Kagemusha – L’Ombra del Guerriero. By Giuseppe
Quanti strani risvolti può avere la vita di un uomo.
Giappone, seconda metà del XVI sec. Tre clan rivali si fanno guerra per il comando del territorio.
Tra questi il principe Shingen, del clan dei Takeda, scopre di avere un sosia praticamente identico (Kagemusha, che significa più o meno “Il guerriero ombra”): un misero ladro che stava per essere giustiziato. L’uomo viene salvato dall’impiccagione e tenuto da parte per una eventuale necessità.
Ai potenti è sempre risultato estremamente comodo avere dei sosia.
Il caso vuole che il principe muoia.
Il clan è in pericolo e per volontà del principe dovranno passare tre anni prima che i nemici sappiano della sua morte. Kaghemusa deve regnare al suo posto.
Così, un uomo che fino a poco prima era un miserabile si ritrova a vestire e vivere da principe.
L’uomo, in un primo momento refrattario ad interpretare quel ruolo, pian piano comincia ad “identificarsi”, quasi a prendere a ben volere il clan che lo sta ospitando, e si sottopone ad una dura disciplina per apparire simile ad un Samurai.
Ma è solo un’ombra, un riflesso del vero principe Shinghen.
Però grazie a questa ombra il clan riesce a sopravvivere due anni fino a quando, scoperto l’inganno, l’uomo viene scacciato malamente – tornando ad essere un miserabile – ed il clan, perduta la forza dell’immagine-simbolo del principe non viene sconfitto e decimato.
Ma Kagemusha non torna più ad essere il miserabile ladro di prima, per una strana trasformazione alchemica l’uomo si è elevato come carattere e sentimenti e, all’insaputa dei nobili continua a seguire da vicino le loro vicende, fino a morire con loro sul campo di battaglia.
Il film rappresenta uno spaccato del Giappone feudale firmato da un grande maestro del cinema internazionale, Akira Kurosawa.
Questo film è un’opera dalle mille sfumature di colori e di sentimenti umani magistralmente diretto da un uomo che non tralascia nemmeno il più piccolo particolare (notare lo sgabello da guerra su cui sedeva il principe-ombra, che alla fine del film resta vuoto).
Palma d’oro al Festival di Cannes nel 1980, questo film è un vero capolavoro da vedere e rivedere.
Non l’ho mai visto, ma accidenti la trama mi ispira parecchio.
Grazie per la segnalazione 😀
Di niente. 😉
Una calda dedica a tutti Noi.…‘la Libertà ha le Ali Infuocate’…
Ciao Joseph!
Ciao Fede! :smoking: