Qualcuno mi ha rivolto una domanda un po’ critica un paio di giorni fa. Voglio condividere qui la risposta.
La domanda era: “Scusa Franz ma non capisco: perchè sul tuo blog si vedono spesso post sull’attualità, più che sulla Ricerca Interiore?”
Una domanda davvero bellissima, perchè mi ha dato la possibilità di una risposta “evolutiva”, ovvero di quelle che possono permettere a chi le riceve un cambiamento in senso evolutivo.
La vita (intesa come l’insieme di eventi che ci accadono dal momento della nascita a quello della morte) può essere effettivamente vissuta in due modi: attivamente o passivamente.
Gli eventi che accadono cambiano in modo sostanziale a seconda che si viva in un modo o nell’altro e anche a seconda del nostro livello evolutivo.
Allo stesso modo in cui gli eventi in un sogno cambiano a seguito di quanto siamo consapevoli di sognare (ma anche a seguito di quanti chili di patatine ci siamo sgargarozzati prima di andare a dormire), la vita cambia a seguito di come la viviamo, del cibo con cui nutriamo le varie parti della nostra personalità e da quello che al nostro interno siamo davvero.
Se ci “lasciamo vivere”, ovvero seguiamo semplicemente il flusso degli eventi, la nostra vita sarà quello che deve essere in conseguenza degli accidenti esterni, ovvero di quello che le varie ottave che incrociano la nostra ottengono come effetto. Nulla da ridire, ovviamente: la stragrande maggioranza degli esseri umani non può fare a meno di vivere in questo modo. Da un lato perchè non hanno possibilità materiali per fare altrimenti, da un altro perchè sono in possesso di strumenti cognitivi insufficienti per vivere altrimenti oppure perchè non sono ancora pronti per avere un ruolo più “dirigenziale” all’interno della propria incarnazione: nessuna macchia, come direbbe l’I-Ching.
Se invece scegliamo di dirigere la nostra vita in una determinata direzione, ecco che già gli eventi cui andremo incontro cambieranno corso. Se decidiamo di raggiungere un determinato traguardo materiale, ad esempio, la nostra volontà e determinazione nel raggiungere quel traguardo influiranno sul nostro schema comportamentale, spingendoci verso esperienze correlate al corso che abbiamo scelto. Questo percorso può essere evolutivo o meno, in dipendenza diretta da quella che è la nostra traenza e anche da una miriade di altri fattori.
Se infine la nostra vita è improntata alla crescita interiore, essa cambierà in modo ancora diverso, portandoci ad eventi di un’altra categoria ancora.
In questi ultimi due casi, se la nostra evoluzione interiore è sufficiente, inoltre, ciò che accade attorno a noi cambierà non solo in conseguenza della nostra traenza interiore, ma anche in seguito a quanto realizziamo di noi stessi all’interno. Maggiore la consapevolezza raggiunta, maggiore la capacità di dirigere il corso degli eventi: ricordiamoci che, all’interno di un sogno, più siamo consapevoli di star sognando, più il sogno risponde alla nostra volontà.
La vita materiale è tranquillamente equiparabile ad un sogno all’interno del quale più siamo consapevoli di “altro”, più abbiamo possibilità di intervenire sulla “regia” del nostro percorso vitale.
La vita materiale non è altro che il palco su cui recitiamo la parte che ci siamo scritti. Solo che il “noi” che ha scrtitto quella parte non si presenta sul palco, a meno che non riusciamo ad invitarlo.
Se il regista si presenta sul palco dello spettacolo, può anche improvvisare (entro certi limiti dovuti alle condizioni al contorno presenti) e cambiare al volo le battute, le situazioni, persino l’intera storia.
Quando un Ricercatore separa la vita dalla Ricerca fa il più grande errore che si può fare: la Vita è la Ricerca. Non c’è differenza, non c’è separazione.
Per questo mi occupo spesso di quanto accade su questo pianeta ed in questa involuta società: è uno degli aspetti della ricerca.
Riconoscere la realtà degli eventi, al di là degli inganni o delle menzogne proposte da altri attori sullo stesso palco che magari, oltre ad essere interpreti di parti odiose, pure si inventano parti non previste dal copione, significa avvicinarsi sempre di più a chi ha in mano la regia.
Indicare alcuni aspetti ordinariamente non visibili o non compresi di quello che accade nel mondo è qualcosa che ho scelto di fare dai primissimi momenti in cui ho iniziato ad aprire gli occhi sulla realtà.
Vivere attivamente la mia vita come Ricerca è, semplicemente, ciò che deve essere fatto.
Ci si vede in giro!
Vita e Ricerca Interiore: non c’è differenza!
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Qualcuno mi ha rivolto una domanda un po’ critica un paio di giorni fa. Voglio condividere qui la risposta.
La domanda era: “Scusa Franz ma non capisco: perchè sul tuo blog si vedono spesso post sull’attualità, più che sulla Ricerca Interiore?”
Una domanda davvero bellissima, perchè mi ha dato la possibilità di una risposta “evolutiva”, ovvero di quelle che possono permettere a chi le riceve un cambiamento in senso evolutivo.
La vita (intesa come l’insieme di eventi che ci accadono dal momento della nascita a quello della morte) può essere effettivamente vissuta in due modi: attivamente o passivamente.
Gli eventi che accadono cambiano in modo sostanziale a seconda che si viva in un modo o nell’altro e anche a seconda del nostro livello evolutivo.
Allo stesso modo in cui gli eventi in un sogno cambiano a seguito di quanto siamo consapevoli di sognare (ma anche a seguito di quanti chili di patatine ci siamo sgargarozzati prima di andare a dormire), la vita cambia a seguito di come la viviamo, del cibo con cui nutriamo le varie parti della nostra personalità e da quello che al nostro interno siamo davvero.
Se ci “lasciamo vivere”, ovvero seguiamo semplicemente il flusso degli eventi, la nostra vita sarà quello che deve essere in conseguenza degli accidenti esterni, ovvero di quello che le varie ottave che incrociano la nostra ottengono come effetto. Nulla da ridire, ovviamente: la stragrande maggioranza degli esseri umani non può fare a meno di vivere in questo modo. Da un lato perchè non hanno possibilità materiali per fare altrimenti, da un altro perchè sono in possesso di strumenti cognitivi insufficienti per vivere altrimenti oppure perchè non sono ancora pronti per avere un ruolo più “dirigenziale” all’interno della propria incarnazione: nessuna macchia, come direbbe l’I-Ching.
Se invece scegliamo di dirigere la nostra vita in una determinata direzione, ecco che già gli eventi cui andremo incontro cambieranno corso. Se decidiamo di raggiungere un determinato traguardo materiale, ad esempio, la nostra volontà e determinazione nel raggiungere quel traguardo influiranno sul nostro schema comportamentale, spingendoci verso esperienze correlate al corso che abbiamo scelto. Questo percorso può essere evolutivo o meno, in dipendenza diretta da quella che è la nostra traenza e anche da una miriade di altri fattori.
Se infine la nostra vita è improntata alla crescita interiore, essa cambierà in modo ancora diverso, portandoci ad eventi di un’altra categoria ancora.
In questi ultimi due casi, se la nostra evoluzione interiore è sufficiente, inoltre, ciò che accade attorno a noi cambierà non solo in conseguenza della nostra traenza interiore, ma anche in seguito a quanto realizziamo di noi stessi all’interno. Maggiore la consapevolezza raggiunta, maggiore la capacità di dirigere il corso degli eventi: ricordiamoci che, all’interno di un sogno, più siamo consapevoli di star sognando, più il sogno risponde alla nostra volontà.
La vita materiale è tranquillamente equiparabile ad un sogno all’interno del quale più siamo consapevoli di “altro”, più abbiamo possibilità di intervenire sulla “regia” del nostro percorso vitale.
La vita materiale non è altro che il palco su cui recitiamo la parte che ci siamo scritti. Solo che il “noi” che ha scrtitto quella parte non si presenta sul palco, a meno che non riusciamo ad invitarlo.
Se il regista si presenta sul palco dello spettacolo, può anche improvvisare (entro certi limiti dovuti alle condizioni al contorno presenti) e cambiare al volo le battute, le situazioni, persino l’intera storia.
Quando un Ricercatore separa la vita dalla Ricerca fa il più grande errore che si può fare: la Vita è la Ricerca. Non c’è differenza, non c’è separazione.
Per questo mi occupo spesso di quanto accade su questo pianeta ed in questa involuta società: è uno degli aspetti della ricerca.
Riconoscere la realtà degli eventi, al di là degli inganni o delle menzogne proposte da altri attori sullo stesso palco che magari, oltre ad essere interpreti di parti odiose, pure si inventano parti non previste dal copione, significa avvicinarsi sempre di più a chi ha in mano la regia.
Indicare alcuni aspetti ordinariamente non visibili o non compresi di quello che accade nel mondo è qualcosa che ho scelto di fare dai primissimi momenti in cui ho iniziato ad aprire gli occhi sulla realtà.
Vivere attivamente la mia vita come Ricerca è, semplicemente, ciò che deve essere fatto.
Ci si vede in giro!
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