Aikido. Energia e Ki. L’ho provata ed esiste, che ci crediate o no.

Proseguendo il discorso dell’ultimo post, molto spesso si sente parlare di energia ma raramente qualcuno riesce a sperimentarla.

Il miglior insegnante a livello europeo, il maestro Tada Hiroshi del Dojo centrale, teneva fino a qualche anno fa un seminario annuale un po’ particolare, chiamato Ki-No-Ren-Ma. Uno stage particolare perchè l’attenzione è molto focalizzata sull’energia interiore, Ki appunto, e sui modi per esprimerla, utilizzarla e potenziarla.

Fino a quando ho frequentato l’ambiente, chi si iscriveva a questo seminario veniva spesso guardato con un sorrisetto di superiorità dagli altri praticanti, ben fieri del loro “essere coi piedi per terra” e lo stesso Yoji Fujimoto, estremamente famoso insegnante e “importatore ufficiale” dell’Aikido in Italia lo definì a quei tempi con parecchia ironia “lo stage dei samurai“.

Kokyu Nage - La proiezione con il respiro

Kinorenma invece è stato un momento magico per la mia crescita interiore. Il momento in cui ho toccato per la prima volta con mano l’esistenza di quella cosa chiamata Ki.

Dato che ero abbastanza bravo nelle cadute, il Maestro Tada mi prese come Uke, ovvero come “sparring partner” proprio per mostrare l’utilizzo dell’energia nella tecnica dell’Aikido.

Credo che non scorderò mai il momento in cui quella specie di micro-uomo (se arriva a 1 metro e 60 è già tanto), solamente sfiorandomi mi fece letteralmente “alzare in volo”.

Sentii una sorta di vento caldo, come un soffio improvviso di corrente e senza preavviso mi trovai sollevato a due metri da terra. Atterrai circa tre o quattro  metri più in là, continuando poi a rotolare senza controllo per parecchi altri metri.

Fu come essere sparati da un cannone ad aria compressa. E credetemi, io non sono uno che si fa impressionare e nemmeno ho capacità fisiche tali da fare da solo un volo del genere.

Eppure lo feci il volo, eccome! Ricordo ancora il sorrisetto di Tada, tutto soddisfatto per quello che evidentemente doveva essere stato un buon lancio anche per la sua media e anche le risate delle persone che evidentemente erano abituate a quello show.

Bene, quello fu il momento in cui divenni matematicamente certo che quello che da sempre sentivo, ovvero che la materia non è altro che uno stato particolare dell’energia, non solo era vero ma poteva essere tranquillamente sperimentato  con mano .O, come mi accadde in quell’occasione, con tutto il corpo.

Io lo so che molti, nonostante tutto rimarranno scettici e a costoro rivolgo una domanda e un invito. Se avete notato, le foto di questo articolo sono molto simili. Si tratta della stessa tecnica infatti, Kokyu Nage, la “proiezione con il respiro”.

Sono tutte persone diverse, fotografate in momenti diversi, trovate su internet con una ricerca per “Kokyu nage“.

Se l’energia non esiste ed è tutta una balla, qualcuno mi spiega come mai tutte queste persone assumono la stessa posizione quando vengono proiettate?

Non sarà magari che, come detto nell’ultimo post, c’è qualcosa di oggettivo nelle tecniche dell’aikido?

Pensatela un po’ come volete ma ogni tanto fatevi venire un dubbio.

– Continua

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7 Commenti
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Roberto Rini

Franz..interessante, allora da praticante di arti marziali ti chiedo due cosette.
.. Alla fine, TU hai imparato a fare altrettanto? ti sono state date le chiavi per saperlo fare pure tu?…perchè il lato oscuro nelle A.M. è che pochi maestri sanno fare veramente, e ancora meno sanno poi passare in modo pratico il loro sapere… Quanti allievi di Ueshiba hanno poi raggiunto il suo livello?..E’ questo che fa la differenza tra un metodo soggettivo e uno oggettivo…
E’ un pò come quando vedi nelle palestre italiche fare tai chi, quanti sarebbero in grado di usare quelle tecniche in uno scontro?..quanti hanno realmente formato il tan tien e sanno usare il “qi”…??..ed ecco , allora, che una arte marziale specialistica come il tai chi diventa una ginnastica new age, e un’arte spaziale basata su cerchi, triangoli e sfere come l’aikido diventa una pratica “gentile” per gente poco virile…e chiaramente siamo già alla decadenza..
ALlora fino a quando non siano NOI a sperimentare il dubbio rimarrà sempre…
ad esempio, sulle foto da te postate ..si potrebbe dire che una buona biomeccanica del movimento porti ad effetti di proiezione uguali…perchè tirare in ballo il “KI”?
e intendiamoci..io sono un fervente sostenitore dell’energia, della sua esistenza, e ne ricerco i mezzi pratici d’accesso… ma davvero sono poche le persone che possono mostrare qualcosa di reale che non sia solo un trucchetto.
Mi piacerebbe, quando hai tempo e se ti va, che riprendessi l’argomento….
e se ti andasse di dire qualcosa sulla formazione marziale al centro I.E.A.U. (di cui, mi pare di aver letto, sei socio) io sono tutto orecchie 🙂
thanks

Franz
Reply to  Roberto Rini

Caro Roberto, andiamo con ordine…
“Alla fine TU hai imparato a fare altrettanto?”
Si, ho imparato. E anche a fare meglio.
“ti sono state date le chiavi…” etc etc.
No. Non mi sono state date. Però qualcuna me la sono presa. E all’epoca il mio Aikido aveva una certa efficacia.
“Quanti allievi di Ueshiba hanno raggiunto poi il suo livello…”
Non ho incontrato Ueshiba personalmente, ne’ tantomeno ho incontrato tutti i suoi allievi ovviamente, per cui non ti posso rispondere completamente, ma di quelli che ho conosciuto uno sicuramente si: Koichi Tohei. Di tutti quelli che ho visto, onestamente, è l’unico che ritengo abbia davvero appreso qualcosa da Morihei. Poi magari ci sono quelli che non ho mai incontrato, ma come dicevo, di loro non so nulla.
“…una buona biomeccanica del movimento…”
Per quello che ho sperimentato, la semplice biomeccanica non è in gradi di spiegare risultati così identici.
Sempre per quello che ho sperimentato, quando l’Aikido viene praticato correttamente, genera un movimento di energia a prescindere dalla consapevolezza del praticante. Chiaro che se quest’ultimo sa pure quello che fa, allora il risultato finale è a dir poco eclatante.
“…se ti andasse di dire qualcosa sulla formazione marziale…”
Forse intendi dire il centro Parsifal di Milano o quello di Verona.
Ad ogni modo ritengo che i suddetti centri abbiano già in forza i loro istruttori. Pertanto credo potresti rivolgere direttamente a loro le tue richieste, N’est Pas? 😉
Grazie per le tue osservazioni, e per queste domande così stimolanti.
Fanno sempre piacere, ma questo ormai te l’ho già detto.
Magari non lo ripeterò, ma tu non dimenticartene, ok?
Ciao e buona domenica.

Roberto Rini

..”Caro Roberto, andiamo con ordine…
“Alla fine TU hai imparato a fare altrettanto?”
Si, ho imparato. E anche a fare meglio.”

azzz!!!..e me la getti così!? sapendo di stimolare la mia curiosità!???? ;))
e qui scattano le domande spaziali!…come direbbero in toscana “occhettetusafare?”
:wow:
Tohei..il Ki Aikido..ho conosciuto un praticante avanzato e in effetti in quello che facevano, nel suo gruppo, c’erano esercizi di armonizzazione del movimento a coppia molto interessanti, ma rimane sempre il dubbio su cosa accadrebbe se i due praticanti non cercassero un’armonia (come in un attacco realistico dove il KI è discordante)..io non ho mai praticato aikido, ho sempre dirottato su arti percussive pensando che fossero primarie in un lavoro marziale , mentre leve e proiezioni appartenessero ad un livello avanzato..(d’altronde Ueshiba arrivò a queste tecniche circolari dopo essere già esperto in tecniche mortali)..
ti chiedevo della formazione marziale nella scuola (credevo fossi nello Ieau o in Parsifal), perchè mi era parso di capire che praticassi anche altre arti..chi kung e tai chi… e ti volevo chiedere se trovavi punti di contatto tra arti differenti…aikido lo pratichi ancora?
thanks e good night
🙂

Franz
Reply to  Roberto Rini

Ho conosciuto personalmente Tohei e l’ho visto praticare. Una volta sola ed ero giovanissimo, se non vado errato era il 1982 o 3.
I suoi allievi mediamente non raggiungono la sua maestria. Come Ueshiba, credo che anche Tohei abbia raggiunto i risultati che ha raggiunto senza passare da un qualsiasi percorso cognitivo ordinario. Ergo, fatica a trasmettere questi risultati.
Ma lui… non si muove sul tatami… vola!
Ma soprattutto fa volare gli uke come fuscelli al vento 🙂
Tieni presente che in realtà Tohei è considerato come il vero discepolo di Ueshiba. Kisshomaru, figlio di Ueshiba, pur essendo stato molto bravo (è morto nel 1999), da parte sua aveva una gran tecnica e una grande preparazione. Ma sembra che l’essenza della realizzazione di Ueshiba sia andata a Tohei.
D’altrone quando Morihei morì aveva al fianco proprio Koichi Tohei.
L’essenza stessa dell’Aikido non considera un attacco come un evento possibile ma del tutto senza senso.
Ueshiba diceva (più o meno):
“Io sono tutt’uno con l’universo. Se mi attacchi vai contro l’universo, di cui anche tu fai parte. Quindi sostanzialmente vai contro te stesso. Non puoi che uscire sconfitto da un simile confronto”
Credo che Morihei avesse realizzato davvero qualcosa, una sorta di unità su qualche piano. E a quanto ne so era veramente inattaccabile, nonostante ci abbiano provato in tanti.
Personalmente posso dire che per rendere l’aikido un’arte marziale adatta alla difesa personale occorre praticarlo molto a lungo.
Oppure comprenderne e realizzarne i principi molto a fondo.
L’ho usato nella vita reale una sola volta. Credimi: funziona!
Si, sono socio Ieau ma non frequento Parsifal. Al momento non pratico arti marziali però posso dirti che Ueshiba aveva girato il mondo e combattuto parecchio, oltre che aver studiato come giustamente dici tu con tanti e grandi maestri.
I punti di contatto ci sono, sia nel Tai Chi che nel Chi Kung, e credo siano dovuti proprio alle contaminazioni che Ueshiba aveva assorbito nella sua lunga vita.
L’Aikido è l’arte marziale più giovane in assoluto, e quindi non poteva che risentire delle tecniche presenti in tutte quelle arti che l’hanno preceduta. In modo particolare del Ju Jitsu, che a sua volta prende a piene mani da vari stili del Kung fu.
No, purtroppo non lo pratico più da qualche anno.

Christian

Ciao!!!! Ciò k ho letto è strabiliante e volevo chiederti come ti sei sentito quando hai percepito l’energia del maestro????

Giuseppe

Io sono fermamente convinto che il ki esiste . Semplicemente perché è scienza . Il ki è energia cinetica che si forma
Col movimento continuo del corpo e con specifici movimenti . Ho studiato per anni il kung fu shaolin dal nipote di un monaco shaolin che insegnia in svizzera . Il
Ki esiste e pensate che non serve solo a rendere più forte un pugno ma, se convogliato tutto
In un punto tramite particolati movimenti ti rende più dura la pancia (alcuni shaolin si facevano trafiggere da lance senza nemmeno esserne feriti) ,il collo ,la testa ecc ecc… All’ inizio ero scettico ma quando ho visto che il maestro con un ago lanciato da tre metri ha rotto un vetro grazie al
Ki …. bhe mi sono ricreduto ed ho imparato a convogliarlo. Sappiate solo che risiede nel bacino e bisognio solo farlo defluire in una parte del corpo tramite movimenti fluidi ma precisi e soprattutto continui . Mai fermarsi .La prima volta che lo sentii, ho sentito lo stomaco bruciare da un’
Aria calda e il mio respiro era molto caldo . La cosa un po’ fastidiosa è che ti senti bruciare il collo e il viso come spilli in piccoli punti .