Sono i tre Browser più diffusi e sono tutti e tre bravissimi a farsi i cavoli nostri. Difficile evitarlo. Quindi secondo me alla fine tanto vale usare quello che ci rende più semplice la vita in rete. Parlo ovviamente del mondo Windows. Su quello Mac, Safari e Firefox la fanno da padroni già da molto tempo (e peraltro spiano anche lì).
Dovendo gestire alcuni siti e blog (compreso questo), mi sono trovato ad avere installati contemporaneamente IE6 sul portatile e IE7, Chrome e Firefox sul fisso. Essendo arrivato a conoscerli piuttosto bene tutti e quattro ho pensato di scrivere questo post sull’argomento, per operare un confronto basandomi su alcuni aspetti: Velocità di esecuzione, violabilità del codice, motore di rendering, possibilità di personalizzazione e presenza di funzioni per spiare l’utente (dette anche spyware).
Il motore di rendering è la componente fondamentale per un browser, perchè è quella funzione o meglio quell’insieme di funzioni che determinano la velocità con cui un sito viene visualizzato (correttamente). A questo proposito occorre tenere presente che detta velocità non dipende solo dal browser, ma anche dal sito stesso. Molto spesso i plugin di ADS, ovvero la pubblicità che ormai impesta qualunque website, sono quelli che inchiodano tutto. Questi annunci infatti vengono generati in modo dinamico da server esterni al sito visitato e quando questi server rallentano o sono intasati ecco che la pagina visualizzata tende in alcuni browser a bloccarsi a metà, in altri proprio a non cominciare neppure, in altri ancora a generare blocchi vari.
La violabilità del codice è la conseguenza di errori di programmazione, molto spesso voluti, tali per cui il browser può eseguire codice malevolo e violare appunto l’integrità del sistema su cui è in esecuzione.
La possibilità di personalizzazione è la presenza dei cosiddetti “plugin“, ovvero programmi che vengono installati in appositi spazi e che il browser riconosce come estensioni delle sue funzioni di base.
Infine lo Spyware è rappresentato da funzioni o sottoprogrammi, eseguiti all’insaputa dell’utente e che hanno il compito di trasferire a servizi di raccolta esterni (legali o meno) il maggior numero possibile di informazioni sull’utente e le sue abitudini in rete.
Cominciamo da IE6.
Purtroppo la percentuale di utenti che non ha ancora cestinato questa immondizia è ancora piuttosto elevato. IE6 ha il motore di rendering più lento e peggio scritto in assoluto. Non gestisce correttamente le immagini semi trasparenti (il formato PNG, per intenderci) e a causa di una porcata commerciale delle tante messe in atto da Microsoft, richiede un’autorizzazione particolare ogni volta che deve eseguire un script Activex (ecco perchè spesso tocca cliccare su un riquadro per attivarlo). Ha il codice più pieno di buchi in assoluto e le tante patch messe in atto da Microzozz in questi anni lo hanno reso ormai ingestibile. Se avete ancora IE6 installato e attivo aggiornatelo, farete un enorme favore a voi stessi e agli altri.
Internet Explorer 7 e 8.
Risolvono il problema del rendering grafico e delle trasparenze, ma non tutti gli altri. In più, all’avvio aprono una decina di connessioni TCP, alcune puntate verso MS, altre verso Google, anche se non avete ancora digitato nulla. Passi per gli aggiornamenti, ma qualcuno mi spiega perchè dovrebbe venire aperta una connessione UDP verso localhost e poi diversi tunneling verso altri IP tutti di Googe e MS che scompaiono misteriosamente dopo pochi secondi? Il peso per ogni sessione o finestra varia da 26 Mb a più di 80.
Google Chrome
Niente da dire sulla velocità di rendering, è una scheggia assoluta. Nessun plugin per ora disponibile, però alla fine è l’eseguibile più leggero. A parte pochi casi particolari, indubbiamente il browser con meno casini. Ovvio che invece per quanto riguarda la privacy della navigazione, visto il nome del produttore, non c’è da aspettarsi molto.
MozillaFirefox
Ragionevolmente veloce nel rendering, è dotato di una serie di estensioni opzionali in continua crescita, con la possibilità di fare di tutto, dal client FTP alle uova sode. Per quanto riguarda la privacy, meglio lasciar perdere. A volte, se iniziate a digitare un indirizzo sulla barra vedrete che sembra inchiodarsi. Diretta conseguenza delle comunicazioni con non si sa bene chi, riguardo quello che state digitando, praticamente in tempo reale. Voi non avete ancora finito di scrivere e lui sta già spargendo la voce ai quattro venti.
A parte questo, il neo più grosso è costituito dall’occupazione di RAM. Praticamente non scende mai sotto i 130 Mbyte per sessione, anche a plugin disabilitati. Eseguibile pesante e anche pedante, a meno che non si disattivino gli aggiornamenti automatici.
Chrome, Firefox, IExplorer: delatori a confronto.
Sono i tre Browser più diffusi e sono tutti e tre bravissimi a farsi i cavoli nostri. Difficile evitarlo. Quindi secondo me alla fine tanto vale usare quello che ci rende più semplice la vita in rete. Parlo ovviamente del mondo Windows. Su quello Mac, Safari e Firefox la fanno da padroni già da molto tempo (e peraltro spiano anche lì).
Dovendo gestire alcuni siti e blog (compreso questo), mi sono trovato ad avere installati contemporaneamente IE6 sul portatile e IE7, Chrome e Firefox sul fisso. Essendo arrivato a conoscerli piuttosto bene tutti e quattro ho pensato di scrivere questo post sull’argomento, per operare un confronto basandomi su alcuni aspetti: Velocità di esecuzione, violabilità del codice, motore di rendering, possibilità di personalizzazione e presenza di funzioni per spiare l’utente (dette anche spyware).
Il motore di rendering è la componente fondamentale per un browser, perchè è quella funzione o meglio quell’insieme di funzioni che determinano la velocità con cui un sito viene visualizzato (correttamente). A questo proposito occorre tenere presente che detta velocità non dipende solo dal browser, ma anche dal sito stesso. Molto spesso i plugin di ADS, ovvero la pubblicità che ormai impesta qualunque website, sono quelli che inchiodano tutto. Questi annunci infatti vengono generati in modo dinamico da server esterni al sito visitato e quando questi server rallentano o sono intasati ecco che la pagina visualizzata tende in alcuni browser a bloccarsi a metà, in altri proprio a non cominciare neppure, in altri ancora a generare blocchi vari.
La violabilità del codice è la conseguenza di errori di programmazione, molto spesso voluti, tali per cui il browser può eseguire codice malevolo e violare appunto l’integrità del sistema su cui è in esecuzione.
La possibilità di personalizzazione è la presenza dei cosiddetti “plugin“, ovvero programmi che vengono installati in appositi spazi e che il browser riconosce come estensioni delle sue funzioni di base.
Infine lo Spyware è rappresentato da funzioni o sottoprogrammi, eseguiti all’insaputa dell’utente e che hanno il compito di trasferire a servizi di raccolta esterni (legali o meno) il maggior numero possibile di informazioni sull’utente e le sue abitudini in rete.
Cominciamo da IE6.
Purtroppo la percentuale di utenti che non ha ancora cestinato questa immondizia è ancora piuttosto elevato. IE6 ha il motore di rendering più lento e peggio scritto in assoluto. Non gestisce correttamente le immagini semi trasparenti (il formato PNG, per intenderci) e a causa di una porcata commerciale delle tante messe in atto da Microsoft, richiede un’autorizzazione particolare ogni volta che deve eseguire un script Activex (ecco perchè spesso tocca cliccare su un riquadro per attivarlo). Ha il codice più pieno di buchi in assoluto e le tante patch messe in atto da Microzozz in questi anni lo hanno reso ormai ingestibile. Se avete ancora IE6 installato e attivo aggiornatelo, farete un enorme favore a voi stessi e agli altri.
Internet Explorer 7 e 8.
Risolvono il problema del rendering grafico e delle trasparenze, ma non tutti gli altri. In più, all’avvio aprono una decina di connessioni TCP, alcune puntate verso MS, altre verso Google, anche se non avete ancora digitato nulla. Passi per gli aggiornamenti, ma qualcuno mi spiega perchè dovrebbe venire aperta una connessione UDP verso localhost e poi diversi tunneling verso altri IP tutti di Googe e MS che scompaiono misteriosamente dopo pochi secondi? Il peso per ogni sessione o finestra varia da 26 Mb a più di 80.
Google Chrome
Niente da dire sulla velocità di rendering, è una scheggia assoluta. Nessun plugin per ora disponibile, però alla fine è l’eseguibile più leggero. A parte pochi casi particolari, indubbiamente il browser con meno casini. Ovvio che invece per quanto riguarda la privacy della navigazione, visto il nome del produttore, non c’è da aspettarsi molto.
MozillaFirefox
Ragionevolmente veloce nel rendering, è dotato di una serie di estensioni opzionali in continua crescita, con la possibilità di fare di tutto, dal client FTP alle uova sode. Per quanto riguarda la privacy, meglio lasciar perdere. A volte, se iniziate a digitare un indirizzo sulla barra vedrete che sembra inchiodarsi. Diretta conseguenza delle comunicazioni con non si sa bene chi, riguardo quello che state digitando, praticamente in tempo reale. Voi non avete ancora finito di scrivere e lui sta già spargendo la voce ai quattro venti.
A parte questo, il neo più grosso è costituito dall’occupazione di RAM. Praticamente non scende mai sotto i 130 Mbyte per sessione, anche a plugin disabilitati. Eseguibile pesante e anche pedante, a meno che non si disattivino gli aggiornamenti automatici.
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