­guen­ze del­le ideo­lo­gie sono ben note, dato che quan­do un’i­deo­lo­gia (che ricor­dia­mo esse­re basa­ta esclu­si­va­men­te su que­stio­ni non ogget­ti­ve) ne incon­tra una con­tra­ria o discor­dan­te, il risul­ta­to non è qua­si mai un paci­fi­co con­fron­to fra per­so­ne dispo­ste a met­te­re in discus­sio­ne quel­la che san­no benis­si­mo esse­re un’o­pi­nio­ne, ma uno scon­tro fron­ta­le tra ego con­trap­po­sti, ognu­no dei qua­li sostie­ne ed è con­vin­to di esse­re l’u­ni­co a cono­sce­re la veri­tà oggettiva.

Que­sta con­vin­zio­ne, que­sta dege­ne­ra­zio­ne egoi­ca è alla base di qua­si tut­ti i peg­gio­ri feno­me­ni socia­li; le reli­gio­ni, tut­te sen­za ecce­zio­ni, non sono altro che ideo­lo­gie, basa­te sem­pli­ce­men­te sul dog­ma (ovve­ro ciò che deve esse­re cre­du­to sen­za spe­ri­men­ta­zio­ne e quin­di sen­za rea­liz­za­zio­ne alcu­na); le gran­di cor­ren­ti poli­ti­che, qua­li il comu­ni­smo, il socia­li­smo, il fasci­smo e tut­ti i vari “ismi” che, quan­do dera­glia­no, diven­ta­no fon­te di ispi­ra­zio­ne per dit­ta­to­ri e tiran­ni, vedi le gran­di dit­ta­tu­re comu­ni­ste, come quel­la rus­sa e quel­la cine­se, oppu­re quel­le fasciste/naziste, come quel­le tede­sche, suda­me­ri­ca­ne o, per fare un esem­pio per nul­la lon­ta­no, nel tem­po e nel­lo spa­zio, il fran­chi­smo spagnolo.

L’i­deo­lo­gia è lo svi­lup­po del­l’o­pi­nio­ne. Il pro­ble­ma è che, essen­do inte­ra­men­te basa­ta su un pen­sie­ro del tut­to sog­get­ti­vo, costi­tui­sce il pabu­lum per­fet­to per la stru­men­ta­liz­za­zio­ne da par­te di chi è dota­to di suf­fi­cien­ti mez­zi, sia­no essi di pote­re per­so­na­le, eco­no­mi­co, poli­ti­co o altro, e vie­ne facil­men­te por­ta­ta a favo­re di prin­ci­pa­ti eco­no­mi­ci o finan­zia­ri, come la sto­ria ci inse­gna, con stret­to rife­ri­men­to ai gran­di movi­men­ti socia­li del passato.

Quel­lo che acca­de oggi è che la dif­fu­sio­ne di un’o­pi­nio­ne è rapi­dis­si­ma gra­zie alla velo­ci­tà qua­si istan­ta­nea di pro­pa­ga­zio­ne del­l’in­for­ma­zio­ne ma soprat­tut­to rag­giun­ge una vastis­si­ma pla­tea di per­so­ne che, è ogget­ti­vo con­sta­ta­re, appli­ca­no in mag­gio­ran­za sem­pre meno il buon sen­so, svi­lup­pa­no sem­pre meno sen­so cri­ti­co e pro­fon­di­tà di ragio­na­men­to e si lascia­no inve­ce sem­pre più gui­da­re da ciò che è meno impe­gna­ti­vo segui­re. La mag­gio­ran­za del­la pla­tea rag­giun­gi­bi­le è quin­di sem­pre più dispo­ni­bi­le ad abbrac­cia­re ideo­lo­gie “como­de” e sem­pre meno a cer­ca­re la veri­tà in modo rea­liz­za­ti­vo, costi­tuen­do il per­fet­to humus per l’im­pian­to di con­cet­ti e cre­den­ze del tut­to arbi­tra­rie e la crea­zio­ne di nuo­vi dog­mi, qua­li quel­li scien­ti­fi­ci, medi­ci, ses­sua­li e così via.

In que­sto modo, le uni­che idee che tro­va­no eco sono sem­pre di più uni­ca­men­te le più bece­re, le più pri­ve di buon sen­so, le meno equi­li­bra­te, in quan­to tro­va­no riscon­tro pro­prio in grup­pi socia­li dota­ti del­la per­fet­ta assonanza.

Ecco per­chè il tito­lo di que­sto post: non sca­ri­chia­mo dal­la rete, insie­me a tut­to il resto, anche le opi­nio­ni su cui basia­mo la nostra vita. Cer­chia­mo di ave­re meno opi­nio­ni e più rea­liz­za­zio­ni, meno sape­re e più cono­scen­za ma, soprat­tut­to, cer­chia­mo di col­ti­va­re idee che sia­no nostre, frut­to del­la nostra espe­rien­za e del­la nostra cre­sci­ta inte­rio­re o spi­ri­tua­le e non del per­cor­so di minor attri­to, solo per­chè spo­sa­no l’in­na­ta ten­den­za del­l’u­ni­ver­so (e quin­di anche del­l’es­se­re uma­no) al mini­mo sfor­zo, vale a dire a non fare un cazzo.

Cer­chia­mo di met­te­re in atto ciò che rite­nia­mo deb­ba esse­re fat­to in quan­to cor­ri­spon­de ad un pen­sie­ro libe­ro, evo­lu­to, luci­do e non mec­ca­ni­co, iden­ti­fi­ca­to e schia­viz­za­to, smet­tia­mo di spo­sa­re le opi­nio­ni di altri sem­pli­ce­men­te per­chè ci sem­bra­no meno in attri­to con le nostre.

Ma soprat­tut­to cer­chia­mo di diven­ta­re degli indi­vi­dui in cui la rea­liz­za­zio­ne sosti­tui­sce pro­gres­si­va­men­te ogni opi­nio­ne con un’au­ten­ti­ca e sem­pre più ogget­ti­va e meno limi­ta­ta visio­ne del­la realtà.

Ci si vede in giro!

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Andrea Salvi

Basta con gli “ismi” e quel­li che ce l’han­no in tasca (la verità).