“Ma quello chi si crede di essere?”
Quante volte abbiamo sentito questa frase? E quante volte l’abbiamo detta, o anche solo pensata?
E’ una frase meravigliosa, perchè regala a chi la dice o la pensa una grande possibilità evolutiva; all’osservatore attento infatti segnala che in quel momento l’unica cosa che si affaccia all’esistenza non è altro che l’ego.
“Essere” significa essere. Se sei non credi di essere. Sei. Punto.
Se hai un dubbio sul fatto di essere allora sei sulla buona strada perchè significa che una parte di te ha percepito che non sei. E quella parte è proprio quella che é.
Se il dubbio non ti viene i casi sono due: o sei… oppure sei talmente addormentato che, appunto, “credi di essere”. Ma poi non sei.
Magari lo sei stato e ti ricordi di quando eri, ma non ti accorgi che non sei più, perchè magari eri sveglio a te stesso ma poi ti sei addormentato ed ora credi di essere perchè ti ricordi di quando eri e stai vivendo il sogno di essere. Esattamente come tutti gli altri che non si pongono il problema.
Di fatto, se anche qualcuno crede di essere chi non è, che problema ci genera? Se ci sposta anche solo di un millimetro significa che dobbiamo davvero guardarci bene dentro, perchè la famosa trave (e non la pagliuzza), evidentemente da qualche parte ci si deve essere infilata.
Ma, soprattutto, significa che ci dà fastidio la possibilità che “quello là” sia davvero quello che noi non accettiamo che sia.
Se sei, sai perfettamente quale sogno stia vivendo chi crede di essere e sei perfettamente in grado di distinguere chi è da chi non è, non hai bisogno di chiedertelo, tantomeno di chiederlo (retoricamente) a chi ti sta vicino e non te ne frega proprio nulla dell’essere o del sogno di qualcun altro. Ecco perchè porre questa domanda a chi ci sta intorno significa solo che siamo incapaci di stare in piedi da soli, che abbiamo bisogno che qualcun altro sia d’accordo con noi.
Se quindi poni questa domanda anche solo a te stesso sei dormiente come tutti gli altri. Come volevasi dimostrare
Se invece la poni a chi ti sta intorno significa anche che sei così identificato con il sogno che stai vivendo, da essere costantemente alla ricerca di auto-affermazione dall’esterno. In questo caso avrai bisogno di sminuire chiunque ti stia vicino per poter dimostrare di essere. E dunque “chi si crede di essere quello là” è il modo perfetto per dire a tutti, in ultima analisi, che “quello là” non è quello che mostra mentre tu si: tu si che sei sincero, che sei quello che dici di essere. L’altro no; ma se così fosse… per quale motivo ti impegni tanto per dimostrarlo? Ancora una volta… come volevasi dimostrare.
L’ego abbatte tutti, non importa dove stiano nella piramide evolutiva. Vile, volgare, inutile ego che rovina chiunque, anche (e soprattutto) chi, ritenendosi ormai risvegliato, dorme invece della grossa, sognando di essere sveglio mentre in realtà è lì che russa alla grande!
Pensiamoci bene, la prossima volta che ci capita di dire o pensare la frase titolo di questo post: potrebbe essere la nostra migliore occasione di risveglio!
Ricordiamoci di essere eccezionali!
Ci si vede in giro!
Ma quello… chi si crede di essere?
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“Ma quello chi si crede di essere?”
Quante volte abbiamo sentito questa frase? E quante volte l’abbiamo detta, o anche solo pensata?
E’ una frase meravigliosa, perchè regala a chi la dice o la pensa una grande possibilità evolutiva; all’osservatore attento infatti segnala che in quel momento l’unica cosa che si affaccia all’esistenza non è altro che l’ego.
“Essere” significa essere. Se sei non credi di essere. Sei. Punto.
Se hai un dubbio sul fatto di essere allora sei sulla buona strada perchè significa che una parte di te ha percepito che non sei. E quella parte è proprio quella che é.
Se il dubbio non ti viene i casi sono due: o sei… oppure sei talmente addormentato che, appunto, “credi di essere”. Ma poi non sei.
Magari lo sei stato e ti ricordi di quando eri, ma non ti accorgi che non sei più, perchè magari eri sveglio a te stesso ma poi ti sei addormentato ed ora credi di essere perchè ti ricordi di quando eri e stai vivendo il sogno di essere. Esattamente come tutti gli altri che non si pongono il problema.
Di fatto, se anche qualcuno crede di essere chi non è, che problema ci genera? Se ci sposta anche solo di un millimetro significa che dobbiamo davvero guardarci bene dentro, perchè la famosa trave (e non la pagliuzza), evidentemente da qualche parte ci si deve essere infilata.
Ma, soprattutto, significa che ci dà fastidio la possibilità che “quello là” sia davvero quello che noi non accettiamo che sia.
Se sei, sai perfettamente quale sogno stia vivendo chi crede di essere e sei perfettamente in grado di distinguere chi è da chi non è, non hai bisogno di chiedertelo, tantomeno di chiederlo (retoricamente) a chi ti sta vicino e non te ne frega proprio nulla dell’essere o del sogno di qualcun altro. Ecco perchè porre questa domanda a chi ci sta intorno significa solo che siamo incapaci di stare in piedi da soli, che abbiamo bisogno che qualcun altro sia d’accordo con noi.
Se quindi poni questa domanda anche solo a te stesso sei dormiente come tutti gli altri. Come volevasi dimostrare
Se invece la poni a chi ti sta intorno significa anche che sei così identificato con il sogno che stai vivendo, da essere costantemente alla ricerca di auto-affermazione dall’esterno. In questo caso avrai bisogno di sminuire chiunque ti stia vicino per poter dimostrare di essere. E dunque “chi si crede di essere quello là” è il modo perfetto per dire a tutti, in ultima analisi, che “quello là” non è quello che mostra mentre tu si: tu si che sei sincero, che sei quello che dici di essere. L’altro no; ma se così fosse… per quale motivo ti impegni tanto per dimostrarlo? Ancora una volta… come volevasi dimostrare.
L’ego abbatte tutti, non importa dove stiano nella piramide evolutiva. Vile, volgare, inutile ego che rovina chiunque, anche (e soprattutto) chi, ritenendosi ormai risvegliato, dorme invece della grossa, sognando di essere sveglio mentre in realtà è lì che russa alla grande!
Pensiamoci bene, la prossima volta che ci capita di dire o pensare la frase titolo di questo post: potrebbe essere la nostra migliore occasione di risveglio!
Ricordiamoci di essere eccezionali!
Ci si vede in giro!
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