Stare nel Cuore: cosa significa…
Stare nel Cuore, avere Cuore, agire di Cuore: molte volte sentiamo questa espressione quando si parla di Ricerca Interiore, Meditazione etc. etc. Ma cosa significano esattamente queste espressioni?
Come già scrissi in passato, occorre innanzitutto toglierci dalla visione superficiale di questi tempi e comprendere che il Cuore in questione non è quello che si intende comunemente ma un nucleo, una struttura che va sviluppata.
Quando si inizia ad evolversi, siamo frammentati, con migliaia di “IO” che se ne vanno di qui e di là, come galline in un pollaio quando entra la volpe. I nostri pensieri meccanici che si danno un cambio furioso nella nostra mente sono una delle conseguenze di questa frammentazione, per intenderci.
Quando ci si sposta in avanti lungo un sentiero evolutivo, con le opportune pratiche, queste migliaia di “IO” iniziano a ridursi, a collassare gli uni negli altri. E’ il processo di formazione di quello che Gurdjieff chiamava “il maggiordomo interinale”, ovvero quell’IO unico che, in assenza comunque del “padrone di casa” (cioè dell’Essere vero e proprio), comunque crea ordine nella personalità e la prepara all’arrivo appunto del fantomatico Essere di cui tanto si parla (e purtroppo, di cui ci si limita a parlare invece che realizzarlo).
Quello che accade dopo è, per la stragrande maggioranza degli esseri umani, al di là della comprensione. Diciamo che si struttura un Nucleo all’interno della persona, in cui l’Essere comincia a farsi sentire; questo nucleo non ha, come si può comprendere una localizzazione fisica corporale. Tuttavia è possibile, partendo da questo nucleo, eseguire delle vere azioni guidate dalla volontà.
Questo nucleo è il cuore di qualunque essere umano. Un po’ come se dicessimo “nel cuore dell’azione” o “nel cuore della notte”.
Quindi un primo significato delle espressioni di cui stiamo parlando è quello di avere una consapevolezza unita, che dimora all’interno di questo Cuore.
Vi è poi un’evoluzione, non semplice da mettere in atto, per cui tale Cuore va a coincidere con dimensioni interiori specifiche. Per “dimensione interiore” si intende una parte definita e precisa dell’interiore (attenzione: non dell’emotivo, dell’inconscio o di qualunque parte della personalità! Per “interiore” si intende tutto ciò che attiene all’essere umano a partire dall’Essere in direzione della Coscienza).
Orbene, quando lo sviluppo lo consente, è possibile fare in modo di entrare in precise dimensioni, alcune delle quali hanno una stretta attinenza con i cosiddetti Chakra i quali , a loro volta, sono tra le altre cose in corrispondenza con i rispettivi piani esistenziali. Nella fattispecie quindi il quarto Chakra (il chakra del Cuore) ha una corrispondenza con il piano causale.
Questo non deve portare a conclusioni affrettate: ogni chakra è in corrispondenza con molti piani, anche se tale corrispondenza è all’inizio puramente potenziale. Con il procedere dell’Evoluzione, i vari Chakra evolvono a loro volta, aprendo l’accesso coscienziale ai vari piani in essi contenuti.
Come vedete quindi stiamo parlando di strutture la cui complessità è estremamente elevata e delle quali è estremamente complicato parlare. Incidentalmente questo è il motivo per cui quando sento qualcuno proporre “l’apertura” o la “purificazione” di questo o di quel Chakra mi viene da ridere: perchè è evidente che chi ne parla non ha la minima idea di quello che va dicendo. Una volta mi ci incazzavo e pure parecchio ma oggi che sono, se non più saggio, quanto meno più vecchio (anche se non obsoleto, come diceva Terminator), tendo a farci davvero quattro risate.
Ma torniamo a noi: quando si dice “stare nel cuore” abbiamo quindi due significati. Uno in ottava bassa, che significa come abbiamo visto: “Porre la consapevolezza nel proprio nucleo interno” e un altro, in ottava alta, che significa “porre la propria consapevolezza all’interno del chakra del Cuore”.
Ora, già l’ottava bassa è difficile da raggiungere. Raggiungere quella alta è notevolmente più complicato ed implica… indovinate un po’? Esatto: un sacco di lavoro su di sé ed un notevole livello coscienziale.
Tuttavia già imparare a stare nel Cuore nel senso dell’ottava bassa di cui sopra, implica parecchio: ad esempio aver sviluppato un’autentica individualità, una coerenza con il proprio Essere. Come diceva Battiato, aver raggiunto un “centro di gravità permanente che non ci faccia cambiare idea sulle cose, sulla gente…”.
Come vedete una cosa è certa: sia in ottava bassa che alta, essere nel cuore o essere persone di cuore, non ha nulla a che vedere con il significato emotivo di essere persone generose, buone o compassionevoli.
C’è comunque da dire che, quando si entra nel Cuore, la compassione non può che rivelarsi, così come la generosità. Il problema è che queste due qualità si sviluppano anche per carattere, per eredità, per condizionamenti o per formazione.
Ecco perchè è così facile confondersi: viste da fuori sono identiche, che provengano da una questione emotiva o caratteriale o da una autentica centratura nel Quarto (Chakra).
La differenza, sempre dal punto di vista esterno, si manifesta nell’azione che, quando parte dal Cuore nel senso vero del termine, raggiunge livelli di efficacia sostanzialmente sovrumani o, quanto meno, incredibilmente elevati.
Per ora mi fermo, cosciente di quanto sia complesso l’argomento.
Ricordatevi sempre di essere eccezionali!
Ci si vede in giro!
Grazie