Attacco Hacker coordinato a 75.000 computer in 196 paesi. Se ne accorgono dopo un anno.
Un interessante lancio di agenzia sull’Ansa questa mattina. La notizia, descrtitta un po’ meglio sul washington Post, da veramente da pensare.
Alla fine del 2008 un gruppo di hacker con i controcoglioni ha iniziato un attacco silenzioso e su larga scala, infettando in modo invisibile 75.000 computer in 196 paesi diversi.
Secondo quanto annunciato su entrambe le testate infatti, tutti i computer sono stati penetrati con tecniche estremamente subdole e con sistemi tali da permetterne sia il controllo (il che non è un grosso problema, credetemi) che il furto di dati personali, d’identità, governativi, tecnici, finanziari ed economici.
Si tratta della più estesa Botnet mai scoperta.
Il fatto che ci abbiano messo circa 14 mesi ad accorgersene è di una gravità enorme, specie considerando il fatto i computer colpiti erano esclusivamente appartenenti ad aziende, molte delle quali governative o, anche se private, abilitate alla gestione di dati sensibili di ogni genere.
Quello che nessuno dice, e mi pare ovvio, è che per mettere in piedi un’azione di questo tipo e di questa portata, non bastano quattro ragazzini, per quanto geniali. Occorrono si capacità tecniche raffinate, ma soprattutto organizzazione, un notevole numero di persone coinvolte e una motivazione davvero eccezionale.
Ciò che intendo dire è che un colpo del genere può essere solo stato messo a segno da un’organizzazione ben strutturata, dotata di notevoli fondi ed interessata allo spionaggio più che al danneggiamento.
Dai vari articoli non si capisce se i 75.000 computer coinvolti nell’operazione siano stati anche utilizzati come botnet per portare a segno attacchi DDOS in giro per il mondo.
Una botnet è sostanzialmente una rete di computer i cui proprietari sono del tutto ignari dell’avvenuta penetrazione delle proprie misure di sicurezza. I computer di una tale rete, comandati a distanza, possono tranquillamente far convergere traffico anomalo verso un unico server, rendendolo inservibile in pochi secondi per il sovraccarico conseguente.
Ma è anche vero che in caso di attacchi come quello sopra descritto (DDOS sta per Distributed Denial Of Service) la botnet diventa quasi immediatamente visibile per le tracce che lascia sui computer attaccati. Il fatto che per più di un anno nessuno si sia accorto di nulla, depone a favore dell’ipotesi dello spionaggio organizzato.
Vale a dire governativo.
Il solito complottista 😀 . Ma mi sa che c’hai ragione.
Azz … :unbelieve: