Tribunale USA fuori di testa: multa di 2 miloni di dollari per 26 canzoni scaricate dai P2P

26 can­zo­ni sca­ri­ca­te ille­gal­men­te e il tri­bu­na­le sta­bi­li­sce un risar­ci­men­to di 80.000 dol­la­ri a can­zo­ne.

Vit­ti­ma del­l’en­ne­si­ma put­ta­na­ta ame­ri­ca­na una don­na india­na madre di 4 figli.

Con­si­de­ra­to che sca­ri­ca­re legal­men­te i bra­ni sareb­be costa­to 24 dol­la­ri, vie­ne logi­co chie­der­si in base a qua­le deli­rio giu­ri­di­co sia sta­ta fis­sa­ta la cifra di 2 milio­ni di dol­la­ri.

Per il risar­ci­men­to di cosa? Al mas­si­mo quel­lo sareb­be sta­to il gua­da­gno. Met­ti­ci pure una mul­ta di 1.000 vol­te la cifra (che già sareb­be fuo­ri da ogni logi­ca uma­na), e arri­vi a 24.000 dol­la­ri. Ma da lì a 2.000.000 il pas­so è note­vo­le. Gli ame­ri­ca­ni quan­do fan­no caz­za­te le fan­no bel­le gros­se, non c’è che dire!

Però que­sta è una cosa che può acca­de­re quan­do la giu­sti­za va a brac­cet­to con l’e­co­no­mia, cosa che negli Sta­ti Uni­ti avvie­ne sem­pre più spes­so.

E con­si­de­ra­to che quel­lo che acca­de oltreo­cea­no di soli­to arri­va anche da noi, anche se con qual­che anno di ritar­do… beh, ragaz­zi, che dire… okkio alla pen­na!

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