Sei libero di pensare quello che vuoi… davvero?
Si sente spesso questa locuzione: “Libertà di pensiero”. E’ una cosa fondamentale, certo; ma anche no!
Ora supponiamo di trovarci davanti a uno che pensa di truffarci e che questa sia la cosa giusta da fare. Uno che ti manda un messaggio su Whatsapp e tu il giorno dopo non hai più un soldo, i risparmi di una vita spazzati via. Davvero deve essere libero di pensare di essere nel giusto?
Vedete, il problema è che noi proiettiamo il nostro pensiero sugli e negli altri e viceversa proiettiamo il loro pensiero in noi. Quindi ci immedesimiamo di dritto e di rovescio e, mettendo gli altri al nostro posto, ci sentiamo di dire che devono essere liberi di pensare quello che vogliono perchè siamo noi a voler essere liberi di farlo.
Ma questo ci porta a difendere la libertà di pensiero dove non ce n’è proprio! Libertà di pensiero significa, ovviamente, potere pensare quello che si vuole. Ma quanti esseri umani sono davvero in grado di pensare quello che vogliono, ovvero che decidono di pensare, per più di pochi secondi? Ve lo dico io: meno dello 0.1 % dell’umanità. Tutti gli altri non hanno il minimo controllo sui propri pensieri. E per controllo intendo davvero “controllo”, non “capacità di far finta di non pensare”.
Fate una prova: decidete qualcosa a cui pensare e poi decidete un tempo qualunque superiore ai due minuti, nel quale non dovrete pensare a null’altro che a quello che avete scelto come oggetto del vostro pensiero. Ammesso che siate onesti con voi stessi (primo, per nulla scontato) e che abbiate sufficiente capacità di osservazione (secondo, ancora meno scontato), scoprirete che, vostro malgrado, nel migliore dei casi il vostro oggetto di pensiero rimarrà il principale forse per un paio di minuti (ho detto nel migliore dei casi), mentre tutto intorno, in quella che possiamo far equivalere alla banda laterale delle trasmissioni radio, decine di pensieri erratici nasceranno e moriranno, come spermatozoi impazziti intorno ad un ovulo.
E questa voi la chiamate libertà di pensiero? Non diciamo cazzate: in questo caso, non avere controllo significa non avere alcuna libertà!
Se non avete il pieno controllo sui vostri pensieri, allora non siete liberi di pensare quello che volete. Punto.
La libertà di pensiero non esiste a prescindere ma non è una questione di censura: è una questione di insussistenza del pensiero vero e proprio. La schiuma blaterizia che ci infesta la mente, non è pensiero; quello che ci fa credere che lo sia è il non aver mai sperimentato il pensiero reale e quindi scambiare un bailamme mentale per tale.
Anche per il pensiero possiamo tirare in ballo il platonico mito della caverna: quello con cui siamo cresciuti tutti (e da qui nasce il casino) e che siamo tutti abituati a considerare come “pensiero” andrebbe chiamato in un altro modo… che ne so: pufferio, merissale… inventatevelo voi un nome qualsiasi: la sostanza è che non è pensiero, ma un simulacro, un’ombra, una proiezione, una rappresentazione.
Il pensiero reale, oggettivo, è l’ottava alta di ciò che noi esseri umani consideriamo tale ed è una funzione di quello che potremmo chiamare “sé superiore”. Non appena si entra in contatto con l’ottava alta di noi stessi, si conosce il pensiero vero. Dopo, pensare diventa tutto un altro pisciare (rima non casuale)!
Il pensiero propriamente detto è il risultato di un’attività praticamente sconosciuta, esercitata da una parte di noi ancora più sconosciuta ma che, incidentalmente, è anche quella che può arrogarsi il diritto di esistere realmente.
Per giungere alla capacità di esercitare il vero pensiero, occorre sviluppare una consapevolezza, quanto meno un’individualità stabile e una centratura inamovibile nei centri a partire dal terzo. Tutto ciò non viene dato alla nascita, non si sviluppa con la maturazione fisica, se non in casi davvero particolari, ma deve essere costruito nel tempo con un “percorso” di crescita interiore e spirituale che richiede un certo sforzo.
Volete la libertà di pensiero? Conquistatela: non all’esterno, non costringendo chi vi circonda ad accettare le miriadi di cazzate che nascono nella vostra mente, ma all’interno, l’unico posto in cui, almeno sulla carta, abbiamo qualche potere.
Perchè se è vero che la nostra percezione ci continua a dire che esiste un interno ed un esterno, la realtà è ben diversa. Ma questa è tutta un’altra storia!
Ricordatevi di essere eccezionali!
Ci si vede in giro!