La natura della Signorìa
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“Quella donna è una vera Signora” oppure “Quell’uomo è un vero Signore”: anche se capita sempre più raramente incontrarne uno/a, credo sia capitato più o meno a tutti, almeno una volta nella vita, di dire o sentir dire queste frasi.
Nella nostra società una persona viene definita con il termine di Signore o Signora, di solito quando ha una particolare classe nel comportamento, quando possiede una indiscutibile quanto evidente nobiltà d’animo non distinta, molto spesso, da un aspetto di particolare classe o nobiltà.
Questa è l’ottava bassa (già rara, figuriamoci quella alta, di cui andiamo a parlare).
Curiosamente questa volta esistono addirittura due etimologie, atte a portarci sulla strada della comprensione di cosa sia una Signorìa, sia in ottava bassa che alta.
Per l’ottava bassa, l’etimologia viene attribuita al latino Seniorem, ovvero “più vecchio”, “anziano”, da cui anche i termini anglosassoni “Senior” per indicare il padre (e “Junior”, a sua volta derivante da “Iuvenem” latino, ovvero “più giovane”). Poi nel linguaggio comune si usa il termine Signore per indicare un capo, ad esempio di un villaggio, o di un insediamento etc. etc.
La cosa cambia quando andiamo ad esplorare l’ottava alta di questo termine. Qui l’etimologia cambia completamente e tocca andare a prendere, sempre dal latino, il verbo “Signare” ovvero segnare, marcare, incidere etc. etc.
Ecco che il Signore diventa colui che “Segna” ma segna cosa? Signum-ora (dove “Ora” sta per “Prega” oppure “Parla”) e quindi Signora (Signore al maschile). Vale a dire Segnare la Preghiera, oppure Segnare la parola, il verbo. Per traslato il Signore (per esempio anche in italiano con il significato del Padre Eterno) o la Signora, è colui/colei che Indica il significato, che da inizio al verbo, al logos, al concetto.
Ecco, la Signorìa, in ottava alta, rappresenta proprio questo: l’essere all’origine di un principio, oppure di una qualità o di una dimensione.
E’ chiaro che quello di cui parlo, presumibilmente, risulterà incomprensibile a parecchi ma se mi seguite in questa piccola descrizione, avremo tutti guadagnato qualcosa in termini di consapevolezza.
Esistono Esseri in questo universo, in altri e pure al di fuori, che sono letteralmente a capo, diciamo così, di qualcosa che per opera loro acquista una sua propria esistenza.
E’ ovvio che tutto proviene da un Unico Punto ma, quando da esso le cose procedono, ovvero si manifestano, ecco che cominciano a differenziarsi, in quell’apparente separazione che contraddistingue la manifestazione (separazione in quanto diversa dal suo Creatore, apparente in quanto niente affatto diversa da Lui dato che sempre di Lui è costituita).
Ora immaginate che da Dio (chiamiamolo pure così per semplicità), ad un certo punto parta la manifestazione, per come la intendiamo, un po’ a mo’ di grande botto (il Big Bang di chiara fama): all’origine è tutto in un punto, tutto ciò che sarà è tale ma in potenza, non manifesto. Poi arriva il Verbo (nel senso di Logos), il Suono primordiale, la Vibrazione originaria che procede dal Padre. E’ nata la separazione (ricordiamo sempre che è una condizione del tutto illusoria). Prima c’era Uno, dopo sono Due (Il Padre e la Sua Voce).
Voce che si separa in due opposti per “autosomiglianza”, per legge di Unità, e che, insieme alla Voce, danno origine al Tre. Da qui è una processione (letteralmente) di creazione di numeri e dei corrispondenti principi che, come si capisce, non hanno nulla di metaforico. Ad un certo punto, a furia di separazioni, hanno origine diverse dimensioni, che fanno capo a diversi Princìpi (esattamente come il Logos originario fa capo al Padre) che li originano.
Non parliamo di principi morali, ovviamente, ma di princìpi oggettivi, quali Luce, Tenebre, Fuoco, Terra, Padre, Figlio e così via. Purtroppo i linguaggi umani (e specialmente l’italiano) poco si adattano alla descrizione di ciò che umano non è, complice soprattutto l’inconsapevolezza brada e generalizzata.
Prendiamo per esempio l’acqua. Per gli esseri umani è, al massimo, uno dei 4 (o 5 se ci mettete il vuoto) elementi di base. Ma questi elementi sono di base perchè corrispondono ad altrettanti princìpi universali e oggettivi che sul nostro Pianeta si manifestano con l’elemento corrispondente; quando parlo del Principio Acqua, parlo di una dimensione coscienziale, di una meravigliosa, immensa estensione dall’esistenza pienamente oggettiva e tangibile (a patto di possedere gli strumenti adatti a farlo).
Lo stesso vale per l’Aria, il Fuoco e gli altri elementi, ma anche molto altro. Ecco, all’origine di ognuno di questi Princìpi, c’è un Signore (o una Signora) che, provenendo da prima di Sé, genera l’intera dimensione che sviluppa dopo di sé; un Essere che rappresenta, origina e costituisce il principio di cui è depositario. Ovviamente non parliamo di Esseri umani, anche se nulla impedisce la loro incarnazione (se non alcuni effetti collaterali della presenza nella materia di Esseri di così elevata provenienza, ma questo è un altro paio di maniche)
Ecco cos’è la vera Signorìa: la capacità di generare un’intera dimensione in corrispondenza del Principio di cui si è depositari. Non ha nulla di umano, nulla di neppure superumano. E’ qualcosa che appartiene direttamente al Divino, inteso come principio Signore di tutto.
Ricordiamocelo, la prossima volta che diciamo a qualcuno: “Buongiorno SIGNOR Rossi”.
Ricordiamoci che all’interno di ogni minuscolo dettaglio di questa strana vita, è contenuto il completo significato dell’Intero Universo conosciuto.
E, dopo averlo ricordato, rendiamoci conto di quanto insignificante sia la nostra persona ma anche di quanto la stessa, proprio per il medesimo motivo, sia fatta della stessa sostanza di Dio e perciò ne sia un aspetto, contenente per olografia l’intera Verità (ecco perchè si dice “la Verità è dentro di noi”).
Dio siamo noi.
Ci si vede in giro!