Pappagalli, libertà e luoghi comuni

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La ripe­ti­zio­ne dei pap­pa­gal­li in for­ma uma­na, che par­to­no sem­pre dai più comu­ni… luo­ghi comu­ni e li pro­pa­la­no come fos­se­ro veri­tà incon­fu­ta­bi­li è una del­la cose che, per­so­nal­men­te, mi dan­no più ai ner­vi quan­do mi capi­ta­no in una conversazione.

Un esem­pio sopra tut­ti: “La mia liber­tà fini­sce dove ini­zia la tua”. Una fra­se usa­ta spes­sis­si­mo, per evo­ca­re il rispet­to reci­pro­co e altri rispet­ta­bi­lis­si­mi e con­di­vi­si­bi­li valo­ri, ma che, sem­pli­ce­men­te, è una gran­dis­si­ma put­ta­na­ta, anche se appa­ren­te­men­te bel­lis­si­ma, anche se a dir­la fu M.L. King. Una fra­se che non avreb­be sen­so nep­pu­re su un pia­ne­ta di illu­mi­na­ti, figu­ria­mo­ci sul­la Terra.

A par­te tut­to quel­lo che potrem­mo dire sul­la liber­tà, che “da solo” sareb­be suf­fi­cien­te a man­da­re in pen­sio­ne qua­lun­que con­ce­zio­ne pre­sen­te attual­men­te, la fra­se in sè è com­ple­ta­men­te sbagliata.

  1. E’ un “loop coscien­zia­le”: la mia fini­sce dove ini­zia la tua ma allo­ra anche la tua fini­sce dove ini­zia la mia. E’ impos­si­bi­le capi­re dove ini­zia­no o fini­sco­no entrambe
  2. Come fac­cio a sape­re dove ini­zia la tua liber­tà, a meno che non lo deci­da io? E se lo deci­do io, la tua che liber­tà è? (e viceversa)
  3. Se sei tu a deci­de­re dove ini­zia la tua liber­tà, per­chè io dovrei esse­re d’ac­cor­do? ( e viceversa)
  4. Se sono altri a deci­de­re dove ini­zia­no o fini­sco­no le nostre liber­tà, di che liber­tà parliamo?

Potrei anda­re avan­ti anco­ra parec­chio ma il pun­to rea­le è che la Liber­tà non è quel­la di cui le per­so­ne si riem­pio­no la boc­ca (sal­vo poi con­trad­dir­si alla pri­ma con­te­sta­zio­ne, quan­do ten­ta­no di impor­re il pro­prio pen­sie­ro agli altri: ricor­da­te­vi che la liber­tà non ha nul­la a che vede­re con la demo­cra­zia), ma è qual­co­sa di diret­ta­men­te e com­ple­ta­men­te col­le­ga­to alla con­sa­pe­vo­lez­za e alla realizzazione.

Nel 1.200, solo per fare un esem­pio, gli esse­ri uma­ni era­no libe­ri di cir­co­la­re arma­ti, oggi non più. Nel 1.200 le don­ne non pote­va­no vota­re, oggi si. In Ita­lia una don­na non può cir­co­la­re con il vol­to coper­to, in Afgha­ni­stan non può far­lo a vol­to scoperto .

Dun­que la liber­tà di cui si par­la è una fun­zio­ne del tem­po, del­la reli­gio­ne, del pae­se, degli usi, dei costu­mi e, soprat­tut­to, del­le leg­gi uma­ne, che a loro vol­ta dipen­do­no da legi­sla­to­ri, poli­ti­ci, mini­stri e reli­gio­si e altri esse­ri uma­ni che, come sap­pia­mo benis­si­mo, nel­la stra­gran­de mag­gio­ran­za dei casi l’u­ni­ca luce a cui fan­no rife­ri­men­to è quel­la del­lo scin­til­lìo dei “sester­zi”, anche se sono rap­pre­sen­ta­ti in for­ma di potere.

Oggi la fra­se di M. L. King vie­ne sem­pre sfrut­ta­ta nel nome di una mora­le sem­pre più cor­rot­ta, di un intel­let­to sem­pre meno luci­do e di una straor­di­na­ria volon­tà di pre­ve­ri­ca­zio­ne, pos­si­bil­men­te sfrut­tan­do al mas­si­mo il mora­li­smo presente.

Liber­tà, come det­to, stra­det­to e ridet­to, non è “liber­tà di…”, nel­l’i­stan­te stes­so in cui aggiun­gia­mo quel “…di…” non stia­mo più par­lan­do di liber­tà ma di leg­gi mate­ria­li e uma­ne. Sul­le qua­li si apre tut­to un altro capitolo.

La liber­tà non ha ini­zio e non ha fine. Vale per tut­ti ma il pro­ble­ma è che nes­su­no (se non pochis­si­mi), lo rea­liz­za­no. E quin­di non han­no la mini­ma idea di cosa sia la libertà.

In com­pen­so a tut­ti inte­res­sa ave­re il pote­re di dire agli altri cosa pos­so­no o non pos­so­no fare, per­chè que­sto è, in que­sto pia­ne­ta ter­ri­bil­men­te oscu­ro, il con­cet­to di potere.

Ricor­da­te­vi di esse­re eccezionali!

Ci si vede in giro!

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