Evitate la separazione, sempre di più!

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Ho scrit­to diver­se vol­te sul con­cet­to di “sepa­ra­zio­ne”. Oggi voglio dedi­ca­re un inte­ro spa­zio a que­sto argo­men­to che, in que­sto perio­do in modo par­ti­co­la­re, sta assu­men­do un aspet­to ter­ri­bil­men­te importante.

Con­tra­sto, dia­tri­ba, disac­cor­do, con­flit­to, guer­ra: come direb­be Yoda: “Il lato oscu­ro essi sono”. E lo sono dav­ve­ro, per­chè sono tut­ti aspet­ti figli di una sola cosa: separazione.

La sepa­ra­zio­ne è insi­ta nel­la mate­ria, la cui natu­ra dua­le non può che mani­fe­star­si in tale modo. Ma ci sono diver­si gra­di di sepa­ra­zio­ne, diver­se qua­li­tà (qual­cu­no direb­be “diver­se dimen­sio­ni”). Tut­ti han­no in comu­ne il fat­to di poter esse­re tra­sce­si, tut­ti ori­gi­na­no dal­l’e­si­sten­za stes­sa del­l’u­ni­ver­so come lo conosciamo.

Alcu­ni gra­di sono ine­vi­ta­bi­li, come lo spa­zio (e quin­di suo fra­tel­lo tem­po), da cui deri­va la distan­za, inte­sa anche in sen­so meta­fo­ri­co, e altri gra­di di sepa­ra­zio­ne “fun­zio­na­li”, se voglia­mo, alla vita su que­sto pianeta.

Il pro­ble­ma nasce con altri gra­di di sepa­ra­zio­ne, quel­li deri­van­ti esclu­si­va­men­te dal­l’in­con­sa­pe­vo­lez­za, in modo par­ti­co­la­re con que­gli sta­ti di incon­sa­pe­vo­lez­za che non sten­to a defi­ni­re “bra­da”, in cui ver­sa­no tan­ti, tan­tis­si­mi… trop­pi esse­ri uma­ni, quei gra­di che potrem­mo defi­ni­re di “sepa­ra­zio­ne oscura”.

Il biso­gno di schie­rar­si, il raz­zi­smo (in cui inclu­do maschi­li­smo e fem­mi­ni­smo), le aggres­sio­ni di tut­ti i tipi, da quel­le ver­ba­li alle guer­re, sono tra i più deleteri.

Que­sto è un momen­to par­ti­co­lar­men­te buio del­la sto­ria del­la raz­za uma­na e, anche se mi pia­ce­reb­be sba­gliar­mi, non cre­do sarà nep­pu­re il più oscu­ro; anni brut­ti ci aspet­ta­no da que­sto pun­to di vista: con­flit­ti e ter­ro­ri­smo (vero o pre­sun­to) che daran­no l’oc­ca­sio­ne ai gover­ni sem­pre più ari­ma­ni­ci (l’UE è uno di que­sti casi), di inten­si­fi­ca­re il con­trol­lo sul­le per­so­ne, su quel­lo che fan­no, dico­no e per­si­no pen­sa­no, e pie­ga­re quin­di le loro vite a pro­prio piacimento.

Pro­fon­da­men­te par­lan­do, nes­sun gover­no attua­le ha a cuo­re l’e­vo­lu­zio­ne inte­rio­re o este­rio­re del pro­prio popo­lo (for­se ad ecce­zio­ne di pochis­si­mi), non cre­do pos­sa­no esser­ci dub­bi in pro­po­si­to; ma se ne ave­te… toglie­te­ve­li rapi­da­men­te per­chè ser­vi­ran­no per­so­ne sem­pre più luci­de men­tal­men­te ed inte­rior­men­te nei pros­si­mi mesi.

Già oggi i più fra­gi­li emo­ti­va­men­te e psi­co­lo­gi­ca­men­te ini­zia­no a cede­re, a “gua­star­si”: per­so­ne che non rie­sco­no a pen­sa­re, a dor­mi­re, che nuo­ta­no in un’an­sia sem­pre più pro­fon­da fino addi­rit­tu­ra a fini­re in ospe­da­le con tachi­car­die, fibril­la­zio­ni, sta­ti di pro­fon­do stress.

Chi gesti­sce l’in­for­ma­zio­ne ha capi­to benis­si­mo come sfrut­ta­re l’in­con­sa­pe­vo­lez­za del­le mas­se e quan­to sia uti­le ai fini di con­trol­lo il sem­pre vali­do assio­ma: “Divi­de et impe­ra”.

NON CEDETE alla ten­ta­zio­ne del­la sepa­ra­zio­ne oscu­ra! E’ uno dei modi più sicu­ri ed indi­vi­dua­li di oppor­si a qua­lun­que regi­me, con­flit­to, attri­to. Occor­re un po’ di alle­na­men­to per rico­no­sce­re la sepa­ra­zio­ne per­chè spes­so si anni­da in altri sta­ti emo­ti­vi. La pau­ra, per fare un esem­pio. La rab­bia, l’odio.

Ma anche il biso­gno di schie­rar­si, in tut­ti i cam­pi, da quel­li appa­ren­te­men­te più inno­cui come lo sport (voglia­mo par­la­re del­le con­se­guen­ze del tifo cal­ci­sti­co?) a quel­li ideo­lo­gi­ci o raz­zia­li; tra­scen­de­re que­sti sta­ti di sepa­ra­zio­ne non è dif­fi­ci­le, occor­re cam­bia­re sem­pli­ce­men­te para­dig­ma cognitivo.

Per esem­pio: “…io ten­go alla squa­dra A e desi­de­ro che vinca…”.

No!

“…Io ten­go allo sport e non me ne fre­ga nien­te di chi vin­ce…” E mi com­por­to di con­se­guen­za, applau­do ad una bel­la azio­ne o una bel­la pre­sta­zio­ne indi­pen­den­te­men­te dal fat­to che a por­tar­la a ter­mi­ne sia una squa­dra o l’altra.

Potrem­mo far­ne tan­ti di esem­pi ma alla fine non cre­do ser­va. Quel­lo che ser­ve è usci­re dal­la logi­ca del­la sepa­ra­zio­ne. Non schie­ra­te­vi per ogni con­flit­to pro­po­sto dai media. Nel caso più recen­te, quel­lo del con­flit­to israe­le-pale­sti­na, schie­ra­te­vi dal­la par­te del­la pace. Non di Israe­le, non del­la Pale­sti­na: dal­la par­te del­la pace, degli esse­ri uma­ni, dell’amore.

Evi­ta­te la trap­po­la del­lo schie­ra­men­to per­chè por­te­rà esclu­si­va­men­te il con­flit­to diret­ta­men­te a casa vostra! Guar­da­te cosa è acca­du­to duran­te la pan­de­mia, oppu­re duran­te la guer­ra in Ucrai­na: fol­le schie­ra­te da una par­te e fol­le schie­ra­te dal­l’al­tra. Il risul­ta­to è ovvio: il con­flit­to pas­sa dal tea­tro di guer­ra vera e pro­pria diret­ta­men­te nel­la nostra vita.

Quan­do vi schie­ra­te, in qua­lun­que caso lo fac­cia­te, se non vi schie­ra­te a favo­re di alti idea­li di amo­re, pace e civil­tà, anda­te ad ali­men­ta­re diret­ta­men­te il con­flit­to, assu­men­do­ve­ne anche, sep­pu­re in pic­co­la par­te, il Karma.

Ma l’ef­fet­to più temi­bi­le è che “divi­de et impe­ra” per­met­te a gover­ni, lob­bies, mul­ti­na­zio­na­li etc. etc. di con­trol­la­re la vostra vita. Impe­ra­re tra­mi­te la sepa­ra­zio­ne: di fat­to, l’u­ni­co e peren­ne sco­po del­le for­ze cosid­det­te ari­ma­ni­che, ovve­ro del lato oscu­ro; per inten­der­ci quel­lo al ser­vi­zio del male.

NON CEDETE ALLA TENTAZIONE DELLA SEPARAZIONE OSCURA! 

NON SCHIERATEVI!

NON ODIATE!

NON SPOSATE UNA PARTE O L’ALTRA!

SPOSATE L’AMORE, LA FRATELLANZA!

SPOSATE TUTTI I POPOLI, DI QUALUNQUE RAZZA O REGNO, ANIMALE, UMANO, VEGETALE E MINERALE.

RIFIUTATE QUALUNQUE CONTENUTO VOGLIA PORTARVI DA UNA PARTE O DALL’ALTRA

Sta­te lon­ta­ni dai social, dai media main­stream, se non per le infor­ma­zio­ni di base, oppu­re per vei­co­la­re con­te­nu­ti che non inneg­gi­no alla sepa­ra­zio­ne ma all’unità.

Ali­men­ta­te in voi la capa­ci­tà discri­mi­nan­te, per sepa­ra­re (que­sta vol­ta si che ser­ve!) il vero dal fal­so, il lumi­no­so dal­l’o­scu­ro, il con­flit­to dal­l’u­ni­tà. E poi al vostro inter­no, agi­te in modo da unir­li, tra­scen­den­do­ne la sepa­ra­zio­ne e tra­sfor­man­do­li in luce.

Sta­te lon­ta­ni dal­le emo­zio­ni nega­ti­ve il più pos­si­bi­le. Non fate come Artax, il caval­lo de “La Sto­ria Infi­ni­ta” che, pre­da del­la tri­stez­za, affon­da nel­le sab­bie mobi­li del­la palu­de oscura.

Rima­ne­te nel mez­zo, come dis­se il Bud­d­ha, par­lan­do del­la via per l’il­lu­mi­na­zio­ne come “il per­cor­re­re il sen­tie­ro al cen­tro degli opposti”.

Non schie­ra­te­vi, come dice Gesù, nel­la para­bo­la sul­la ziz­za­nia, cita­ta sia nel Van­ge­lo di Mat­teo che in quel­lo apo­cri­fo di Tommaso:

“… Dis­se loro: …non anda­te a toglie­re la ziz­za­nia, e taglia­te con essa il gra­no. Poi­ché il gior­no del rac­col­to la ziz­za­nia sarà pale­se; saran­no pre­si e bruciati.”

Non sap­pia­mo quan­do sarà il tem­po del rac­col­to, dun­que comin­cia­mo subi­to a com­por­tar­ci degnamente.

Ricor­da­te­vi di esse­re eccezionali!

Ci si vede in giro!

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