Ricerca interiore e diversificazione degli interessi

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Ci sono diver­se sfu­ma­tu­re nel segui­re un inte­res­se o un altro. Se ascol­ta­te uno psi­co­lo­go, un socio­lo­go o un qua­lun­que altro “olo­go” vi sen­ti­re­te dire che è bene ave­re degli inte­res­si e seguirli.

Dal pun­to di vista del­la Ricer­ca Inte­rio­re, teo­ri­ca­men­te vale lo stes­so ma quel­lo che con­ta è la traen­za inte­rio­re che gene­ra que­sti inte­res­si. Per un Ricer­ca­to­re, l’u­ni­co inte­res­se da per­se­gui­re è quel­lo del­la Veri­tà, il che non ha nul­la a che vede­re con il chia­ri­re cosa ci sia die­tro alle vicen­de mon­da­ne, anche se occa­sio­nal­men­te può esser­ci una sovrapposizione.

La vicen­da mon­da­na è qual­co­sa da osser­va­re e basta. Quel­lo che acca­de nel mon­do è inte­res­san­te solo per quan­to con­cer­ne gli effet­ti che può ave­re su di sé e quin­di rive­la­re aspet­ti sco­no­sciu­ti del­la pro­pria personalità.

Ma per­si­no la per­so­na­li­tà si limi­ta ad esse­re ogget­to di stu­dio fun­zio­na­le al “sem­pli­ce” com­pi­to di toglie­re ciò che non è vero dal­l’e­qua­zio­ne “IO = SONO”.

Diver­si­fi­ca­re i pro­pri inte­res­si mate­ria­li è cosa oltre­mo­do sen­sa­ta, fin­tan­to che sono fun­zio­na­li alla ricer­ca di sé e del­la Veri­tà. Quin­di quan­do vede­te qual­cu­no che si inte­res­sa di que­sta e quel­la mate­ria, se non è un Ricer­ca­to­re, sie­te di fron­te ad una per­so­na più o meno curio­sa, che accu­mu­la espe­rien­za in diver­si cam­pi del­la vita, per aumen­ta­re il pro­prio patri­mo­nio cogni­ti­vo uma­no (il che, ovvia­men­te, non è asso­lu­ta­men­te un male, anzi… ce ne fos­se­ro di più di per­so­ne così). Qual­co­sa che ha comun­que un valo­re evo­lu­ti­vo anche se marginale.

Se inve­ce vi tro­va­te di fron­te ad un Ricer­ca­to­re, sare­te alla pre­sen­za di qual­cu­no che desi­de­ra accu­mu­la­re espe­rien­za in diver­si cam­pi del­la vita per aumen­ta­re il pro­prio patri­mo­nio inte­rio­re ogget­ti­vo, a sco­po di cre­sci­ta inte­rio­re. Qual­co­sa che ha un valo­re ESSENZIALMENTE evolutivo.

Se non è chia­ra la dif­fe­ren­za, pos­so dir­vi tran­quil­la­men­te che è mol­to pro­fon­da, pur appa­ren­do all’os­ser­va­to­re ester­no esat­ta­men­te uguale.

Per chia­ri­re il con­cet­to, è come anda­re al risto­ran­te e man­gia­re solo piat­ti che non si cono­sco­no, a pre­scin­de­re da cosa sia­no, per spe­ri­men­ta­re nuo­vi gusti, e anda­re al risto­ran­te ordi­nan­do piat­ti che non si cono­sco­no con la con­sa­pe­vo­lez­za di cosa con­ten­ga­no e a cosa ser­va­no per il nostro cor­po, per tro­va­re il cibo a noi più adatto.

Ripe­to: maga­ri ci fos­se­ro più per­so­ne che rivol­go­no la pro­pria atten­zio­ne a cam­pi dif­fe­ren­ti per pura curio­si­tà e voglia di sco­pri­re, ma mi vie­ne anche da dire: maga­ri ci fos­se­ro più per­so­ne che lo fan­no per desi­de­rio di Cono­scen­za e cre­sci­ta inte­rio­re, non solo intellettuale.

Tut­to quan­to sopra, ovvia­men­te, nel miglio­re dei casi, per­chè la stra­gran­de mag­gio­ran­za del­le per­so­ne si dedi­ca a tan­ti inte­res­si sem­pli­ce­men­te per sfug­gi­re a sé stes­sa, o per­chè que­sta è la moda. Ad esem­pio, nel caso di mol­ti ragaz­zi ed ado­le­scen­ti, le atti­vi­tà extra­sco­la­sti­che sono così tan­te da non lascia­re tem­po per l’o­zio, la pau­sa, il silen­zio etc. etc.

E in ulti­mo abbia­mo un aspet­to pato­lo­gi­co del­la nostra socie­tà che ritie­ne il non fare nul­la un obbro­brio quan­do, sot­to il cor­ret­to pun­to di vista, il non fare nul­la coin­ci­de con quel­l’e­pi­co “sta­to natu­ra­le” di cui par­la­va Tilo­pa ne Il Gran­de Sigil­lo, appun­to da un’ot­ta­va sostan­zial­men­te irrag­giun­gi­bi­le, pro­va­re per cre­de­re… vi ripor­to il pas­so in questione:

“Smet­ti di fare qua­lun­que movi­men­to fisi­co e rima­ni tran­quil­lo nel­lo sta­to naturale.
Non hai nul­la da dire, i suo­ni sono vuo­ti come l’eco.
Non hai nul­la a cui pen­sa­re, con­tem­pla ciò che tra­scen­de la mente.”

Ripe­to: pro­va­te se ci riu­sci­te… non è così sem­pli­ce; se sie­te in gra­do di osser­va­re cor­ret­ta­men­te le vostre azio­ni o non-azio­ni sco­pri­re­te quan­to sia fuo­ri por­ta­ta per l’es­se­re uma­no comu­ne, quel bene­det­to “sta­to naturale” !

Chi vi dice che la natu­ra abor­ri­sce il vuo­to, in par­te dice qual­co­sa di sen­sa­to ma solo visto da un’ot­ta­va pre­ci­sa al di sopra del­la qua­le si sco­pre che quel vuo­to è esat­ta­men­te la natu­ra… del­la natu­ra stessa.
Mol­to spes­so il nostro occu­par­ci di tut­to e di più, oltre a quan­to det­to sopra, è l’e­stre­mo ten­ta­ti­vo di riem­pi­re quel vuo­to che, in modo con­fu­so o addi­rit­tu­ra incon­scio, avver­tia­mo nel­la nostra vita sem­pre più mate­ria­le e super­fi­cia­le e, per que­sto, da un pun­to di vista squi­si­ta­men­te evo­lu­ti­vo, sostan­zial­men­te poco utile.

In ulti­ma ana­li­si, la Ricer­ca Inte­rio­re lavo­ra su tan­tis­si­mi cam­pi di inte­res­se ma, alla fine, su uno solo: la Verità.

Ricor­da­te­vi di esse­re eccezionali!

Ci si vede in giro!

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