Incontri con idioti straordinari

Stazione Centrale di Milano, ore 18.00 del 25 giugno. La colonnina di mercurio sulla facciata del mausoleo segna 37 gradi.

L’umido è soffocante, in realtà i gradi percepiti sono ben oltre i 40. Nonostante la prudenza sono sudato come un cammello nel deserto dopo una monta a mezzogiorno. Mi sto recando ad un appuntamento di lavoro, e devo per forza prendere un taxi, o non arriverò per tempo.

Fortunatamente a meno di 50 metri da me c’è il parcheggio della Stazione; di vetture del servizio pubblico ce ne sono disponibili una ventina. Salgo sul primo della fila.

Aprendo la portiera vengo investito dal soffio ghiacciato dell’aria condizionata che all’interno della vettura è messa al massimo.

– Le dispiace togliere l’aria condizionata, per cortesia? – chiedo. La risposta già mi lascia di stucco.

– Se vuole la posso abbassare, ma di toglierla non se ne parla. –

Conto fino a cinque (sono già in ritardo) e proseguo sull’onda della cortesia, anche se già a denti stretti.

– Guardi, non la sopporto proprio. Le chiedo cortesemente di spegnerla. –

Risposta:

– No ma dico, sta scherzando? Se vuole prenda un’altra vettura. Bisogna avere rispetto per la gente che lavora. Io non posso certo prendere una broncopolmonite per la sua bella faccia! –

Sono attonito. Ma come… io sono qui, con il sudore che ruscella dalla fronte a 22 gradi, e quello che rischia la broncopolmonite è lui?

Riconosco che devo essere invecchiato. Una volta avrei piantato un casino immenso, e probabilmente anche una rissa. Oggi invece mi limito ad un sorriso.

– Sa che cosa le dico? Ha proprio ragione. – gli dico scendendo dal taxi.

– La ringrazio per avermi detto che la mia faccia è bella. Per quanto riguarda la sua invece le suggerisco di cambiare carta igienica. Quella che usa adesso dev’essere troppo ruvida… buona serata! –

La soddisfazione, mentre prendo il taxi successivo (senza aria condizionata), è quella di vedere lo stupore dipinto sul viso dell’idiota precedente, mentre la consapevolezza dell’insulto gli si dipinge lentamente sulla faccia, che adesso che posso osservarla da un posizione di vantaggio, è proprio troppo sensibile per la carta igienica che usa.

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2 Commenti
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Galdor

Fantastico!!!

Alb

Mi associo, l’arte dell’insulto a scoppio ritardato è tanto rara quanto difficile da coltivare!