Ore 11:35. Stazione di Venezia Mestre in attesa del treno delle 12:23 per Trieste.
Sono in viaggio dalle 4 di mattina, quando da Oslo ho preso il bus per l’aeroporto, poi alle 6:40 l’aereo per Treviso e alle 9:40 il bus per la stazione di Mestre.
Arrivato alle 10:20, dopo una corsa con le valigie fino al binario numero 6, salgo al volo sull’intercity delle 10:22 in partenza per Trieste. Prima di sprofondarmi sul sedile della carrozza con l’aria condizionata e godermi il resto del viaggio, con fare fiducioso e da bravo cittadino mi dirigo dal capotreno per avvertirlo che sono, naturalmente, sprovvisto di biglietto.
“Oltre al costo del biglietto (€ 16), sono € 50 di multa.” è la sua risposta.
Cerco di discutere, sperando in una soluzione ragionevole: niente da fare! Non ho percepito, da parte sua, chiusura nei miei confronti, semplicemente impotenza. Queste sono le regole!
Scendo con i bagagli dal treno e, sconsolato, lo vedo partire. Il prossimo sarà “appena” tra due ore!
In passato, se salivi sul treno senza biglietto ma avvertivi subito il controllore, pagavi una maggiorazione attorno al 20%. Avrei quindi pagato € 20, pure 25 per arrivare a Trieste due ore prima: io ne avrei guadagnato in tempo e riposo, e TRENITALIA in denaro.
Avendo una lunga attesa davanti, vado all’ufficio reclami per fare un esposto scritto. L’impiegato, con la faccia tra l’indifferente e lo sconsolato, mi ascolta e mi dà un modulo da compilare. Nel tentativo di avere da lui qualche forma di riscontro, le sue parole sono:
“L’ho ascoltata… lei ha esposto la sua lamentela… questo è il modulo da compilare, oppure può farlo su internet, altro non posso dirle… cerchi di capire, ho una divisa in questo momento”
Rassegnato, firmo il modulo e ottengo una fotocopia per ricevuta.
“TRENITALIA le risponderà” mi dice alla fine prima di salutarmi.
Dulcis in fundo.
Nei pressi dell’edicola ho modo di assistere a un episodio abbastanza spiacevole.
L’edicolante, inizialmente in un inglese stentato, poi in italiano, tratta molto scortesemente due turiste olandesi, interessate a comprare due tessere della durata di tre giorni per il trasporto pubblico. Mi faccio avanti offrendo il mio aiuto e posso appurare che si trattava di mancanza di comunicazione. L’edicolante non si era preoccupato di spiegare le varie tipologie di biglietto, forse cercando anche di vendere quello più costoso, comprensivo di battello da Mestre a Venezia, € 66 al posto dei 4,40 spesi alla fine!
Esperienze di viaggio – By Ilia
Ore 11:35. Stazione di Venezia Mestre in attesa del treno delle 12:23 per Trieste.
Sono in viaggio dalle 4 di mattina, quando da Oslo ho preso il bus per l’aeroporto, poi alle 6:40 l’aereo per Treviso e alle 9:40 il bus per la stazione di Mestre.
Arrivato alle 10:20, dopo una corsa con le valigie fino al binario numero 6, salgo al volo sull’intercity delle 10:22 in partenza per Trieste. Prima di sprofondarmi sul sedile della carrozza con l’aria condizionata e godermi il resto del viaggio, con fare fiducioso e da bravo cittadino mi dirigo dal capotreno per avvertirlo che sono, naturalmente, sprovvisto di biglietto.
“Oltre al costo del biglietto (€ 16), sono € 50 di multa.” è la sua risposta.
Cerco di discutere, sperando in una soluzione ragionevole: niente da fare! Non ho percepito, da parte sua, chiusura nei miei confronti, semplicemente impotenza. Queste sono le regole!
Scendo con i bagagli dal treno e, sconsolato, lo vedo partire. Il prossimo sarà “appena” tra due ore!
In passato, se salivi sul treno senza biglietto ma avvertivi subito il controllore, pagavi una maggiorazione attorno al 20%. Avrei quindi pagato € 20, pure 25 per arrivare a Trieste due ore prima: io ne avrei guadagnato in tempo e riposo, e TRENITALIA in denaro.
Avendo una lunga attesa davanti, vado all’ufficio reclami per fare un esposto scritto. L’impiegato, con la faccia tra l’indifferente e lo sconsolato, mi ascolta e mi dà un modulo da compilare. Nel tentativo di avere da lui qualche forma di riscontro, le sue parole sono:
“L’ho ascoltata… lei ha esposto la sua lamentela… questo è il modulo da compilare, oppure può farlo su internet, altro non posso dirle… cerchi di capire, ho una divisa in questo momento”
Rassegnato, firmo il modulo e ottengo una fotocopia per ricevuta.
“TRENITALIA le risponderà” mi dice alla fine prima di salutarmi.
Dulcis in fundo.
Nei pressi dell’edicola ho modo di assistere a un episodio abbastanza spiacevole.
L’edicolante, inizialmente in un inglese stentato, poi in italiano, tratta molto scortesemente due turiste olandesi, interessate a comprare due tessere della durata di tre giorni per il trasporto pubblico. Mi faccio avanti offrendo il mio aiuto e posso appurare che si trattava di mancanza di comunicazione. L’edicolante non si era preoccupato di spiegare le varie tipologie di biglietto, forse cercando anche di vendere quello più costoso, comprensivo di battello da Mestre a Venezia, € 66 al posto dei 4,40 spesi alla fine!
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