Il crollo delle borse di ieri: mi sorge un sospetto…

183 miliardi di euro bruciati in meno di mezza giornata da un misterioso e inspiegato crollo delle borse.

Da Chicago un massiccio ordine di vendite, avrebbe fatto partire un effetto domino di vendite, dovuto, secondo quanto si legge sui media, a due cause possibili: un operatore che avrebbe sbagliato a digitare un tasto (si, esatto, UN tasto) o a una reazione esagerata dei sistemi informatici.

Non conosco i sistemi informativi delle borse ma so che, dopo il crollo del famoso “Lunedi nero di Wall Street” del 1987,  dovuto proprio ad un errore dei sistemi di controllo delle transazioni, i suddetti sistemi sono stati rivisti e corretti.

Ora, trovo veramente assurdo che si possa imputare un disastro economico come quello di ieri ad un intervento della sfiga. Soprattutto quando si mettono in moto tutti gli organismi di sorveglianza; non lo farebbero se il puzzo di bruciato non fosse di portata planetaria.

Credo che la vera domanda da porsi sia: chi potrebbe avere interessi tali da voler mettere in atto speculazioni con un simile effetto collaterale? Ma soprattutto chi potrebbe fregarsene totalmente delle conseguenze?

Si, perchè un casino come quello di ieri non può essere casuale, o dovuto ad una concomitanza fortuita di fattori. Se c’è una cosa che ormai dovremmo aver imparato tutti, è che nel mondo dei fantastilioni di euro, nulla accade per caso.

Chiunque abbia speculato a tal punto da provocare un macello così grande non può essere un cretino. Ergo doveva sapere perfettamente quello che faceva.

E se sapeva quello che faceva, questo significa che deve avere dietro il culo un ammortizzatore gigante al punto tale da garantirgli l’assoluta impunità.

Sono fermamente convinto che non sapremo mai direttamente cosa sia accaduto nella realtà. Ma indirettamente… credo di si. Immagino che sarà la storia a puntare il dito sul colpevole.

Basta aspettare.

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3 Commenti
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Ailinen

Secondo me non lo sapremo mai U_U

Giuseppe

Allora aspettiamo! :smoking:

mar

lessi in un libro una frase che mi è rimasta impressa: “prima regola le coincidenze non esisono” quando si tratta di stati uniti poi mi torna sempre in mente…lato positivo finchè le scuse sono cosi banalotte va ancora bene almeno non hanno fatto venire giù ancora un paio di torri…!!!ciao franz