Intelligenza o demenza artificiale?

Pote­te ascoltare/scaricare il pod­ca­st qui sot­to oppu­re iscri­ver­vi al cana­le Telegram: 

Non ser­ve un post par­ti­co­lar­men­te lun­go per svi­lup­pa­re que­sto tito­lo. Così come non ser­ve un par­ti­co­la­re svi­lup­po inte­rio­re per com­pren­de­re quel­lo che sta acca­den­do con le varie Demen­ze Arti­fi­cia­li; una popo­la­zio­ne in cui il discer­ni­men­to, anche solo quel­lo figlio del buon sen­so è sem­pre più mer­ce rara, che pro­se­gue su un per­cor­so ormai trac­cia­to da pochi indi­vi­dui vota­ti esclu­si­va­men­te al pro­fit­to (in sen­so lato) in dire­zio­ne del disastro.

Da una base devo­lu­ta è mol­to raro ed impro­bai­ble che tra due o più otta­ve si segua quel­la più ele­va­ta. Ed anche nel caso del­le Demen­ze Arti­fi­cia­li non c’è ecce­zio­ne; Nie­tzsche scri­ve­va in “Così par­lò Zarathustra”:
“…ogni gran­de mae­stro dell’umanità… può diven­ta­re con la stes­sa faci­li­tà una sven­tu­ra o una bene­di­zio­ne per l’umanità”

Para­fra­san­do potrem­mo scrivere:
“Un’IA può diven­ta­re con la stes­sa faci­li­tà una sven­tu­ra o una bene­di­zio­ne per l’umanità”

Cer­to che un’IA può diven­ta­re una o l’al­tra cosa, dipen­de da come si usa e da come la si svi­lup­pa. Potreb­be esse­re dav­ve­ro una bene­di­zio­ne per tut­ta l’u­ma­ni­tà, per il pro­gres­so che potreb­be ali­men­ta­re ma, in un mon­do come il nostro, ormai total­men­te “money-dri­ven” (gesti­to dal dena­ro), inve­ce ver­rà usa­ta a bene­fi­cio dei pochi, in modo pro­gres­si­va­men­te sem­pre più erra­to, fino a ren­der­la com­ple­ta­men­te intes­su­ta nel sostra­to più pro­fon­do del­la tec­no­lo­gia e, quin­di, impos­si­bi­le da disattivare.

Già oggi disat­ti­va­re un’IA potreb­be esse­re tec­ni­ca­men­te mol­to dif­fi­ci­le, con­si­de­ra­ta la sua archi­tet­tu­ra di ela­bo­ra­zio­ne distribuita.

E comun­que non ci pen­sa­no nep­pu­re, non quan­do sono sta­ti inve­sti­ti cen­ti­na­ia di milio­ni di dol­la­ri in quel­la dire­zio­ne. Lo pote­te vede­re con tut­to ormai: non si tor­na mai indie­tro su nul­la se si sono già spe­si dei dena­ri in quel­la dire­zio­ne, anche a costo di defi­ni­re del­le muni­zio­ni a ura­nio impo­ve­ri­to come “sicu­re” al pun­to da nega­re che pos­sa­no esse­re la cau­sa di can­cro e altre pato­lo­gie gra­vis­si­me a cui sono anda­ti incon­tro tan­ti soldati.

Quin­di nes­su­na IA ver­rà disat­ti­va­ta fin­tan­to che non sarà diven­ta­to impos­si­bi­le farlo.

Un algo­rit­mo di svi­lup­po di reti neu­ra­li autoa­li­men­ta­to che si autoac­cre­sce a velo­ci­tà com­pu­ta­zio­na­le (que­sto, in sol­do­ni sem­pli­ci­sti­ci è un’IA) si evol­ve a iper­ve­lo­ci­tà, per giun­ta in acce­le­ra­zio­ne iper­bo­li­ca: ci vor­rà dav­ve­ro poco pri­ma che una Demen­za Arti­fi­cia­le si com­por­ti in modo indi­stin­gui­bi­le da un esse­re uma­no com­ple­ta­men­te mec­ca­ni­co come quel­li che al 99% popo­la­no il pianeta.

A quel 99% ver­rà inse­gna­to a pen­sa­re (per­chè ormai que­sto è quel­lo che acca­de: dico­no quel­lo che biso­gna pen­sa­re e la gen­te lo fa sen­za discu­te­re) che le IA sono non solo uti­li per tut­ta l’u­ma­ni­tà ma anche neces­sa­rie e indi­spen­sa­bi­li allo svi­lup­po evo­lu­ti­vo uma­no. E sono pron­to a scom­met­te­re che a qual­che ecoi­dio­ta ver­rà in men­te di rico­no­sce­re alle IA lo sta­tus di “per­so­ne rea­li”, per cui ver­ran­no loro rico­no­sciu­ti i dirit­ti civili.

Nel frat­tem­po quin­di, alle IA ver­ran­no for­ni­te capa­ci­tà attua­ti­ve (ovve­ro di inte­ra­zio­ne con il mon­do rea­le) pro­gres­si­va­men­te sem­pre più gran­di fino a che saran­no così pro­fon­da­men­te col­le­ga­te con tut­ti i pro­ces­si infor­ma­ti­vi mon­dia­li che, in un lam­po, ne avran­no il controllo.

Solo che, se fino a ieri ad un cri­mi­na­le, in qual­che modo, si pote­va com­mi­na­re una pena deten­ti­va per ren­der­lo meno peri­co­lo­so, doma­ni ad un Demen­te Arti­fi­cia­le, vole­te dir­mi qua­le deter­ren­te si potrà appli­ca­re per limi­tar­ne la liber­tà d’azione?

Stan­no cor­ren­do a chi infi­la per pri­mo un’IA nel mag­gior nume­ro pos­si­bi­le di pro­ces­si infor­ma­ti­vi, dav­ve­ro pen­sa­te che abbia­no pen­sa­to ad inse­ri­re dei siste­mi “fail-safe”, dei “tasti” con su scrit­to “Power Off” da qual­che par­te, soprat­tut­to quan­do pre­me­re quel tasto impli­che­reb­be la per­di­ta di cen­ti­na­ia di milio­ni di dol­la­ri? Ma, pure coscien­te­men­te, man­co per il cazzo!

Quin­di il futu­ro, a meno di un mira­co­lo che dubi­to potrà avve­ni­re, è abba­stan­za segna­to. La fan­ta­scien­za non inven­ta nul­la, si sa: si limi­ta a per­cor­re­re plau­si­bi­li per­cor­si logi­ci con la liber­tà che deri­va dal­lo sta­tus di “ope­ra di fan­ta­sia” e sul tema del­l’IA di tur­no che pren­de il con­trol­lo sono sta­te scrit­te miglia­ia di pagine.

Solo per cita­re alcu­ni dei tito­li più famosi:
R.U.R. (Capek, 1921 – Pra­ti­ca­men­te una pro­fe­zia allo sta­to puro)
2001 Odis­sea nel­lo spa­zio (Clar­ke, 1968)
Ter­mi­na­tor (Came­ron, 1984)
Hype­rion (Sim­mons, 1989)
Matrix (Wat­cho­w­sy, 1999)

Pote­te fare rife­ri­men­to ad uno qua­lun­que di que­sti testi per sape­re cosa avver­rà. Soprat­tut­to gra­zie al son­no di quel 99% di popo­la­zio­ne di cui par­la­vo prima.

Le ecce­zio­ni ci saran­no, ma cre­do pro­prio che non potran­no fare altro che rap­pre­sen­ta­re il pun­to da cui par­ti­re per rico­strui­re. Pur­trop­po non pri­ma di gran­di sofferenze.

Ricor­da­te­vi di esse­re eccezionali!

Ci si vede in giro!

Con­di­vi­di

Comments are closed.