La vera furbata del diavolo: convincere tutti che Dio esiste.
Come dice il saggio:
la cosa più furba che ha fatto il diavolo è stato convincere tutti che non esiste.
In realtà, la cosa più furba che ha fatto è stata convincere tutti che Dio esiste.
Ovviamente non parlo di un vero dio, quella che potremmo definire la Verità, ma del simulacro antropomorfico su cui si basa la visione di un essere divino da parte di circa un miliardo di persone.
C’è un bel passaggio in Zeitgeist, non so in quale versione, che più o meno dice così.
Molti credono veramente all’esistenza di un vecchio con la barba bianca, che se ne sta lassù tra le nuvole.
Questo vecchietto ha stabilito dieci cose che gli uomini non possono fare, e passa il suo tempo a controllare ogni essere umano per vedere se ne fa qualcuna.Noi siamo tranquilli, dotati di libero arbitrio, e ce ne andiamo in giro per i fatti nostri, ma appena facciamo una di quelle dieci cose proibite… ZAC!
Andiamo a finire in un posto orrendo, circondati da esseri bruttissimi edove verremo bruciati, inforcati, divorati, dilaniati, affogati, picchiati, infilzati, trafitti per l’eternità.
Però Dio ci ama!
Ecco, penso che all’interno di queste frasi ci sia veramente tutta, ma proprio tutta la fregatura che attanaglia l’uomo occidentale.
Quella fregatura che gli impedisce di comprendere che, aldilà del fatto che qualcosa che ha originato tutto ci deve essere (e me ne scusino gli eminenti scienziati, ma del fatto che di ciò non esistano prove scientifiche non me ne frega proprio un cazzo), questo qualcosa non può avere nè l’aspetto, nè tantomeno il comportamento che le grandi religioni monoteiste affermano avere.
Un aspetto che impedisce a chiunque fosse per caso interessato a qualcosa di più che sopravvivere, di districarsi in mezzo alla grandissima confusione generata oggi dalla società umana, che premia lamassima superficialità, generando contemporaneamente quanta più ottusità e passività possibili.
Tagliando le gambe in partenza a chiunque scopra o parli di qualcosa di vero.
Nelle poche righe di Zeitgeist si riassumono troppi temi di importanza capitale e che richiederebbero speculazioni lunghissime, per essere trattati con tanta brevità. Ovviamente se noi ci limitassimo ad immaginare un dio così cadremmo nel ridicolo. Ma se riflettiamo su uno dei tanti significati che potrebbe avere ognuno dei punti trattati… beh, allora è diverso. Mi sembra che parli di: 1) antropomorfologia divina; 2) comandamenti, regole morali e comportamentali; 3) libero arbitrio; 4) rapporto effetto causa tra le azioni intraprese e le conseguenze (eventuali) nella vita (eventuale) post mortem. Mi sembrano un po’ tantini questi temi per essere dileggiati così brevemente, no? Oppure dovremmo pensare che tutti i grandi filosofi che nella storia del pensiero dell’uomo si sono interrogati per anni su questi temi fossero persi in cammini errati e senza via d’uscita, ma mi sento di non condividere tale affermazione. Almeno non totalmente. E questo volendoci fermare al cattolicesimo. Se dovessimo andare a fondo nei dogmi di altre religioni ci perderemmo in qualcosa che, a prima vista, sembrerebbe almeno ridicolo tanto quanto. Ma se cerchiamo più a fondo, se andiamo in ciò che migliaia di anni fa si è voluto dire con tali racconti, forse troviamo cose che pochi sanno e che possono essere illuminanti. O anche no. Ma che riescono a meritare tutto il mio rispetto. Resta il goffo tentativo dell’Uomo di spiegarsi attraverso gli strumenti della propria cultura concetti che percepisce come esistenti, ma che non riesce a comprendere totalmente.
Come sarebbe a dire “troppi temi”?!?!?! Ho appena iniziato… 🙂
Poi non mi pare di dileggiare i temi e in più suggerirei di dare un occhio agli articoli (alcune decine) nelle categorie “Ricerca della Verità” e “Questioni Religiose”.
Ma tranquillo… come ho detto sopra… ho appena cominciato!
Yes please thanks Franz.
Egregio Franz, è il caso di scrivere: «Chi ben comincia è alla metà dell’opera».
Voglio soltanto osservare piuttosto che, il più grande capolavoro del Diavolo (con la ‘D’ maiuscola perché è pur sempre creatura celeste soprannaturale, umanamente non “sgridabile”, secondo Giuda Taddeo nella sua lettera del NT) è stata la realizzazione (attraverso usurpazione) della gigantesca TRUFFA di appropriarsi della “Emissione monetaria” ad opera delle potentissime dinastie anglo-americane dei Rothschild & Rockefeller del XIX secolo, le quali, ancora oggi riescono a far sì che, i cc.dd. grandi della terra (G7, G8 o G20) «senza il loro consenso non potrebbero neanche respirare» (Pio XI in “Quadragesimo anno”, 15 maggio 1931). Figuriamoci noi comuni mortali! Sono invincibili per l’uomo.
Unica speranza è l’intervento tangibile del Dio Cristiano della rivelatrice “Storia della salvezza”.
È assurdo che nell’A.D. 2009 si debba ancora seguire il dettato anacronistico del Vecchio Testamento ebraico: «Lavorerai col sudore della tua fronte…» quando, da circa 2 millenni, uomini assetati di giustizia elevano al Cielo la preghiera di Cristo: «Venga il Tuo Regno… dacci oggi il NOSTRO pane quotidiano» (appunto, la “Proprietà popolare della moneta” per acquistare il pane e quant’altro, a mezzo dell’istituzione universale del “Reddito di cittadinanza”, da garantire a chiunque il “Livello Essenziale di Esistenza” LEE).
La lotta sarà tra l’Arcobaleno Celeste e il solo colore NERO delle tenebre diaboliche. Si può dubitare della vittoria? NO assolutamente!
In Italia, ad esempio, la Banca d’Italia sarà “Banca del Popolo Italiano” ed ogni cittadino avrà 1 sola azione inalienabile per tutta la vita. Estinguibile alla morte.
Si conseguirà la “Giustizia Monetaria” in tutti i popoli della terra e termineranno le sciagure umane della breve vita terrena, a prescindere dell’aldilà delle Religioni.
Lo sai che il colore nero è contenuto nel bianco?! Se tu prendi un disco che ha una faccia suddivisa in fette, ognuna delle quali riporta un colore tra i quali c’è anche il NERO, e fai girare questo disco ad una certa velocità, il colore che vedrai è il BIANCO… MAESTRI ANTICHISSIMI Indossavano Mantelli Neri splendidamente Neri, quando la Creazione non era ancora Manifesta e il demonio, che io chiamo ‘duefacce’: perché con una ti sorride e con l’altra te lo spara nel culo, sarebbe ‘comparso’ molti Eoni (milioni di anni cosmici) dopo. Ecceteraecceteraeccetera
Sì Franz, che il nero è contenuto nel bianco già lo sapevo ma non avrei saputo illustrarlo meglio di come hai fatto tu.
S. Agostino, a proposito del peccato originale causato dal Diavolo, nelle “Confessioni”, arriva ad esclamare: «Felice colpa, che poi ci ha fatto guadagnare il Redentore». Altrove ho pure commentato che «se non esistesse il Diavolo, ci sarebbe solo Dio».
Oh scusami Fede, per averti erroneamente equivocato con Franz.
Mi confondi con Franz?! Tanto di guadagnato per me. Buonagiornata
Inenascio, tu sei un ‘bel cuore’. Pertanto permettimi di suggerirti di mollare, a livello di pensiero, quella grandissima demonica testa di cazzo (…) Poiché per la legge di affinità ogni pensiero richiama a sé la
sostanza pensata… Fai molta attenzione a ciò che frulli nella tua mente.
Fede… niente insulti immotivati sul mio blog! (leggi le istruzioni per l’uso)
Scusa Inenascio, a nome di Federico…
Ma per carità divina: non mi ha sfiorato neanche lontanamente l’idea di insultare l’ottimo Inenascio. Lo giuro su quanto di più bello Amo. Hai travisato: è successo tante volte anche a me.
Meglio allora le mie scuse anche a te
Allora, intanto tutta la mia stima per il Franz, che apre dibattiti su tali temi, spolverando i neuroni incancreniti e spingendoci a riflettere e cercare a fondo. Inenascio ha del genio, ma finisce inevitabilmente che mi perdo, quando lo leggo. Fede ci voleva, un ulteriore interessante punto di vista… Bene.
Ipse Dixit! 🙂
Grazie!
Però fondamentalmente resta la seguente questione: perché non si fa un tentativo di andare al di là della simbologia (antropomorfologia divina, nero e bianco, inferno e paradiso, etc.) e si cerca cosa c’è davvero dietro i simboli? Voglio dire che noi possiamo banalizzare tutto e tutto diventa perciò passibile di spregio. Però credo non ci sia utile. Andiamo al di là della forma utilizzata per rendere comprensibile ciò che per limiti intellettuali e spirituali non lo è. Cerchiamo di vedere il perché di tali simbologie ed il perché di alcune scelte. A titolo esemplificativo: perché alcune culture hanno identificato il nero come male, come negativo? Forse perché in tempi antichi il buio era sinonimo di pericolo per la propria vita, mentre l’arrivo della luce metteva fine alla paura? Forse. Però questo tipo di ricerca credo possa essere più interessante quando volgiamo lo sguardo a religioni millenarie, quali esse siano. So di poter trovare in voi ottime fonti di ispirazione.
E noi in te
Se ho capito bene, Umberto ci invita ad un approfondimento ricordandoci che dogmi e simboli religiosi hanno origini lontane e che i contenuti che anticamente si cercò di esprimere erano tutt’altro che banalità.
Tuttavia, se da una lato è vero che dogmi e simboli, interpretati superficialmente finiscono con l’apparire ridicoli, è altresì vero che molto spesso alle persone piace poco pensare, piace avere certezze facili da comprendere, simboli nei quali identificarsi.
Proprio oggi ho incontrato casualmente per strada una persona la quale ha sostenuto che cambiare partito politico nel corso della propria vita non è coerente. Io ho tentato di replicare dicendole che la coerenza andrebbe cercata nei contenuti che un partito esprime (che negli anni possono cambiare e anche molto) e non nel suo simbolo, ma questo punto lo sguardo vacuo della mia interlocutrice mi ha convinta a lasciar perdere.
Ecco l’importanza del simbolo! che certamente è una banalizzazione ma permette di addormentarci, di non doverci continuamente porre il problema di approfondire volta per volta i contenuti di quel che ci viene proposto.
Immagino che anche la pubblicità funzioni grosso modo così.
Insomma, Umberto caro, davvero credi che l’umanità sia pronta per farsi tutte queste domande? E se anche si trovasse le risposte presentate su di un piatto d’argento, veramente sarebbe così ansiosa di conoscerle?
Mi sa che sto invecchiando… mi scuso se questa ondata di “ottimismo” ha turbato qualcuno 🙂
Vale, io e te siamo spesso in linea, in effetti. E ti rispondo con la massima sincerità, come spero di fare solitamente. No, non ho nessuna fiducia nel genere umano. E credimi non c’è nessun ottimismo. C’è anzi la consapevolezza della vacuità generalizzata. Ma io vado oltre, nel cinismo: tutto questo non mi interessa assolutamente. Io ragiono e cerco per me e per chi vuole seguirmi ed aiutarmi. La mia ricerca è mia e di chi la fa con me. Non voglio far aprire gli occhi a nessuno. Solo mi pare che se si affronta un tema simile è perchè c’è voglia di approfondire e quindi mi sento in dovere e sfrutto il piacere di dire la mia, avendo la totale e cieca fiducia nella capacità di Franz e di gran parte dei suoi ospiti di far fermentare quei pensieri e quelle intuizioni che mi rendono superiore alla considerazione che ho del genere umano.
Minchia Umbertone, ma da quale Cielo Discendi?!
Caro Umberto,
certamente è vero: anch’io sento spesso molto aderenti i contenuti di quanto esprimi.
Devo dire che in questo blog un po’ mi sento a casa. E ringrazio prima di tutto Franz che ne è l’autore e immagino dedichi veramente tanto del suo tempo nel tentativo di “far girare qualche neurone” a noi lettori. E ringrazio inoltre le molte persone che contribuiscono con i loro commenti. Fine dei “convenevoli” 🙂 ma sono più che sinceri e mi ripromettevo spesso di esprimere, prima o poi, tutto questo.
Sicuramente è vero, affrontare questo tema dimostra voglia di capire ed è rigenerante sapere che al mondo c’è ancora qualcuno che sente questo desiderio.
La faccenda dei simboli, troppo spesso impoveriti del loro significato più profondo, mi sembra un po’ lo specchio del nostro mondo, fatto più di contenitori che di contenuti. Ci hanno veramente riempito di contenitori vuoti che stanno impoverendo e inscatolando le nostre menti.
La furbata del diavolo sta tutta qui: nel riempirci di nulla, di tanti nulla apparentemente gratificanti e talvolta perfino credibili.
Ce n’è per tutti, per poveri e per ricchi, per quelli di sinistra e per quelli di destra, per atei e per credenti, per gli innamorati, per i delusi, davvero per tutti.
Noi compriamo tanti contenitori vuoti e poi ci stupiamo del vuoto delle nostre vite.
E purtroppo estendiamo questo atteggiamento mentale anche alle persone che conosciamo.
Ecco che, per esempio, non avere la minima idea di chi sia il Veronesi che scrive qui (lui come chiunque altro, naturalmente), mi aiuta a riflettere direttamente sul contenuto delle sue parole senza essere influenzata dal “contenitore”; ossia dal suo aspetto, dal ruolo che ricopre nella società in cui vive, dall’idea del tutto superficiale che potrei farmi della sua persona se lo conoscessi.
Autorevolezza dei contenuti e non autorità imposta da un ipotetico ruolo.
Non mi piacciono le imposizioni, non amo molto i simboli fine a se stessi, ho poco senso dell’autorità, diffido delle idee preconfezionate, gli slogan mi fanno venire il latte alle ginocchia.
Desidero solo un po’ più di Verità che è poi la vera Libertà.
Grazie a tutti. Vale
Considerando le parole del Saggio Confucio “Le stelle sono buchi nel cielo da cui filtra la luce dell’infinito” individuerei la mia discesa provenire dal quarto cielo dantesco, direi.
Urka! 🙂
Valery sei un cuore puro.
Dilla giusta Umbertone: il Paradiso è un paio di piani sotto il pavimento di Casa Tua…
che fortuna avere un veronesi che ci tiene compagnia :hammer: