Violenza, guance, libertà e altri luoghi comuni

Potete ascoltare/scaricare il podcast qui sotto oppure iscrivervi al canale Telegram:

Come avevo già detto in un altro post, deve proprio esistere un demiurgo dei luoghi comuni, una sorta di divinità che li costruisce e li mette in circolazione, proprio come in una famosa storia di Dylan Dog. Quello che è incredibile è come questi luoghi comuni siano entrati nella mentalità delle persone assurgendo a livello di verità inconfutabili, quando invece si tratta per lo più di frasi ad effetto, spesso basate sul nulla e sulla più totale ignoranza.

“La mia libertà finisce dove inizia la tua”… e ‘sti cazzi? … chi definisce dove inizia la tua? Anche un armadillo in crisi ipoglicemica capirebbe che è una frase completamente vuota di ogni significato reale ma oggi è considerata una sorta di dictat divino indiscutibile.

“La violenza è l’ultimo rifugio degli incapaci” e chi l’avrà mai detto? Isaac Asimov, un grandissimo scrittore di fantascienza (su questo guai a chi dissente!) che soffriva così tanto di agorafobia da non uscire mai di casa nonostante parlasse di spazi interstellari e viaggi cosmici, che non ha nessun ambito di verità, che è stata pure detta in un periodo storico specifico per cui poteva forse avere una qualche valenza, ma un periodo che… è finito! Eppure se lo chiedete a chiunque, questa è un’altra di quelle leggi cosmiche ineluttabili cui l’essere umano ormai aderisce in modo del tutto decerebrato e che si accoppia impudicamente con l’altra indicazione di “porgere l’altra guancia” con la quale neppure Gesù intendeva dire di continuare a prenderle.

George Orwell ad esempio disse una cosa che, al contrario delle precedenti, non è una lapidaria quanto soggettiva presa di posizione ma un’osservazione oggettiva: “Coloro che abiurano la violenza possono farlo solo grazie a coloro che la commettono al loro posto”.

Anche questa frase si può leggere in due modi, tanto quanto l’invito a porgere l’altra guancia. Come in quest’ultimo non è certamente presente l’indicazione di non difendersi, anche nella frase di Orwell non è presente l’indicazione a far perpetrare ad altri le violenze che non si vogliono compiere di persona, quanto quella di non riempirsi la bocca di non violenza quando la nostra difesa contro un’aggressione (difesa che non può che essere violenta, perchè dagli schiaffi non ci si difende con le margherite) lasciamo che venga assunta da terzi che si occupano di menare le mani al posto nostro.

La nostra morale è così infarcita di questi luoghi comuni da essere diventata un’autentica prigione.

La libertà è. Punto! Anche solo parlare della “libertà di…” significa non avere la benché minima cognizione di cosa sia davvero la libertà. La libertà è tutto tranne ciò che oggi gli esseri umani interpretano come tale.

La violenza è insita nel DNA dell’universo, oppure credete che nel cuore di una stella la fusione nucleare che la fa avvampare a qualche milione di gradi sia un processo gentile e democratico?

Rifiutare qualcosa su base ideologica significa scimmiottare lo stesso rifiuto basato su realizzazione interiore. Le emozioni negative sono da evitare? Certo! Ma dopo averle trascese, altrimenti non riuscirete a fermarle neppure per un istante.

Usare la violenza è sbagliato? Può essere, ma sicuramente non come risposta quando altra violenza viene usata su di noi per toglierci qualcosa, sia essa la vita, un diritto oppure la libertà “umana”.

La vendetta è una stronzata? Certo, perchè è violenza pura senza motivo.

Parare un pugno di chi ci aggredisce e fermarsi lì? Prego, fate pure.

Sul campo di battaglia cosa volete fare? Schivare le pallottole? Se siete come Neo ancora prego, fate pure. Se no morite e basta.

Fare qualcosa per decisione ideologica, significa “solo” fare qualcosa in conseguenza ad un ragionamento e non ad un sentire e quindi… semplicemente è inutile e non funziona. Per l’amor del cielo… in attesa di un vero sentire, visti i tempi che corrono, già un atto conseguente ad un ragionamento lucido sarebbe un’autentica benedizione ma, nel frattempo, occorre proprio questo: imparare ad ascoltare davvero il nostro autentico sentimento, la voce della nostra parte più interna; posso assicurarvi per esperienza personale che è una voce completamente aliena rispetto a quello che si scambia abitualmente per essa, ovvero i nostri bisogni, le nostre ossessioni e le nostre paure.

Ricordatevi di essere eccezionali!

Ci si vede in giro!

P.S. ho approfondito alcuni aspetti in passato, in altri post: QUI, QUI e QUI.

Condividi
I commenti sono sempre bene accetti. Tuttavia sappiate che preferisco moderarli manualmente, quindi il vostro non comparirà subito ma solo dopo che lo avrò autorizzato. Tranquilli, di solito succede in breve tempo!

Il nome è obbligatorio, ma ovviamente può essere qualunque nickname...
Se vedi il tuo nome già inserito nel campo è perchè il tuo browser lo ha memorizzato. Non questo sito.

Il campo mail non è obbligatorio. Tuttavia se non inserisci una mail valida, non potrai richiedere i tuoi dati oppure richiederne la cancellazione se un domani lo volessi.
Se vedi la tua email nel campo è perchè il tuo browser l'ha memorizzata, non questo sito!

Trattamento dati

0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments