Ebola in Congo: esempi di umanità – by Sting

Ho let­to ieri sul Cor­rie­re un’ar­ti­co­lo che mi ha mol­to colpito.

E’ il “dia­rio”, bre­ve e sin­te­ti­co di una gior­na­ta, pro­ba­bil­men­te tipi­ca, di un medi­co che pre­sta la sua ope­ra in Con­go, per cer­ca­re di cura­re, o for­se solo per alle­via­re le sof­fe­ren­ze, del­le vit­ti­me di quel ter­ri­bi­le virus chia­ma­to Ebo­la. Tut­to que­sto a prez­zo di gros­si rischi per la pro­pria inco­lu­mi­tà personale.

Dopo aver­lo let­to non ho potu­to evi­ta­re di por­mi una doman­da e fare una considerazione.

La pri­ma: chi, o cosa, glie­lo fa fare? Non com­men­to oltre per­chè vor­rei che ogni let­to­re riflet­tes­se in auto­no­mia su questo.

La secon­da: in una Ter­ra dove il gene­re uma­no sta diven­tan­do sem­pre più chiu­so, egoi­sta, vota­to al gua­da­gno mate­ria­le e alla indif­fe­ren­za ver­so le dif­fi­col­tà del pros­si­mo (tran­ne pre­ten­de­re che gli altri e/o le isti­tu­zio­ni si occu­pi­no del­le proprie!!),ritengo che per­so­ne così sia­no un rea­le esem­pio di com­pas­sio­ne e dono di sé che trop­po, trop­po spes­so pas­sa sot­to silenzio.

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