Luce, loghi, stringhe e un mondo che c’è… forse!

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Piano piano, in modo quasi nascosto, la scienza autentica, quella vera e non quella parodia che oggi viene propalata per tale, procede nella scoperta dei segreti della materia. Segreti che non sono affatto tali ma che richiedono tempo per venire alla luce.

Interessante dire questo: “richiedono tempo per venire alla luce”. E pensare che alla luce non “pare” il tempo. Per un raggio di luce che viaggia da un punto A ad un punto B non esiste spazio né tempo: se foste un raggio di luce sareste ovunque in tutto l’universo contemporaneamente, in un unico punto senza dimensioni (volete andare in crisi? Si tratta di una singolarità!). Per questo in un post scrissi che “la luce è già ovunque, è già lì“, perchè è assolutamente vero; semmai chi non è un raggio di luce, la vede attraversare uno spazio impiegando un tempo. Fantastico, vero? E anche difficile da digerire. L’unico vero modo per farlo è… vederlo con i propri occhi (ovviamente non quelli umani che non possono proprio farcela).

Oggi sta tornando in auge una teoria che alla sua nascita è stata a lungo considerata come pura fantasia o quasi, a livello ipotetico. Parlo della teoria delle stringhe. Per chi non la conoscesse, suggerisco una semplice ricerca in rete ma, in buona sostanza e molto in sintesi, la teoria in questione prevede che alla base della materia, là dove le dimensioni sono così ridotte che spazio e tempo perdono completamente la loro connotazione (per i più edotti parliamo della lunghezza di Planck, 1,6 x 10-35 metri), ci siano minuscole stringhe la cui vibrazione, alla fine, produce quella che conosciamo come materia, così come le corde di un violino producono un suono nell’aria. Per “minuscole” intendiamo così piccole che se le ingrandissimo fino a 1 cm allora una pallina da ping pong al confronto sarebbe migliaia di volte più ampia dell’universo osservabile!

Tuttavia, quando le scritture parlano di un universo in cui tutto è vibrazione non si tratta di mistica, no: è proprio un concetto del tutto reale. Posso assicurarvi che tutto è vibrazione. Ma un tipo di vibrazione che non corrisponde a quello che siamo abituati a concepire come tale. Vibrazione è un termine, ma forse “logo” è più facile da capire. Quando un’azienda elabora un marchio, crea un “logo”, ovvero qualcosa che la rappresenti. Un fonema è il logo di uno specifico suono; una nota è il logo di una specifica frequenza.

Immaginate ogni possibile vibrazione prodotta da una delle minuscole stringhe di cui abbiamo appena parlato come il logo di qualcosa, di quelle qualità che quella minuscola stringa può creare. Parliamo di un numero infinito di loghi (o logoi che dir si voglia alla greca), un numero infinito di vibrazioni che, unendosi, alla fine producono la materia come la conosciamo, in quello che potremmo definire senza sbagliare “un concerto… di luce”.

Non mi è ancora perfettamente chiaro il passaggio tra questi loghi e la materia tangibile, forse perchè quest’ultima a tutti gli effetti è… un effetto e dunque non esiste interfaccia; quello che mi è perfettamente chiaro è che tutto quello che possiamo sperimentare (e non solo nell’universo materiale) è composto da questi loghi; se poteste vedere la luce che emana da ogni singolo aspetto della vita, ebbene quello di cui parlo diventerebbe pura evidenza.

Come già detto in diversi post (tra cui quello precedente), quella che consideriamo “energia” è null’altro che vibrazione all’interno di un mezzo che è la Volontà del Padre. Quando gli esseri umani emettono un suono con la voce, producono una vibrazione nell’aria che li circonda. Stessa cosa per la Volontà del Padre, solo che la Volontà in questione crea il proprio Mezzo, lo emana e lo perturba in un unico Atto per metterla sul semplice. Ed esattamente come un suono cambia tonalità man mano che l’orecchio che lo sente e la fonte si allontanano tra loro (per intenderci l’effetto Doppler, per cui le sirene di un’ambulanza sembrano cambiare nota man mano che si allontanano da noi), la nostra percezione di quell’energia cambia man mano che ci “allontaniamo” dalla fonte.

Ma cambia solo per chi la osserva dal punto di vista soggettivo. Noi siamo tutti fatti della sostanza del Padre, la nostra forma è determinata dalla vibrazione in essa, dalla Sua Volontà. Ogni fenomeno si determina da quella. Il fatto di considerarci “altro” produce quella che definiamo “separazione”, che esiste solo perchè a quel punto esiste un punto di vista. Da un “punto di vista”, esiste una distanza dalla fonte ma, per la fonte, non esiste alcuna distanza perchè la fonte è causa istantanea di ogni esistenza. Quindi non esiste spazio né tempo, non esiste “altro”. Osservare questo dal piano umano non è cosa facile ma vi garantisco che è possibile (e se no io come lo avrei fatto?).

Tutto ciò che osserviamo nel mondo oggi rende ancora più difficile questa comprensione, ma solo quando si guarda la cosa da “qui”, da un piano in cui l’energia (per l’effetto simil-Doppler di cui sopra) vibra ad una frequenza estremamente bassa. Ma siamo noi che la vediamo così. Lei, l’energia, è ovunque, è già “lì” e vibra in ogni punto esattamente nello stesso modo.

E vibrando… è!

Ricordatevi di essere eccezionali.

Ci si vede in giro!

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