Viviamo ogni momento come fosse l’unico, non l’ultimo!

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Si leggono spesso cose come: “Se sapessi che questo è l’ultimo giorno della tua vita, vivresti tutto al massimo. Vivi sempre come se fosse l’ultimo momento che hai”.
Di tutti i consigli del cazzo dei finti insegnamenti che contraddistinguono questa era, credo sia il peggiore, sia da dare che, soprattutto, da seguire.

Innanzitutto perchè ritengo che la maggior parte degli esseri umani, di fronte alla consapevolezza che rimangono loro poche ore da vivere, e ammettendo che la fine non implichi alcuna disabilità precedente, oltre alla paura che, in misura maggiore o minore, sicuramente avrebbero tutti, nel migliore dei casi userebbe quelle ore per stare con chi amano, oppure per sistemare le cose per la propria famiglia. Per l’amor del cielo, niente di sbagliato ma… quale prezzo si pagherebbe in questo caso in termini di sofferenza?

Di certo sarebbero ore di grande intensità ma nella stragrande maggioranza dei casi, di sofferenza, quantomeno di tristezza. Sofferenza nel lasciare i propri cari, in primis. A meno che non si sia completamente soli, senza alcun legame affettivo, nel qual caso si, è possibile che si usino le ultime ore per fare qualcuna di quelle cose che non si sono mai fatte, oppure si sia molto maturi, al punto da aver già acquisito un certo distacco dalla propria vita (ma in questo caso, le ultime ore sarebbero uguali a tutte le altre…).

Credo che la maggior parte degli esseri umani, se davvero vivessero ogni momento come se fosse l’ultimo istante della loro vita col cazzo che lo passerebbero in un turbine di cose bellissime mai fatte, di intensità e profondità mai viste nei rapporti con gli altri etc. etc.

La mia tesi (sperimentata sul campo) è invece che ogni momento deve essere vissuto come fosse l’unico, non l’ultimo. La differenza è enorme e può davvero portare ad una diversa visione della vita.

Se un momento è l’ultimo di una serie, si porta dietro tutto il passato, oltre alla consapevolezza in chi lo vive che non ci sarà alcun futuro.

Se quel momento invece è l’unico, allora non c’è nessun passato che pesa e neppure alcuna aspettativa del futuro (attesa o disattesa che sia). Non ti pesa quello che già è accaduto, perchè… non è più. Non ti aspetti che accada ancora in futuro perchè… non è detto che sarà e non ne tieni conto. Potrebbe esserlo naturalmente, ma non ti aspetti che lo sia. Ci puoi sperare, al limite ma già così sei fuori dal presente. Esattamente quello che viene spiegato in tutte, ma proprio tutte, le vie spirituali: importa qui ed ora. Prima o dopo non esistono in questo momento, esiste solo quello che c’è.

Se vivi ogni momento come se fosse l’ultimo, non fai altro che vivere nella sofferenza perenne, per la perdita di tutto ciò che non è più e per l’assenza di ciò che più non sarà.

Se vivi ogni momento come se fosse l’unico… beh allora stai davvero vivendo, perchè è proprio così: ogni momento, ogni istante, non si ripete, non è uguale a nessun altro momento o istante che hai vissuto o che vivrai.

Allora si che ogni istante risplende di un’energia infinita e illumina il tuo presente di quella luce che solamente qui ed ora puoi vedere e che ti regala una pienezza inconcepibile. Sei fuori dal tempo, sei fuori dalla mente, sei fuori dal rammarico e dalla paura di ciò che avverrà o che non avverrà…

Sei qui ed ora. Punto.

Ci si vede in giro!

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