Uno stato di coscienza: QUELLO stato di coscienza – By Andrea

Esi­ste uno sta­to di coscien­za carat­te­riz­za­to da armo­nia, sen­so di uni­tà in se stes­si e con l’am­bien­te, gio­ia e cal­ma lucidità.

I misti­ci lo chia­ma­no “sta­to di gra­zia”, gli spor­ti­vi “la zona”, gli psi­co­lo­gi “sta­to di flow”.

Lo si può anche defi­ni­re “medi­ta­zio­ne”, o “sta­to naturale”.

Alme­no una vol­ta nel­la vita ogni esse­re uma­no lo ha vissuto.

Davan­ti ad un tra­mon­to, guar­dan­do un cie­lo stel­la­to, oppu­re in un gesto con­sa­pe­vo­le, in uno sguar­do, in una paro­la det­ta o sen­ti­ta o in un abbraccio.

Un momen­to magi­co, in cui il tem­po si dila­ta, ed è un momen­to perfetto.

Die­tro la ricer­ca di un suc­ces­so pro­fes­sio­na­le, o di più sol­di, o di più amici.

Die­tro le suda­te fat­te per sta­re in for­ma, o per pia­ce­re agli altri.

Die­tro ogni sfor­zo, si cela la ricer­ca di que­sto stato.

E’ un istan­te in cui, final­men­te e real­men­te, si è felici.

Die­tro ogni ricer­ca si cela la ricer­ca del­la felicità.

Que­sto sta­to può esse­re cer­ca­to, col­ti­va­to, man­te­nu­to, e reso sta­bil­men­te presente.

Lun­go e com­ples­so è il per­cor­so per capi­re cosa signi­fi­chi esse­re feli­ci, tro­va­re stru­men­ti effi­ca­ci per otte­ne­re que­sto sta­to di coscien­za e il corag­gio e la deter­mi­na­zio­ne per uti­liz­zar­li davvero.

Ma, essen­zial­men­te, esse­re feli­ci è sem­pli­ce: basta non aver pau­ra ed aprir­si alla vita.

Qual­cu­no pen­sa che i sol­di fac­cia­no la feli­ci­tà, oppu­re che per esse­re feli­ci occor­re ave­re suc­ces­so in cam­po pro­fes­sio­na­le, o ave­re vici­no per­so­ne spe­cia­li, o esse­re in salu­te oppu­re che sare­mo feli­ci quan­do ci sarà un mon­do migliore.

Ma si potreb­be capo­vol­ge­re que­ste cre­den­ze per arri­va­re ad un prin­ci­pio quan­to­me­no rivoluzionario:

è dal­la feli­ci­tà che sca­tu­ri­sce il suc­ces­so, la ric­chez­za, otti­me rela­zio­ni, salu­te e la pos­si­bi­li­tà di con­tri­bui­re ad un mon­do migliore.

Non sono il pri­mo né l’u­ni­co a pensarlo.

Il pri­mo sco­po del­la vita è vive­re davvero.

Esse­re vivi è uno sta­to di gra­zia, uno sta­to di coscien­za che pos­sia­mo arri­va­re a sperimentare.

Ogni altra con­qui­sta deri­va spon­ta­nea­men­te da questa.

L’ec­cel­len­za e il suc­ces­so sono, innan­zi­tut­to, que­sto sta­to di coscienza.

Vita­li­tà, cari­sma, pre­sen­za, empa­tia. Qua­li­tà con­te­nu­te, in poten­za, all’in­ter­no di ognuno.

Ed ogni per­so­na ha la pos­si­bi­li­tà di rag­giun­ge­re il suc­ces­so, qua­lun­que cosa rap­pre­sen­ti per ognu­no que­sta parola.

Cono­sci te stes­so, tro­va la feli­ci­tà che sca­tu­ri­sce natu­ral­men­te dal tuo essere.

Il resto ver­rà di conseguenza.

Que­sta è l’es­sen­za, il cuo­re, il segre­to, il mez­zo e il fine di ogni via per lo svi­lup­po del poten­zia­le umano.

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6 Commenti
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Giuseppe

Bel­le paro­le da leg­ge­re al mat­ti­no. Gra­zie Andrea.

Andrea G
Reply to  Giuseppe

Mi fa pia­ce­re Giu­sep­pe sape­re che qual­cu­no ama fare “cola­zio­ne” anche con spun­ti di rifles­sio­ne o rac­con­ti, e anco­ra di più il fat­to che qual­che mia paro­la pos­sa dare il “buon gior­no” a qualcuno!
Gra­zie a te.…e buo­na giornata!

ezio

bin­go!!!!! poche, sem­pli­ci ma effi­ca­ci parole.Hai fat­to cen­tro !!! E’ il suc­co di come la vita va vis­su­ta, che inve­ce, per mol­ti e’ solo esi­ste­re e basta. Bravo

Andrea G
Reply to  ezio

Gra­zie Ezio, ho descrit­to nel modo più sin­te­ti­co pos­si­bi­le ciò che da anni cer­co, assa­po­ro, con­qui­sto, poi dimen­ti­co e ricer­co ancora.
Per quan­to mi riguar­da, non vedo altre cose più impor­tan­ti da cer­ca­re, col­ti­va­re, man­te­ne­re e, se pos­si­bi­le, donare.
Amo lo sta­to di cui par­lo soprat­tut­to per­ché in cer­ti momen­ti, quan­do tut­to sem­bra con­fu­so, sen­za sen­so, sen­za appi­gli, è l’u­ni­ca cosa che mi sostiene.
Ciao!

ezio
Reply to  Andrea G

idem per me! Ciao a presto !

vito

“è dal­la feli­ci­tà che sca­tu­ri­sce il suc­ces­so, la ric­chez­za, otti­me rela­zio­ni, salu­te e la pos­si­bi­li­tà di con­tri­bui­re ad un mon­do migliore”

me le dovrei scri­ve­re a carat­te­ri cubi­ta­li in came­ra da let­to, sareb­be un buon inizio!!