Taxi???

Posteg­gio Re Enzo al mat­ti­no è una base sicu­ra di par­ten­za: è con­si­de­ra­to l’ombelico del­la cit­tà in quan­to la nostra splen­di­da Bolo­gna lo è del mon­do (o no? Avii quel in contrari?).

Da qui si par­te per tut­te le dire­zio­ni e con i più dispa­ra­ti sog­get­ti; ci sono anche i clien­ti fis­si che tut­ti i gior­ni più o meno alla stes­sa ora chia­ma­no, vado a memo­ria: c’è il Prof che va a scuo­la, il chi­rur­go che va al Bel­la­ria, il diri­gen­te che pas­sa in azien­da e poi due vol­te a set­ti­ma­na all’aeroporto e così tan­ti altri. Poi c’è …..e non ci voglio nem­me­no pensare…….Strada Mag­gio­re desti­na­zio­ne S.Lazzaro di Savena !!

Sta­mat­ti­na c’è un po’ di stan­ca, sem­bra che tut­to vada a rilen­to, oggi si festeg­gia “la sagra del bra­di­po” ed un po’ alla vol­ta ci si ade­gua a que­sta atmo­sfe­ra soporifera.

Non tut­ti i col­le­ghi in que­sto posteg­gio si pre­no­ta­no con­fi­dan­do nel clien­te che arri­va a pie­di, quin­di non esse­re il pri­mo del­la fila non assi­cu­ra che non arri­ve­rà la “cor­sa”.

Io come altri sono fuo­ri dall’auto a goder­mi l’ombra del­la Piaz­za, è già un bel po’ che non suc­ce­de nul­la e comin­cia­mo tut­ti a pen­sa­re che sareb­be ora che qual­cu­no chia­mas­se. All’improvviso il cica­li­no del “tama­go­gi” richia­ma la mia atten­zio­ne e poi­ché il tem­po per rispon­de­re è di pochi secon­di allun­go la mano e schiac­cio sen­za nem­me­no guardare.

Risal­go in auto e men­tre un col­le­ga fa mano­vra per far­mi spa­zio leg­go l’indirizzo: nooo!!!! Stra­da Mag­gio­re 23 !!! non ci pos­so cre­de­re, me la sono cer­ca­ta, cosi’ impa­ro a prenotarmi!!

Secon­do voi sto esa­ge­ran­do? Vedre­mo! L’indirizzo è vici­no al nego­zio di Sca­ra­ma­gli in un pun­to cri­ti­co per la via­bi­li­tà, vuoi per gli auto­bus che pas­sa­no nume­ro­si, le soste per lo sca­ri­co mer­ci ed anche per qual­che arti­sta che pre­ten­de di fer­mar­si solo per 1 secon­do, maga­ri in secon­da fila.

La clien­te che devo cari­ca­re, (non sono anco­ra cer­to che sia lei ma ci sono altis­si­me pro­ba­bi­li­tà) ha l’abitudine di chia­ma­re il taxi e dopo aver avu­to la con­fer­ma fini­sce di siste­mar­si per uscire.

Con que­sto dub­bio atten­do qual­che secon­do in più pri­ma di met­ter­mi in azio­ne, cer­co di pren­de­re il ROSSO del­le Due Tor­ri, il trat­to di stra­da è comun­que bre­ve ed arri­vo sul posto dove non c’è nes­su­no come vole­va­si dimo­stra­re. Cer­co la posi­zio­ne più defi­la­ta pos­si­bi­le per non crea­re intral­cio spe­ran­do di poter par­ti­re al più pre­sto. I mez­zi pas­sa­no abba­stan­za age­vol­men­te, qua­si tut­ti si ren­do­no con­to del mio disa­gio, sola­men­te qual­che imbe­cil­le suo­na sen­za aver­ne moti­vo. Il tem­po pas­sa e non si vede nes­su­no ed al sema­fo­ro die­tro com­pa­re minac­cio­sa la sago­ma del­la “bale­na aran­cio­ne” il 13 dop­pio che noto­ria­men­te non ce la fa a pas­sa­re; deb­bo spo­star­mi per for­za e deci­do di fare il giro attor­no all’isolato del­le Due Tor­ri per ripre­sen­tar­mi davan­ti al por­to­ne incriminato.

Dal­la chia­ma­ta sono già pas­sa­ti più di 5 minu­ti su una distan­za di mas­si­mo 500 metri, comin­cio ad ave­re qual­che vor­ti­ce ses­sua­le (vedi gira­men­to di bal­le!!) ma non ser­ve, fati­ca sprecata.

Mi ripre­sen­to al por­to­ne che mira­co­lo­sa­men­te si apre e fa appa­ri­re chi teme­vo: una non più gio­va­ne signo­ra che insi­ste ad agghin­dar­si come ai bei tem­pi (suoi), sem­bra uno scric­cio­lo impau­ri­to con i capel­li coto­na­ti ros­so meno­pau­sa, vesti­ti­no di seta tra­spa­ren­te, san­da­li­ni cha­nel por­ta­ti con sof­fe­ren­za a cau­sa dell’artrite defor­man­te agli arti inferiori.

Leg­gia­dra sale in auto e dopo uno squil­lan­te buon­gior­no pro­se­gue stupita:”Già qui, bra­vo, pen­si che per non aspet­ta­re in stra­da ho deci­so di rima­ne­re nell’androne, c’è sem­pre qual­cu­no che pas­san­do fa lo spi­ri­to­so con apprez­za­men­ti espliciti!!

Sto per ave­re una cri­si (non so anco­ra se di pian­to oppu­re di riso), rispon­do con un ener­gi­co buon­gior­no e con un MENTALE ma mol­to più inci­si­vo “va ben a cagher”

Alla pros­si­ma.

LIAM

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