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La leggenda di Beowulf

Ed ecco un film con una sto­ria da rac­con­ta­re: la leg­gen­da dell’eroe sve­de­se Beowulf e di come ucci­se il troll Grendel, libe­ran­do il re del­la Danimarca dal ter­ri­bi­le mostro.

Tratto dall’omonimo poe­ma epi­co (mes­so per iscrit­to da due ama­nuen­si in ingle­se arcai­co, intor­no all’anno 1000, su una sto­ria ben più anti­ca) que­sto film di Robert Zemeckis (pre­mio Oscar con Forrest Gump) cer­ca di pre­sen­ta­re al gran­de pub­bli­co una sto­ria che altri­men­ti non cono­sce­reb­be­ro mai (visto che qua­si più nes­su­no leg­ge qual­co­sa che non sia­no quo­ti­dia­ni o libri a gran­de tiratura).

Il com­pi­to del regi­sta non è sta­to faci­le e pur ser­ven­do­si di atto­ri di gros­so cali­bro: Ray Winstone, Anthony Hopkins, John Malkovich e Angelina Jolie, e di tec­ni­che cine­ma­to­gra­fi­che all’avanguardia (come quel­la di digi­ta­liz­za­re gli atto­ri con la Motion Capture) non sono comun­que man­ca­te le critiche.

Eppure, secon­do me, qual­co­sa di for­te que­sto film lo espri­me. Sì, è vero che si sono mes­se poco in evi­den­za le carat­te­ri­sti­che del­la cul­tu­ra nor­di­ca; è vero che la digi­ta­liz­za­zio­ne dei per­so­nag­gi li ha in par­te svuo­ta­ti di con­te­nu­to uma­no (dif­fi­ci­le ren­de­re la pro­fon­di­tà di uno sguar­do con que­sta tec­ni­ca) e for­se, sì, il regi­sta avreb­be potu­to “inne­sta­re” le vere imma­gi­ni degli atto­ri su sce­no­gra­fie ritoc­ca­te, ma for­se sareb­be­ro sor­ti altri pro­ble­mi tecnici.

Però mi sem­bra che il film sia riu­sci­to a comu­ni­ca­re le carat­te­ri­sti­che di un Eroe: corag­gio, voglia di misu­rar­si con impre­se impos­si­bi­li, desi­de­rio di pro­teg­ge­re il popolo…in una paro­la: Passione. E quin­di anche voglia di vive­re “inten­sa­men­te” e, per­ché no? ama­re bel­le don­ne e assa­po­ra­re la vita con for­za. E quel­la for­za, sia fisi­ca che d’animo, dell’eroe (non­ché la sua debo­lez­za ver­so il fasci­no fem­mi­ni­le) mi sem­bra che sia­no sta­ti ben evi­den­zia­ti. Così com’è sta­ta ben evi­den­zia­ta la capa­ci­tà di riscat­tar­si, dal­la col­pa di aver cedu­to al fasci­no del­la maga madre di Grendel, sacri­fi­can­do se stes­so per ucci­de­re il suo stes­so figlio/mostro .

E poi, cer­te sce­ne sono vera­men­te stu­pen­de, come quel­le nel­la grot­ta dove Beowulf incon­tra la madre di Grendel o del­la gara di nuo­to nel mare dove l’eroe lot­ta con­tro i mostri mari­ni. Sarà che sono un “pati­to” degli effet­ti spe­cia­li ma per me, un film, già solo per gli effet­ti spe­cia­li è degno di esse­re visto. Se poi ti tra­smet­te anche qual­co­sa allo­ra è pro­prio una festa.

Per chi fos­se inte­res­sa­to: esi­ste un altro film (di qual­che anno pri­ma), in ita­lia­no, di que­sta sto­ria. Il film si inti­to­la “Beowulf e Grendel”. Bello anche quello…ma sen­za effet­ti speciali.

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1 Comment

  1. Sciuscia ha detto:

    Ah… non lo vidi, all’e­po­ca dell’uscita.