Oggi la politica non è nemmeno più quel poco che era riuscita ad essere negli scorsi anni. Fino a qualche tempo fa era pura prostituzione ma oggi, fatte salve le classiche quanto rare eccezioni, siamo arrivati a nuove vette: non parliamo più di prostituzione ma di completo asservimento ad ideologie e principi totalmente negativi e involutivi.
Se fino a ieri il politico si muoveva nella direzione del proprio interesse materiale, scambiando favori con altri per raggiungere tale alto scopo, oggi siamo arrivati a un’intera classe che non solo si muove per interesse meramente economico, ma che è arrivata a sposare ideologie e cause per favorire un’intera classe dirigente soprastante nei cui confronti si muove esattamente nello stesso modo in cui un Sith segue il proprio Imperatore: per pura sottomissione. E, come nel caso di Guerre Stellari, parliamo di una sottomissione fortemente voluta, desiderata, cercata e perpetrata.
Guardate in che direzione stano cercando di muoversi tante nazioni, facendo leva sull’ideologia della paura e, fra un po’ magari anche quella del “Gott mit uns” (Dio è con noi). Guerre solo potenziali oppure già in atto che vengono giustificate dalla paura o dalla sostenuta necessità di difesa, in alcuni casi nemmeno si capisce da chi. A questo proposito amo ricordare una bellissima frase del Colonnello Wolf, nel romanzo “Kondor” di Alan Altieri:
“… la guerra si rivela sempre per quello che è: omicidio di massa a scopo di rapina”
Alla fine c’è una cosa che comunque da sempre insiste nel sostrato genetico del politico: la dedizione totale alla propria poltrona. Oggi l’unica cosa che può far cambiare idea ad un politico è osservare che la popolazione si muove in un’altra direzione. Il politico è ed è sempre stato nulla più che un venditore: in passato di beni materiali, oggi di ideologie ma nella sostanza rimane quello che, purtroppo, da decenni è diventato; un banale quanto avido piazzista.
Come abbiamo potuto osservare dal periodo del COVID, con le imposizioni assurde appioppate agli italiani e non solo (e che oggi i massimi pensatori, quelli ancora liberi quantomeno, definiscono come autentici crimini nei confronti della libertà individuale), il politico vende i propri atti coprendoli con il manto dell’ideologia. Poco importa che siano delle menzogne spudorate: un’intera classe dirigente ha scoperto che la manipolazione del popolo è sempre più facile da perpetrare, perchè la gente è sempre più incline a pensare con il cervello degli altri che con il proprio (il che in alcuni casi, purtroppo, non fa alcuna differenza).
Da qui la truffa della vendita: esattamente come il raggiro della scatola che apparentemente contiene uno Smartphone ma una volta acquistata si scopre contenere una mattonella e nulla più, il politico oggi vende ideologie: cancel culture, woke, gender e via dicendo, soprattutto quelle che ancora non hanno un nome. Tutte ideologie che le persone tendono a fare proprie semplicemente in quanto il degrado cognitivo e coscienziale scivola sempre più e sempre più velocemente verso l’abisso ma non solo: perchè odiare è più facile che amare, condannare è più facile che comprendere, seguire il pensiero unico è più facile che averne uno proprio, fare propria una morale sempre più soffocante è più facile che sviluppare un proprio codice comportamentale.
Di qui il titolo di questo post: non comprate ideologie. Se lo fate non producete altro che ulteriore accelerazione verso il succitato abisso.
Rifiutate le ideologie, rifiutate i principi che sempre, da qualche parte, per quanto siano apparentemente sani, dentro ognuno di noi non possono che provocare attrito. O davvero pensate che trucidare uomini, donne, vecchi e bambini possa essere un atto luminoso?
Ricordate che, alla fine, in un qualunque mercato, chi comanda non è mai chi vende ma chi compra. Se non comprate le idee assurde su cui oggi sembra costantemente muoversi la classe politica, vedrete che l’offerta cambierà di conseguenza.
Non sposate un’idea senza prima averla analizzata alla luce della ragione, dei fatti e della situazione in cui viene proposta, ma soprattutto alla luce del famoso detto “cui prodest”: a chi conviene? Per scoprirlo basta seguire il denaro e, in seconda battuta, il controllo. A quale livello di controllo porterebbe la tal idea? E chi lo eserciterebbe? E questo quale e quanto denaro porterebbe nelle sue tasche?
Fatevi queste semplici domande (la risposta no, quella non sempre è semplice) e vedrete chiaramente in che direzione si sta muovendo un’intera classe politica, non solo a livello nazionale ma anche e soprattutto molto, molto più alto.
Non seguire un movimento ideologico significa proporre la stessa modalità del Mahatma Gandhi: resistenza passiva, totalmente non violenta.
Certo, come nel caso di Gandhi ci vuole coraggio; ci vuole forza a non allinearsi interiormente con la maggioranza e questo perchè dal non allineamento nasce obbligatoriamente un orientamento verso quella che De Andrè definiva “…direzione ostinata e contraria“.
Poi ci vuole forza per continuare a muoversi in quella direzione, perchè ci si ritrova davanti una folla che procede esattamente opposta rispetto a noi. Ma non serve violenza, serve determinazione. Determinazione a seguire alti ideali e non di puro odio, di pura violenza (in tutte le sue forme, anche le più subdole).
Ma alla fine si tratta sempre di andare dritti per la propria via; prima o poi si attraverserà la folla e ci troveremo dall’altra parte e, guardandoci intorno, scopriremo un’altra folla, indubbiamente molto più ridotta ma caratterizzata da ben altri contenuti, idee, altri principi di amore, tolleranza e giustizia e voltandoci nella direzione da cui siamo venuti, ci accorgeremo che tutta quella folla che abbiamo attraversato altro non era che polvere mossa dal vento. E la polvere, si sa… quando cessa il vento, finisce per terra.
Ricordatevi di essere eccezionali.
Ci si vede in giro!
Occorre smettere di comprare ideologie
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Oggi la politica non è nemmeno più quel poco che era riuscita ad essere negli scorsi anni. Fino a qualche tempo fa era pura prostituzione ma oggi, fatte salve le classiche quanto rare eccezioni, siamo arrivati a nuove vette: non parliamo più di prostituzione ma di completo asservimento ad ideologie e principi totalmente negativi e involutivi.
Se fino a ieri il politico si muoveva nella direzione del proprio interesse materiale, scambiando favori con altri per raggiungere tale alto scopo, oggi siamo arrivati a un’intera classe che non solo si muove per interesse meramente economico, ma che è arrivata a sposare ideologie e cause per favorire un’intera classe dirigente soprastante nei cui confronti si muove esattamente nello stesso modo in cui un Sith segue il proprio Imperatore: per pura sottomissione. E, come nel caso di Guerre Stellari, parliamo di una sottomissione fortemente voluta, desiderata, cercata e perpetrata.
Guardate in che direzione stano cercando di muoversi tante nazioni, facendo leva sull’ideologia della paura e, fra un po’ magari anche quella del “Gott mit uns” (Dio è con noi). Guerre solo potenziali oppure già in atto che vengono giustificate dalla paura o dalla sostenuta necessità di difesa, in alcuni casi nemmeno si capisce da chi. A questo proposito amo ricordare una bellissima frase del Colonnello Wolf, nel romanzo “Kondor” di Alan Altieri:
“… la guerra si rivela sempre per quello che è: omicidio di massa a scopo di rapina”
Alla fine c’è una cosa che comunque da sempre insiste nel sostrato genetico del politico: la dedizione totale alla propria poltrona. Oggi l’unica cosa che può far cambiare idea ad un politico è osservare che la popolazione si muove in un’altra direzione. Il politico è ed è sempre stato nulla più che un venditore: in passato di beni materiali, oggi di ideologie ma nella sostanza rimane quello che, purtroppo, da decenni è diventato; un banale quanto avido piazzista.
Come abbiamo potuto osservare dal periodo del COVID, con le imposizioni assurde appioppate agli italiani e non solo (e che oggi i massimi pensatori, quelli ancora liberi quantomeno, definiscono come autentici crimini nei confronti della libertà individuale), il politico vende i propri atti coprendoli con il manto dell’ideologia. Poco importa che siano delle menzogne spudorate: un’intera classe dirigente ha scoperto che la manipolazione del popolo è sempre più facile da perpetrare, perchè la gente è sempre più incline a pensare con il cervello degli altri che con il proprio (il che in alcuni casi, purtroppo, non fa alcuna differenza).
Da qui la truffa della vendita: esattamente come il raggiro della scatola che apparentemente contiene uno Smartphone ma una volta acquistata si scopre contenere una mattonella e nulla più, il politico oggi vende ideologie: cancel culture, woke, gender e via dicendo, soprattutto quelle che ancora non hanno un nome. Tutte ideologie che le persone tendono a fare proprie semplicemente in quanto il degrado cognitivo e coscienziale scivola sempre più e sempre più velocemente verso l’abisso ma non solo: perchè odiare è più facile che amare, condannare è più facile che comprendere, seguire il pensiero unico è più facile che averne uno proprio, fare propria una morale sempre più soffocante è più facile che sviluppare un proprio codice comportamentale.
Di qui il titolo di questo post: non comprate ideologie. Se lo fate non producete altro che ulteriore accelerazione verso il succitato abisso.
Rifiutate le ideologie, rifiutate i principi che sempre, da qualche parte, per quanto siano apparentemente sani, dentro ognuno di noi non possono che provocare attrito. O davvero pensate che trucidare uomini, donne, vecchi e bambini possa essere un atto luminoso?
Ricordate che, alla fine, in un qualunque mercato, chi comanda non è mai chi vende ma chi compra. Se non comprate le idee assurde su cui oggi sembra costantemente muoversi la classe politica, vedrete che l’offerta cambierà di conseguenza.
Non sposate un’idea senza prima averla analizzata alla luce della ragione, dei fatti e della situazione in cui viene proposta, ma soprattutto alla luce del famoso detto “cui prodest”: a chi conviene? Per scoprirlo basta seguire il denaro e, in seconda battuta, il controllo. A quale livello di controllo porterebbe la tal idea? E chi lo eserciterebbe? E questo quale e quanto denaro porterebbe nelle sue tasche?
Fatevi queste semplici domande (la risposta no, quella non sempre è semplice) e vedrete chiaramente in che direzione si sta muovendo un’intera classe politica, non solo a livello nazionale ma anche e soprattutto molto, molto più alto.
Non seguire un movimento ideologico significa proporre la stessa modalità del Mahatma Gandhi: resistenza passiva, totalmente non violenta.
Certo, come nel caso di Gandhi ci vuole coraggio; ci vuole forza a non allinearsi interiormente con la maggioranza e questo perchè dal non allineamento nasce obbligatoriamente un orientamento verso quella che De Andrè definiva “…direzione ostinata e contraria“.
Poi ci vuole forza per continuare a muoversi in quella direzione, perchè ci si ritrova davanti una folla che procede esattamente opposta rispetto a noi. Ma non serve violenza, serve determinazione. Determinazione a seguire alti ideali e non di puro odio, di pura violenza (in tutte le sue forme, anche le più subdole).
Ma alla fine si tratta sempre di andare dritti per la propria via; prima o poi si attraverserà la folla e ci troveremo dall’altra parte e, guardandoci intorno, scopriremo un’altra folla, indubbiamente molto più ridotta ma caratterizzata da ben altri contenuti, idee, altri principi di amore, tolleranza e giustizia e voltandoci nella direzione da cui siamo venuti, ci accorgeremo che tutta quella folla che abbiamo attraversato altro non era che polvere mossa dal vento. E la polvere, si sa… quando cessa il vento, finisce per terra.
Ricordatevi di essere eccezionali.
Ci si vede in giro!
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