Il solito copione, mal recitato by Ilia

Prendo spunto dal post di Franz su Berlusconi, con il quale sono completamente d’accordo, per alcune riflessioni.
L’altra sera, guardando il telegiornale ho ascoltato i commenti di Brunetta e D’alema sullo stato della nostra economia in crisi e su una possibile, conseguente emergenza sociale.
Il primo cercava di ridimensionare la situazione, mentre il secondo paventava per il prossimo autunno un clima di emergenza sociale molto preoccupante.
Ascoltavo distrattamente ma improvvisamente ho notato che la sensazione era di quella di ascoltare un copione già scritto e per giunta mal recitato e che io da spettatore ascoltavo passivamente e senza interesse. Sapevo che ognuno non poteva che dire quello che stava dicendo, avendo un ruolo da interpretare e difendere, al quale in fondo non credeva ma dettato dalla necessità di sostenere il proprio personaggio, a sua volta dipendente dalla fazione politica.
La sensazione di vacuità delle parole di entrambi, non tanto per il significato quanto per la totale mancanza di pregnanza e convinzione che dovrebbe derivare dal fatto di sentire dentro di se quello che si dice!
Ho cominciato così a riflettere sullo spessore umano dei nostri politici, qualità che davvero sembra oggi totalmente assente, al punto tale che a volte non credono nemmeno più in ciò che dicono, portando avanti una posizione solo per inerzia e schieramento.
Il compito di un politico dovrebbe essere quello di mettere a disposizione la propria persona e la propria esperienza per il governo della cosa pubblica, mettendo da parte i propri interessi personali perché pronti ed occuparsi di un interesse collettivo più grande, non un mestiere al quale aggrapparsi per diventare parte di una casta di privilegiati.
Chi può fare veramente questo? Solo chi, come scrive Franz alla fine del suo post, si è occupato durante la sua vita di crescere in consapevolezza e statura morale.
Fare il politico non dovrebbe garantire il posto a vita, alternato di volta in volta tra governo e opposizione. Dovrebbe esserci un tempo limite dopo il quale si ritorna alla propria vita privata, lasciando il posto a qualcun altro che desideri mettersi al servizio. In tal senso la proposta di Grillo, di massimo due legislature per un politico, trovo sia assolutamente sensata e corretta.
Sfortunatamente la nostra classe politica, attaccata con le unghie e con i denti ai privilegi della casta, farà di tutto per non mollare la presa e anche se apparentemente sembrano non essere d’accordo e litigano tra di loro, in pratica sono pronti a difendersi gli uni con gli altri, continuamente nascosti dietro le schermaglie delle differenti opinioni, quasi mai sentite ma dovute all’ideologia di partito.
La prossima volta che ascoltate i commenti di qualcuno dei nostri politici, guardate gli occhi, ascoltate il tono della sua voce, la modalità con cui parla, ed infine, ma solo per ultima cosa, il significato di ciò che dice. Molto probabilmente ad un certo punto vi renderete conto che quello che sta dicendo non è molto importante, è solo una battuta, opportunamente rimaneggiata, del solito copione, spesso mal recitato.
Ciao Ilia, condivido tutto! Questi qui più che servire due padroni, come Arlecchino, ne servono uno solo: il potere a loro uso e consumo.
Suggerirei anche di togliere l’audio quando questi individui si presentano in televisione e osservare come si muovono… Un esercizio interessante che può essere decisamente rivelatore!
E’ proprio per questo che non riesco a seguire trasmissioni in cui ci stanno politici… o politicanti….
Ripetono sempre le stesse frasi… che tra l altro non hanno alcun senso….
Grazie Ilia… capisco di non essere il solo a “leggere” certe cose…
:thumbup: :thumbup:
Sapete cosa fanno sul fondo dell’oceano il governo e i politici italiani? Una splendida azione…