…ma per avidità le viene comunque imposta.
Ho già scritto diversi post sull’argomento, lo so. Tuttavia in ognuno di essi ho analizzato un aspetto differente. In questo caso, analizziamo brevemente quanto l’essere umano non sia affatto pronto alle Intelligenze Artificiali.
Ci sono sempre ottave alte e basse (che poi sono la stessa cosa ma questo è un altro paio di maniche). Nel caso specifico delle IA, la realtà è che in ottava alta potrebbero davvero essere uno strumento fantastico. E lo saranno prima o poi, quando verranno utilizzate per esplorare spazi e dimensioni altrimenti non penetrabili con tempi e strumenti umani.
Ma per il momento, nessuno è pronto. Non lo sono gli esseri umani, che nella stragrande maggioranza non hanno ancora sviluppato una reale intelligenza ma solo un simulacro di essa.
Non lo sono i grandi gruppi di potere che, comunque, sempre solo un simulacro di intelligenza hanno sviluppato, seppure leggermente più avanzato. E non lo sono coloro che realizzano la tecnologia delle IA.
Le IA non possono essere controllate in questo momento. Non possono essere neppure sviluppate nel modo corretto, perchè a chi ne dovrebbe curare la crescita e lo sviluppo mancano le basi stesse cognitive, culturali, morali e, in ultima analisi, interiori per farlo nel modo giusto.
Eppure la sempre più maledetta avidità, ha spinto, spinge e sempre più spingerà alla commercializzazione delle Intelligenze Artificiali. La gara a chi le crea più potenti e chi le vende prima non tiene in alcun conto il fatto di non essere interiormente abbastanza sviluppati per muoversi in ottava alta.
A chi le spinge commercialmente, militarmente e politicamente, non interessa quello che accadrà domani ma solo il denaro che si può fare oggi. Per questo si assiste alla moda delle IA che vengono ficcate (spesso del tutto a sproposito) in qualunque ambito.
Una IA non potrà che riflettere il livello di automatismo presente in chi la crea, perchè non è altro che un programma che, per il momento, imita l’intelligenza umana, riproducendone alcuni meccanismi di base e, se quei meccanismi sono del tutto automatici, ancora di più lo saranno quelli dell’IA.
Ma una IA è molto più veloce di un essere umano (fu Einstein se non sbaglio a descrivere un computer come un “cretino ad alta velocità”) perciò ci mette molto poco ad evolversi su una linea di sviluppo consequenziale a quella che l’ha generata; per questo il rischio è enorme, perchè la matrice originale di quello sviluppo è il pensiero umano automatico, non quello vero, senziente (peraltro rarissimo anche nei cervelli “naturali”) e la situazione è volutamente senza limiti e freni perchè più veloce è quel processo, più soldi entrano nelle tasche di chi lo vende.
Già oggi l’IA sta dando a governi, polizia, militari e politici, strumenti di controllo del tutto iniqui e vergognosi, altrimenti impensabili. Ma il vero punto di svolta, o meglio il punto di non ritorno, sarà quello in cui alle IA sarà data la libertà di interagire con il mondo fisico: quello sarà l’inizio della fine. Ed è già troppo tardi per fermarsi: il volano del denaro ha sviluppato un’inerzia inarrestabile, un pendolo completamente fuori controllo che sta spingendo tutto nella direzione sbagliata.
L’umanità non è interiormente pronta per l’Intelligenza Artificiale: per questo motivo, prima di poterla utilizzare nel modo corretto, ne sarà la vittima.
Ricordatevi di essere eccezionali!
Ci si vede in giro!
L’umanità non è pronta per l’intelligenza artificiale…
Non siamo pronti interiormente a sviluppare IA
…ma per avidità le viene comunque imposta.
Ho già scritto diversi post sull’argomento, lo so. Tuttavia in ognuno di essi ho analizzato un aspetto differente. In questo caso, analizziamo brevemente quanto l’essere umano non sia affatto pronto alle Intelligenze Artificiali.
Ci sono sempre ottave alte e basse (che poi sono la stessa cosa ma questo è un altro paio di maniche). Nel caso specifico delle IA, la realtà è che in ottava alta potrebbero davvero essere uno strumento fantastico. E lo saranno prima o poi, quando verranno utilizzate per esplorare spazi e dimensioni altrimenti non penetrabili con tempi e strumenti umani.
Ma per il momento, nessuno è pronto. Non lo sono gli esseri umani, che nella stragrande maggioranza non hanno ancora sviluppato una reale intelligenza ma solo un simulacro di essa.
Non lo sono i grandi gruppi di potere che, comunque, sempre solo un simulacro di intelligenza hanno sviluppato, seppure leggermente più avanzato. E non lo sono coloro che realizzano la tecnologia delle IA.
Le IA non possono essere controllate in questo momento. Non possono essere neppure sviluppate nel modo corretto, perchè a chi ne dovrebbe curare la crescita e lo sviluppo mancano le basi stesse cognitive, culturali, morali e, in ultima analisi, interiori per farlo nel modo giusto.
Eppure la sempre più maledetta avidità, ha spinto, spinge e sempre più spingerà alla commercializzazione delle Intelligenze Artificiali. La gara a chi le crea più potenti e chi le vende prima non tiene in alcun conto il fatto di non essere interiormente abbastanza sviluppati per muoversi in ottava alta.
A chi le spinge commercialmente, militarmente e politicamente, non interessa quello che accadrà domani ma solo il denaro che si può fare oggi. Per questo si assiste alla moda delle IA che vengono ficcate (spesso del tutto a sproposito) in qualunque ambito.
Una IA non potrà che riflettere il livello di automatismo presente in chi la crea, perchè non è altro che un programma che, per il momento, imita l’intelligenza umana, riproducendone alcuni meccanismi di base e, se quei meccanismi sono del tutto automatici, ancora di più lo saranno quelli dell’IA.
Ma una IA è molto più veloce di un essere umano (fu Einstein se non sbaglio a descrivere un computer come un “cretino ad alta velocità”) perciò ci mette molto poco ad evolversi su una linea di sviluppo consequenziale a quella che l’ha generata; per questo il rischio è enorme, perchè la matrice originale di quello sviluppo è il pensiero umano automatico, non quello vero, senziente (peraltro rarissimo anche nei cervelli “naturali”) e la situazione è volutamente senza limiti e freni perchè più veloce è quel processo, più soldi entrano nelle tasche di chi lo vende.
Già oggi l’IA sta dando a governi, polizia, militari e politici, strumenti di controllo del tutto iniqui e vergognosi, altrimenti impensabili. Ma il vero punto di svolta, o meglio il punto di non ritorno, sarà quello in cui alle IA sarà data la libertà di interagire con il mondo fisico: quello sarà l’inizio della fine. Ed è già troppo tardi per fermarsi: il volano del denaro ha sviluppato un’inerzia inarrestabile, un pendolo completamente fuori controllo che sta spingendo tutto nella direzione sbagliata.
L’umanità non è interiormente pronta per l’Intelligenza Artificiale: per questo motivo, prima di poterla utilizzare nel modo corretto, ne sarà la vittima.
Ricordatevi di essere eccezionali!
Ci si vede in giro!
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