Arriva la “bio” pillola anticoncezionale naturale. Mi sbaglio o ci prendono ancora per il culo?
Giusto un colpo polemico, così.. en passant.
Sull’ANSA lanciano la notizia della commercializzazione di una nuova pillola anticoncezionale, in cui l’ormone di sintesi viene sostituito da uno “esattamente uguale a quello prodotto dal corpo femminile”.
Il componente è l’estradiolo valerato, che sostituisce il più dannoso etinilestradiolo (era ora!).
Ora, non ci capisco molto di “bio”, e qui magari Paolo potrebbe venirmi in aiuto, ma mi pare che quanto detto sia una bella stronzata.
Delle due l’una: o l’estradiolo valerato è di origine umana o è di origine sintetica e su questo non ci piove.
Se è di origine umana allora scrivere che è “esattamente uguale” non ha senso: o è quello oppure no. Se non è umano allora è di sintesi (che la sintesi sia completamente di origine artificiale o che venga ottenuta per modificazione genetica di qualcos’altro non conta: sempre sintesi è).
Per cui non vorrei sembrare pessimista come al solito, ma la mia sensazione è che, una volta in più, ci vogliono prendere per il culo, spacciando per “biologico”, cioè naturale, qualcosa che invece è ottenuto comunque in modo artificiale.
Che poi l’estradiolo valerato sia meglio tollerato dal corpo umano rispetto al classico etinilestradiolo abitualmente presente nei farmaci anticoncezionali… beh, meno male che dopo circa trent’anni qualcuno si decide a pensare anche alla salute di quelle donne che desiderano utilizzare una contraccezione di questo tipo.
Ratzinger permettendo, ovvio!
Paolo, a te la parola!
Eh, da che parte cominciare.
Direi che il tuo dubbio sul fatto che sia naturale o chimico non è facile da fugare. Da biologo ti posso dire che è naturale e che viene prodotto in laboratorio, cosa che per i non addetti ai lavori è un evidente controsenso. In realtà occorre considerare che viene creata un’attività chiamata acetilazione (che può essere fatta con diverse sostanze, generalmente già presenti in natura o derivati da sintesi di prodotti naturali). Da ciò ne deriva un composto organico che, nella fattispecie, è quindi direttamente derivato dalla sostanza in questione che viene normalmente prodotta dal corpo umano (tinei presente che E’ SOSTANZA CHIMICA, anche se prodotta dall’organismo).
Per quanto riguarda la sostanza in sé è praticamente un estrogeno (ormone). Chi ha avuto a che fare con inseminazione artificiale in vitro ecc. ne ha sicuramente sentito parlare. E’ importantissimo per la donna prima della menopausa ed è prodotto se non sbaglio proprio dal più famoso testosterone (non è esattamente il mio campo, anche se ho avuto a che fare con l’argomento tempo fa, perdonami quindi se canno qualche dettaglio). Tra le altre cose ti posso dire che tempo fa ho avuto sotto mano uno studio che mirava all’utilizzo dell’ estradiolo per curare alcuni problemi che ai ns giorni sono sempre più frequenti come eccesso di colesterolo, trigliceridi ecc. e con ottimi risultati a quello che ho visto. E’ anche importante per le arterie e i vasi sanguigni tanto è vero che spesso valori eccessivi di alcune componenti biologiche del ns organismo sono riconducibili alla insufficiente produzione di estrogeni e di questo in particolare.
Unica cosa che posso aggiungere è che l’assunzione per via orale (questo è valido per molti altri similari) come nel caso evidentemente della pillola in questione è di gran lunga la migliore soluzione perché passa nello stomaco ed aggiunge anche questi effetti benefici all’organismo.
Non vorrei però che si fraintendesse: ogni sostanza che si immette nel ns corpo può creare effetti collaterali, è inevitabile (può non significa che li creerà sicuramente). E se qualcuno pensa che una sostanza che è già prodotta dal ns organismo sia avvantaggiata fa un clamoroso sbaglio e, direi io, è meglio si fermi un attimo e prenda fiato. Il mio consiglio è che vada dal medico e magari più di uno e si faccia consigliare ma, soprattutto non agisca di iniziativa e senza aver fatto tutte le analisi necessarie preventivamente. Tanto per essere chiari sia un medicinale che un prodotto omeopatico (e dell’uno e dell’altro ne ho analizzati parecchi, anche se non ultimamente) possono creare problemi piccoli o grossi all’organismo e definirsi nel tempo come veri e propri veleni. Non è detto che l’assunzione di prodotti fatti con radici, erbe, prodotti naturali in genere siano meno problematici che i medicinali: provate a fare una ricerca sugli effetti che può avere una continua assunzione di prodotti derivati naturalmente da sintesi vegetali e vedrete che comincerete a pensarci, soprattutto dopo aver conosciuto cosa resta nel vostro stomaco dopo l’assunzione prolungata degli stessi. Non è una supposizione, fidati Franz. Lungi da me l’idea di far nascere un dibattito sul caso che, tra l’altro qui non c’entra nulla, ma è solo per avvisare che naturale o no, prodotto dal nostro corpo o no (come la sostanza in questione) ogni cosa che immettiamo nel ns organismo deve essere assoggettata a controllo preventivo in particolare delle condizioni di salute generali e, da non sottovalutare assolutamente, controllo periodico da personale specializzato qualora insorgano anche lievissimi problemi post-assunzione.
Se poi vuoi uno spassionato consiglio en passant: prodotto dal fisico è una cosa, immesso forzatamente è un’altra, anche se qui non insisto e non vorrei discuterne con nessuno del mio settore. In sostanza c’è chi ne è totalmente favorevole e chi non molto; per quello che mi riguarda consiglierei di non superare periodi prolungati oltre i 2/3 anni, assolutamente non andrei oltre i 5 anni. Ma, come ti dissi in un’altra sede precisandone i motivi, è SOLO UNA MIA OPINIONE.
Una cosa certa: è sicuramente e di gran lunga meglio del precedente!
Spero di averti aiutato
Ciao a presto
Assolutamente si. E ti ringrazio per l’intervento e per il chiarimento.
Aggiungo una cosa (più per chiarezza che altro).
L’uso di prodotti fitoterapici può essere dannoso tanto quanto quello dei farmaci tradizionali.
Il problema in Italia è che se uno ha una laurea in medicina allora può legalmente prescrivere anche dei fitoterapici senza aver studiato un cazzo.
Si veda a tal proposito questo articolo sul blog della mia Dott. non che compagna: in che mani mi metto?
Esatto. Dante infatti non sarebbe potuto nascere in nessun altro posto. Poi, in quale girone collocare mezza italia, lascio a te l’onere (o l’onore).
Ciao
Grazie da una donna per queste delucidazioni. Ho letto un articolo su la stampa circa questa pillola. Quello che da fastidio e’ la presa in giro, come se si fosse perso il significato della parola bio o se ne volesse dare uno nuovo. Ho cercato un tutto il web qualcosa che spiegasse l’origine di questa sostanza. Inutile dire che non ho trovato nulla.
Perche’ allora non dire esattamente le cose come stanno? certo fa molto piu’ notizia scrivere che e’ uscita la Pillola bio piuttosto che dire che un principio attivo chimico e’ meglio di un altro, come se ormai non fossimo abituati alle medicine (in Italia siamo i maggiori consumatori di medicinali per automedicazione anche quando non ce ne sarebbe bisogno).
C’e’ che molta ipocrisia anche tra i consumatori: sostanze stupefacenti, alcol, sigarette.. e aggiungerei l’hamburger del mac’donald e pero’ poi scelgono la pillola nuova perche’ “bio”.
Aaaah in che mondo viviamo!
Saluti
Nemmeno io sono riuscito a trovare in che modo viene prodotto l’estradiolo valerato. Grazie a te per il passaggio ed il commento.
Ciao Roby.
Solo un piccolissimo appunto: troppo spesso si usano parole come “sostanza chimica” o “prodotto di sintesi” in modo negativo o, al limite, esponendoli in netto contrasto con qualunque cosa che invece sia intesa come naturale. Attenzione a fare questa netta distinzione che, in molti casi, non esiste. Mi limito a due esempi: nella fattispecie, per esempio, gli ormoni sono sostanze chimiche prodotte dal nostro organismo, in particolare da ghiandole endocrine. Chimiche, ma assolutamente e inequivocabilmente naturali.
In merito alla seconda questione, la sintesi è un procedimento in una o più fasi (più frequente) che porta da un prodotto ad un altro, o a più prodotti derivati; la differenza o il rapporto (chiamo così per non usare termini tecnici inutili in un dibattito a carattere esclusivamente dialettico) tra la partenza e il risultato finale si misura in termini di resa. Un esempio banale è la distillazione: una normale operazione dalla quale si passa da un prodotto ad un altro, entrambi naturali, attraverso appunto un processo di sintesi ed il cui prodotto finale ha caratteristiche nettamente diverse o similari, a seconda dei casi, da quello di partenza. Banalizzando: la pectina è un prodotto assolutamente naturale e utilizzato in ogni dove in cucina e nella grande distribuzione alimentare ed è necessariamente un prodotto di sintesi perché in forma generica così come estratta non si potrebbe utilizzare se non nell’immediato e solo parzialmente.
Tanto per essere un po’ più chiari sull’argomento in questione: la sintesi dell’estradiolo stesso avviene anche e più volte nel nostro organismo a partire da altri elementi come colesterolo o altri ancora, convertiti in progesterone e testosterone (che le donne conoscono bene) e quindi trasportati dal sangue ecc. ecc. Per questo motivo non dobbiamo vedere sempre il risultato della sintesi come qualcosa di chimico e qualcosa di chimico come qualcosa di non naturale e come semplice o complessa sofisticazione industriale, bensì valutiamo attentamente il prodotto in oggetto.
Spero di aver chiarito anche solo minimamente.
Grazie per l’appunto Paolo e per la chiarezza, pero’ come noterai rileggendo quello che ho scritto, non ho espresso che secondo me le “sostanze chimiche di sintesi” sono meglio di quelle naturali, ma che nel caso della “pillola bio” e’ scorretto affermare la natura bio dell’estradione in quanto anche quello con tutta probabilita’ e’ un prodotto di sintesi (in quanto medicinale nessuno si aspetta che ci sia qualcosa di naturale nel suo interno per cui il termine bio e’ fuorviante, da l’idea che ci sia dentro un ‘estratto’ naturale). Sono sicura che abbiamo ben chiaro il significato di biologico o naturale (indipendentemente dall’opinione che si ha del suo corrispettivo ‘sintetizzato’).
Io acquisto l’aspirina nonostante so che contiene acido acetil-salicilico (di sintesi) identico all’acido salicilico (che viene prodotto naturalmente dal salice e anticamente ‘estratto’ per le sue proprieta’), perche’ non chiamarla allora aspirina bio?
Un’altra cosa: ammettendo che una certa sostanza sintetizzata sia esattamente come quella prodotta in natura, penso comunque che sia nei diritti del consumatore conoscerne la sua origine e provenienza. Questo e’ indiscutibile ma purtroppo non e’ ancora una legge, cosi’ tutti possono scrivere quello che gli pare a riguardo.
Mi permetto di fare anche io un appunto su una cosa che scrivi tu: “…la sintesi dell’estradiolo stesso avviene anche e più volte nel nostro organismo a partire da altri elementi come colesterolo o altri ancora…”.
Secondo me sarebbe piu’ corretto affermare che nel nostro organismo viene ‑prodotto- e non ‑sintetizzato- l’estradiolo.
La “sintesi” lasciamola ai laboratori.
PRODUZIONE NATURALE, ESTRAZIONE, SINTESI possono dare lo stesso risultato, ma non sono sinonimi, anzi vogliono dire cose ben diverse.
L’unica cosa che mi sento di dire e’ che in questo ambito ritengo che maggiore e’ l’intervento dell’uomo, maggiori sono i margini di errore (a fronte nonostante tutto di molti benefici).
Un esempio? Per decenni si e’ consigliato il latte in polvere perche’ “venduto” come migliore (e non a integrazione) di quello naturale materno, fino a quando si fu costretti ad ammettere che quello materno conteneva gli anticorpi che quello artificiale non conteneva. Ora il latte materno sembra aver riaquistato il suo giusto valore. Gli effetti di questa campagna negli anni passati li conoscono solo i pediatri (e i produttori di latte in polvere, in termini di soldi).
Senza contare i disastri che hanno fatto le prime versioni di pillole anticoncezionali che sono uscite in commercio (basta informarsi).
E il glutammato monosodico dove lo mettiamo? Una volta era la salvezza delle cuoche di casa pasticcione che lo mettevano dappertutto, poi e’ diventato cancerogeno e adesso e’ diventato il quinto gusto (praticamente immancabile nelle cucine).
A quanti altri rischi saremo sottoposti in futuro col miraggio di un miglior stile di vita? La chiarezza e il rispetto del prossimo (consumatore) dove li mettiamo?
Scusa se mi sono dilungata
un caro saluto
Roby
Cara Roby, sicuramente non ho chiarito affatto quanto in realtà volevo, quindi cercherò di essere sintetico per quanto possibile ma soprattutto schematico.
Prima cosa, per nulla chiara a quanto leggo, quindi spiego meglio, almeno spero: SOSTANZA CHIMICA=SOSTANZA NATURALE oppure SOSTANZA CHIMICA=PRODOTTO ARTIFICIALE sono entrambi soluzioni possibili e possibili nella vita in centinaia di migliaia di casi, PER ENTRAMBI. Poi:
PRODOTTO DI SINTESI=PRODOTTO NATURALE oppure PRODOTTO DI SINTESI=PRODOTTO ARTIFICIALE è una situazione altrettanto possibile come sopra. Finale: ci si deve rendere conto che parlare di CHIMICA può voler dire anche parlare di NATURALE senza alcuna differenza, personalizzazione, sofisticazione o intendimento diversi da quanto semplicemente esposto. Ti aggiungo: sai cosa sono questi? Saponine – fitati – agglutinine – polifenoli – ossalati-antibiotici- indoli-tiocianati – fitormoni ‑alcaloidi ecc.? Sono PRODOTTI CHIMICI NATURALI (e non per controsenso) prodotti da vegetali e che finiscono quindi negli alimenti (i quali, anche derivanti da coltura personale a mano e elaborazione assolutamente naturale fatta in casa continueranno a contenerli) e che possono essere dannosi per il nostro organismo in quanto PESTICIDI CHIMICI NATURALI prodotti dalle piante stesse.
Spero questa volta sia chiara la fin troppo spessa NON DISTINZIONE che c’è in milioni di casi tra chimica e naturale.
Seconda cosa: se mi parli di ESTRADIONE siamo completamente fuori strada, perché pur restando nell’ambito giusto, qui la sostanza in questione è diversa; questo infatti è steroide, o meglio ormone steroideo di natura androgena (prodotto principalmente nell’urina femminile) mentre la sostanza in questione nell’articolo di cui discutiamo e ormone di natura estrogena e prodotto dalle ovaie.
Entrambi, e perché si riesca a non fare alcuna confusione ulteriore, sono prodotti CHIMICI del nostro organismo, perfettamente naturali o biologici che dir si voglia, ma chimici!
Quando dici:” Mi permetto di fare anche io un appunto su una cosa che scrivi tu: “…la sintesi dell’estradiolo stesso avviene anche e più volte nel nostro organismo a partire da altri elementi come colesterolo o altri ancora…”.
Secondo me sarebbe piu’ corretto affermare che nel nostro organismo viene ‑prodotto- e non ‑sintetizzato- l’estradiolo”
direi che puoi permetterti come e quando vuoi, ma stavolta sbagli perché affermi una cosa imprecisa (che viene solo prodotto) e una sbagliatissima (non viene sintetizzato): l’estradiolo viene prodotto ed anche sintetizzato (come dove e quando non mi sembra la sede giusta e nemmeno utile alla discussione!).
Il paragone con l’aspirina e l’acido salicilico mi sembra improponibile: è sostanza estranea al nostro organismo perché prodotta da una pianta, che necessita di sintesi (in laboratorio o, come avveniva in passato, manualmente) e successivamente di reazioni con altre sostanze (altrimenti non cristallizza) più altre operazioni di aggiunta e mescolanza che ora non mi sembra il caso di postare. La preparazione della sostanza per la pillola in questione ha un iter completamente diverso. La sostanza in oggetto invece ha radici diverse e trattamento di sintesi e di mescolanza diversi.
Infine anche l paragone col latte in polvere non quadra; processi negativi immediati o in formazione causati dal latte in polvere non ne esistono almeno in forme gravi e/o permanenti e l’aver riconosciuto che quello materno è migliore è una cosa positiva ed un bene per tutti, prendiamolo positivamente, se poi ci hanno guadagnato il passato è passato. Qui si tratta di qualcosa che di base migliora notevolmente un prodotto precedente (veramente di molto) ma che in ogni caso, come ho detto all’inizio, se non si prende è meglio, se si prende occorre non esagerare e se si esagera si stia sotto i 5 anni o meglio sotto i tre!!
Tutto questo, anche se lungo, come hai detto tu è per precisione ancora più che per chiarezza. Perché, almeno in questo caso, il terreno sul quale discutiamo è il mio
Cari saluti anche a te, ciao
Probabilmente Paolo non sono stata chiara nemmeno io e qualcosa posso aver sbagliato ad esprimerlo, non essendo il mio campo.
Penso che non ci sia bisogno di essere biologi comunque per rendersi conto che gli organi di informazione ci prendono in giro.
Tu mi parli di composizioni equivalenti a ragion veduta (del resto e’ il tuo campo) e io ti parlo piu’ di questioni di principio, di consapevolezza e rispetto. Il termine bio e’ completamente fuoriluogo e fuorviante e oltremodo ambiguo da utilizzare per un farmaco. Tu mi fai capire che per bio intendi che e’ parte del nostro organismo (nel caso dell’aspirina), io come tutti i consumatori che non sono biologi, per bio intendo che ha origini naturali sia esso di natura vegetale che animale o minerale. Del termine bio forse se ne fa abuso anche a sproposito senza parlare che lo usiamo all’occorrenza come ci fa piu’ comodo.
Ok quindi tutto e’ naturale o equivalete al naturale ma allora dove nasce il bisogno di identificare qualcosa come bio? Allora se tutto e’ naturale=di sintesi=artificiale, che bisogno ci sarebbe di specificare questa caratteristica? Se mi metti bio allora mi stai prendendo per il c…o, visto che si usa il termine bio anche per sostanze estranee al nostro organismo (vedi gli ortaggi “bio”, l’agricoltura “bio” e bio discorrendo)
Mancano delle leggi.
Fin’ora non ti ho ancora letto prendere una posizione a riguardo.
Trovi giusto il termine bio per la pillola anticoncezionale? Cosa intende un biologo (tu) per bio? Sei consapevole del fatto che il significato di questo termine puo’ essere chiaro per te ma non per la stragrande maggioranza dei consumatori?
Non senti di aver bisogno di qualche legge in piu’? Forse tu no visto che nel campo sei illuminato. Io invece non mi sento tutelata proprio per niente.
Ciao
Scusa ma dove avrei detto quelle cose in merito al prefisso bio o alla parole biologico??? Mah, non so più come esprimermi per chiarire concetti che, al di là dei tuoi comprensilbili discorsi di principio, hai tirato fuori tu, io ho solo risposto!
Poi scusa di nuovo: per favore leggi anche qualche volta i miei post. In due articoli ho espresso il mio parere sull’utilizzo e in uno almeno da dove derivi il prodotto in questione. Cosa vuoi che ti dica? Che per fare un anticoncenzionale si può mettere succo d’arancia e salvia e basta per poterlo chiamare biologico?? Se non sono riuscito a spiegarmi mi dispiace e se non vuoi ascoltare il mio consiglio di usarla poco pazienza, ma non dirmi che non dico la mia!! Prova a chiedere ad un medico o a un altro biologo se ritene sia giustoo salutare usarla o meno e se trovi qualcuno che ti risponde CHIARAMENTE come ho fatto io nelle precedenti indciazioni allora fammelo sapere
Ciao e grazie direi che però per ora mollo, altro non riuscirei a spiegare.
Infatti il termine bio non l’hai usato tu, ma gli organi di informazione che chiamano questa pillola “bio”. Le domande sulla definizione del termine le facevo direttamente a te in quanto competente e pensavo avresti potuto rispondermi.
Io ho scritto:
…Io acquisto l’aspirina nonostante so che contiene acido acetil-salicilico (di sintesi) identico all’acido salicilico (che viene prodotto naturalmente dal salice e anticamente ‘estratto’ per le sue proprieta’), perche’ non chiamarla allora aspirina bio?…
tu hai risposto:
…Il paragone con l’aspirina e l’acido salicilico mi sembra improponibile: è sostanza estranea al nostro organismo perché prodotta da una pianta…
Ergo che intendi bio quello che non e’ estraneo al nostro organismo.
E’ evidente che e’ facile cadere nel fraintendimento.
Hai scritto tante cose ma continuo a non capire come ti poni riguardo a chi usa la parola bio per una pillola anticoncezionale, per cui ci rinuncio anch’io.
Puoi inserire il link dei tuoi post di cui parli per favore? Se invece intendevi i commenti li ho gia’ letti
Ciao e grazie a te
Cosa ti devo dire: io sono biologo e chi usa la parola bio per definire un anticoncenzionale mi fa incazzare. Anche chi la usa per esprimere moltissimi altri concetti, facendone tutto un calderone e realizzando, in definitiva, che l’imposizione del prefisso bio davanti a qualsiasi cosa serva a renderlo naturale, biologico o cazzi e mazzi. La “parola bio”, quindi usata da sola o in sostituzione di altri termini, non esiste per me, è solo ed esclusivamente valida ad indicare quello che riguarda le colture con determinati metodi più o meno naturali e l’agricoltura con concimazioni di tipo organico o quasi (espressamente riportata e quindi riconosciuta come termine corrente, mi devo arrendere su questo). Il prefisso “bio” ha dato vita a tutta una nuova forma di neologismi (questo lo accetto perchè non scrivo io i dizionari nè faccio io le leggi o approvo usi e consuetudini) ma spesso ormai si pone bio davanti a tutti i cazzi di questo mondo per dichiararli naturali, la qual cosa è essenzialmente una fesseria indicibile. Se non c’è correlazione tra prefisso e parola chiave, cosa dire? La pillola in questione è abortiva, che cosa c’azzeccherebbe chiamarla bio-pillola? Perchè fatta in modo naturale? Sbagliato a scrivere e sbagliata l’interpretazione di fondo. Niente, probabilmente solo i media la chiamano così, nel qual caso, ora, dovresti aver capito come la penso. Esattamente così la penso di ogni parola che viene violentata dalle persone anteponedovi il prefisso di cui sopra. Quindi di cazzate ne sento e leggo fin troppe in materia, e forse per questo hai tardato a sentir la mia opinione su un termine. Pensavo fosse più importante pensare di non prendere una pillola che potrebeb causarmi problemi piuttosto che sapere cosa ne pensa qualcuno del suo nome e non essere messo in guardia sui possibili effetti dannosi. Ma ognuno la pensa come vuole. Inoltre, se devo disquisire su come deve essere creato un prodotto per essere chiamato naturale o meno preferisco che l’interlocutore conosca alcuni termini tecnici che per ovvi motivi (a ciascuno il suo lavoro) difficilmente conosce; la conseguenza sarebbe che ogni 3×2 mi si rimprovererebbe l’uso di sostanze o operazioni non naturali. Basta vedere il discorso sintesi e chimico che, a onor del vero, di tecnico hanno ancora ben poco rispetto ad altri e successivi che andrei a toccare!
Ciao
Io “frequento” la biologia, nel mio caso molecolare e chimica
E allora siamo d’accordo! Sostanzialmente quello che hai esposto e’ il vero nocciolo del “problema” posto da Franz. E l’hai espresso alla grande.
Mi interessava la tua opinione, Mea culpa!
Sappi comunque che come donna (come tutte le donne) conosco bene gli effetti collaterali delle pillole anticoncezionali (questo abbi pazienza e’ il mio di terreno!). Forse e’ piu’ corretto che si faccia informazione tra gli uomini a riguardo, cosa che tu hai fatto ampiamente e di cui ti ringrazio!
Allora bene, a qualcuno magari sarà servito pure, il tutto
ciao
Cito Paolo: “In realtà occorre considerare che viene creata un’attività chiamata acetilazione (che può essere fatta con diverse sostanze, generalmente già presenti in natura o derivati da sintesi di prodotti naturali). Da ciò ne deriva un composto organico che, nella fattispecie, è quindi direttamente derivato dalla sostanza in questione che viene normalmente prodotta dal corpo umano.….”
Chiedo scusa per l’ignoranza ma, alla fine, nella fattispecie in questo estradiolo, qual’è questa sostanza “base” già presente in natura da cui parte tutto il processo???! Grazie e scusate l’intrusione. Ania
salve Franz s complimenti per l ottimo blog,volevo chiedere alcune informazioni :usando Klaira e insieme a erbe o cure omeopatiche si riduce l effetto? Funziona fin dal primo giorno del suo uso avendo rapporti completi?esistono pillole completamente vegetali ad uso anticoncezionale?Aspetto una sua risposta grazie,saluti.