La cavalleria è morta. Alla nunziatella.

Oggi le prime donne hanno prestato giuramento presso la scuola militare di Napoli. Da 222 anni è la prima volta che accade.

Segno dei tempi che cambiano. Era ora, direi.

Diciamo che, per come la penso io, la scuola militare che ammette finalmente delle allieve donne, è come la chiesa che ammette di aver sbagliato con l’inquisizione: meglio tardi che mai.

Piuttosto avrei qualcosa da dire su quegli ex-allievi che hanno pensato bene di fischiare la cerimonia. E che si contraddicono in modo a dir poco mastodontico nelle loro reazionarie dichiarazioni.

Rimasugli di un’umanità bigotta, li definirei e sicuramente tutto tranne che cavalieri.

Ufficiali e sottufficiali d’altri tempi dovrebbe sfornare quest’istituzione militare. Uomini con le palle, ma non solo nel cervello.

Evidentemente non sempre accade. Non sempre si riesce a sfornare un ufficiale come dio comanda.

Quando non succede, si sforna qualcosa che offende il concetto stesso di onore.

Qualcosa che non saprei come definire, ma di certo non un nobiluomo.


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3 Commenti
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Sciuscia

Un giorno avremo chiara la differenza tra mascolinità e stupido machismo, forse.

Giuseppe

Ben vengano le donne nell’arma militare (in questo caso i Carabinieri), d’altronde ci sono stati anche nell’antichità esempi di donne guerriere. Speriamo solo che non si mettano a scimmiottare gli uomini (trasformandosi nell’altro sesso) e che valorizzino un po’ di più la loro femminilità. Purtroppo gli esempi fin’ora non sono molto lusinghieri da questo punto di vista (sto pensando a qualche vigilessa vista quà e là o soldatesse degli eserciti un po’ di tutto il mondo:femminilità zero).

Valeria
Reply to  Giuseppe

Caro Giuseppe, capisco cosa vuoi dire ma purtroppo, finché l’unico modello “vincente” sarà quello dell’uomo arrogante, ambizioso e prepotente, le uniche donne “vincenti” saranno quelle che si adattano a questo modello.
Ma c’è da dire che questa tipologia di uomini “sono tutto tranne che cavalieri” come scrive Franz.
In effetti poi è difficile capirsi sui termini, ma “avere le palle” non ha per tutti lo stesso significato.
Il punto non è non scimmiottare l’altro sesso ma che entrambi i sessi la smettano di “scimmiottare” (nel senso di comportarsi come scimmioni) e comincino a valutare l’eventualità di considerare “l’avere le palle” sinonimo di volontà e rettitudine.
Mah, pura utopia, credo…