Richiedere una grazia: un atto magico.
Non sono un esperto in fatto di preghiera. Quello che so è che questa pratica va ben oltre i termini in cui viene intesa normalmente. Intere generazioni di esseri umani vi si sono dedicati, nella solitudine di eremi remoti, in monasteri immersi nella natura, ma anche nell’azione della vita quotidiana, nel soccorso degli altri…
Religiosi o ricercatori, uomini e donne, sani o malati… credo che bene o male tutti gli esseri umani, almeno una volta nella loro vita, abbiano sentito il bisogno di un aiuto, di qualcosa che, travalicando le loro possibilità, intervenisse in loro soccorso.
Ecco perchè ritengo che la preghiera sia una cosa vera, autentica, oggettiva e potente. Come detto prima però, non sono un esperto in materia. Suggerisco, a chiunque desideri saperne di più, la lettura di questo brano, il più bello che abbia mai letto sulla preghiera.
Per quanto attiene alla mia esperienza, credo che l’uomo, arrivato a questo punto del suo cammino su questo pianeta, abbia davvero bisogno di una grazia e anche bella grossa!
Siamo andati troppo in là con l’ignoranza, la supponenza, l’arroganza e la presunzione di un materialismo idiota che ci ha portati davvero troppo lontano dal nostro vero essere, dalla nostra essenza e da tutto ciò che di vero e sacro esiste.
Non vi è più nulla di armonico nella società in cui trova posto un quarto dell’umanità, ai danni dei rimanenti tre quarti.
Il modello economico occidentale ha decisamente fatto il suo tempo, come prova la crisi attuale. Era solo questione di tempo prima che un modello così menzognero come quello seguito finora dall’economia rivelasse i suoi limiti. Come si fa a pensare che un’economia basata sul debito possa avere qualcosa di oggettivo? Come si può pensare che una ricchezza accumulata da pochi ai danni dei molti possa resistere nel tempo?
Il problema ora è che tale ricchezza è davvero nelle mani di pochi, e rende questi pochi estremamente potenti. Un potere illusorio, certo, se paragonato ad altro, ma ugualmente effettivo nella materia, soprattutto grazie alla mancanza di consapevolezza che affligge i molti (mancanza ovviamente attentamente coltivata dai pochi).
Il potere che l’umanità ha lasciato accumulare nelle mani di chi ne dirige le sorti, è ora la causa stessa delle condizioni in cui versa: la superficialità, il materialismo, la densità e l’ignoranza sono tutti strumenti saggiamente amministrati da chi detiene il potere per continuare a farlo.
Al punto in cui siamo giunti non è possibile pensare ad un risveglio coscienziale globale, cosa che porterebbe immediatamente a togliere il potere dalle mani di quei pochi individui senza scrupoli che lo detengono oggi.
Ma ricordiamoci che esiste una tendenza all’equilibrio nell’universo (senza andare a scomodare il karma), che è molto più forte di qualunque altra cosa.
E’ facile prevedere che l’attuale crisi non è altro che il prodromo di qualcosa di ben più grave che non potrà che avverarsi, anche se magari proprio non il 21 Dicembre del 2012 e magari neppure così improvvisamente.
E’ nell’ordine delle cose che qualcosa del genere prima o poi intervenga per riequilibrare le sorti del pianeta.
Ecco perchè ritengo che l’umanità abbia davvero bisogno di una grazia. Qualcosa che non può che provenire dall’alto e che travalichi letteralmente i limiti della materia per come la conosciamo.
Ma perchè questo avvenga, credo che occorra una sorta di invito. Una richiesta, se vogliamo, una preghiera appunto.
Non perchè non vi sia da parte di queste dimensioni il potere di interagire senza permesso ma perchè, senza una richiesta, credo non sia nell’ordine delle cose che una grazia avvenga.
Certo, possiamo fregarcene ed andare avanti così. Ma la crisi che si presenterà a quel punto credo lo farà con la violenza e l’assolutezza tipiche delle crisi planetarie, e sarà qualcosa che produrrà la sofferenza di tutta l’umanità.
Basta osservare la nostra vita, per rendercene conto: quando si produce un cambiamento in noi, maggiore è la differenza che viene ad instaurarsi, maggiore è la sofferenza che la precede.
Dunque, per lo stesso motivo, un cambiamento (ormai inevitabile) a livello planetario non potrà che portare enormi sofferenze a noi che sul pianeta viviamo, così come a tutti gli altri regni, animale, vegetale etc. etc.
Una grazia potrebbe evitare tutto questo, portando la luce della verità agli occhi di tutti, prima che la crisi raggiunga il suo culmine e così la sofferenza in essa implicita.
Una grazia per cui la preghiera è essenziale. Forse non quella di tutta l’umanità, ma di molti sicuramente.
Richiedere una grazia è un vero atto magico, perchè sfrutta leggi e conoscenze del tutto ignote, del tutto sconosciute.
Ma pensate che meraviglia se davvero una nuova luce illuminasse il cammino di noi uomini, se davvero l’universo potesse schiudere le sue porte davanti a tutta l’umanità e rendere palese l’assoluta falsità del potere che finora abbiamo servito tutti per il vantaggio temporaneo di pochi.
Pensate che meraviglia se l’intera umanità avesse la possibilità di accedere a nuovi piani coscienziali ed alla possibilità di stabilire un nuovo ordine sul pianeta, basato sull’armonia, sull’amore e sulla ricerca del prossimo gradino evolutivo.
La domanda quindi è: perchè cazzo non vogliamo chiedere a gran voce (seppure interiore) una possibilità di questo genere?
Il miglior “buon lunedì mattina” da molto tempo a questa parte.
Grazie :bye:
Condivido pienamente tutto, è ora che l’umanità comprenda che non esiste solo la materia!!!!!!!se riuscissimo ad aprire e vivere con il Cuore aperto,sarebbe già un grande passo per la nostra evoluzione.
La preghiera è un grande strumento e possibilità.
Donatilla
Dolcissimo Franz…”peccato” che sei unico…
Le tue parole e quelle del brano da te consigliato (che anch’io trovo il più bello mai letto sulla preghiera, e ne ho letti un po’) sono come una boccata di aria fresca.
Io prego da quando sono nato, posso perciò testimoniare l’assoluta efficacia della preghiera.
E non v’è nemmeno bisogno di frasi fatte – anche se alcune preghiere come il Padre Nostro (meglio se in latino) sono veramente potentissime – basta aprire il cuore e tentare una comunicazione, chiedere una Grazia.
Il massimo e non chiederla per se stessi o per chi amiamo, ma per tutti.
Bellissimo Franz.
Per attarre la Grazia occorre “chiamarla” col suo linguaggio: ecco perchè anticamente la danza, il canto, la musica erano considerati mezzi per creare un “ponte”, un canale che permettesse la discesa di un Principio.
Allora, creare armonia in noi stessi, muoversi con grazia, cantare o parlare con grazia (che non significa non dire le parolacce!), scrivere con grazia, ci trasforma in possibili “attrattori” di una Grazia superiore. Ma non è questione prettamente tecnica.
Questo, almeno per me, è preghiera: lo stato di coscienza (favorito da ritmi e modulazioni armoniche) che catalizza una “Forza”.
Ma oggi si sa, a ballare ci pensano le veline e a cantare le “star” dei talent show di casa nostra!!
Articolo straordinario Franz. E il tuo commento, caro Andrea G, lo completa meravigliosamente. Hai scritto esattamente quel che sento, anche se non sarei mai riuscita ad esprimere così bene il contenuto delle tue parole. Buona serata a tutti :bye:
Quando mia nonna era ancora in vita, circa quattro anni fa, alla sera si preparava per andare a dormire e prima di addormentarsi iniziava a pregare, lo faceva da una vita e probabilmente lo faceva davvero bene visto che quando entravo nella sua stanza in quei momenti venivo travolto da un onda di calore e di pace cosi’ forte che raramente ho mai provato in altre occasioni della mia vita.
Io sinceramente non prego molto, faccio altre cose simili durante la giornata ma sempre allacciate a un azione, un motivo, se un giorno riuscito’ a imparare questa pratica, a staccarmi da ogni scopo e a restare semplicemente immerso nel contatto a tu per tu con l’Assoluto spero davvero di riuscire a trovare la stessa qualita’ che la mia vecchia Signora riusciva ad emanare.
Magari lo sto gia’ facendo ma ancora non me ne sono accorto.
il simile dovrebbe attrarre il simile…
un atto magico e alchemico..
non sono certo un esperto di preghiera, ma sento in modo forte la questione…..
credo che tutti almeno una volta abbiamo visto la nostra vita armonizzarsi con un ritmo più vasto, come se un vento tanto desiderato scendesse dall’alto per avvolgerci e trascinarci dolcemente , ripagandoci di tanti sforzi solitari, facendoci sentire sollevati….
appunto, come se qualcosa “rispondesse” ad uno sforzo profondo interiore o ad una richiesta di comunione…. per uscire dalla solitudine, dal dolore dall’incertezza..
a volte ho avuto anche la percezione che questa risposta avesse una “logica”..anzi una logica meritocratica: alla fine di un grande sforzo, quando qualcosa dentro era a posto con se stesso, quando avevo la certezza di aver fatto tutto ciò che era nelle mie possibilità del momento..beh..ecco che una sorta di benedizione, o di affermazione, in certi momenti, sembrava prendersi cura di me…
l’ho notato anche in altre persone…vedi come una serenità che avvolge una persona che ha toccato il proprio centro in qualche modo (che sia attraverso la preghiera propriamente detta di una tradizione, o che sia tramite il canto, l’arte o l’azione.o attraverso uno stato naturale di silenzio, non cambia..).. sì..accade…e non è solo quella persona…è lo spazio attorno che cambia, non riguarda solo quella persona…
credo che le diverse pratiche e tecniche, che possono essere anche molto diverse, arrivino cmq a quel silenzio nel cuore, a quello “spazio vuoto” su cui si può riversare quella Benedizione…entro cui si fa largo questa pioggia benefica che lava e cura…che dona vita..
una grande richiesta attiva, un grande sforzo per toccare dentro di sè in modo nitido questo “spazio”, per poi realizzare un Grande Abbandono… un “affidarsi a Qualcos’altro”..
ma sopra parlavo di “logica” con cui questo pare accadere, ed è ovvio che è solo una mia proiezione, un’interpretazione umana e limitatissima di un evento che segue leggi del tutto sue, leggi verticali che ben poco hanno a che fare col flusso orizzontale degli eventi così come li percepiamo….
ed è questo il limite infantile in cui spesso cadiamo nel pregare: “sono stato buono, ti prego Padre (Madre, Spirito Santo ecc..) aiutami e salvami!”
beh..sappiamo tutti che la risposta non arriva matematicamente..
e poi…se, a livello individuale, tutti (o quasi) abbiamo sentito questa dolce Presenza sfiorarci…ad un livello collettivo non so davvero in che modo questo possa accadere..
pensiamo a due popoli che hanno con la preghiera un rapporto molto forte, quello ebreo e quello tibetano…cosa dovremmo pensare? che gli ebrei non pregarono abbastanza mentre i nazisti preparavano i forni crematori?..o che i carri armati cinesi siano più forti dei mantra tibetani?…
è ovvio che sto ragionando con logiche umane , limitate da visioni parzialissime, ma è questo il paradosso dell’atto del pregare per invocare una Grazia: occorre “credere” in modo assoluto, avere fede…”la fede smuove le montagne”, ma nello stesso tempo essere consapevoli che si entra in un territorio di leggi superiori che ignoriamo, e quindi NON aspettarsi che una Grazia discenda secondo le nostre logiche e volontà…
chiedere nel più totale Abbandono e nella piena fede del cuore, senza aspettarsi nulla..
non è facile…
Grazie dell’Articolo Franz…
C’è qualcosa, tra le pieghe, che sfiora nell’Intimo…
E anche il brano di Walter…eccezionale …come al solito…
Un Abbraccio
Di nulla… piaceva anche a me scriverne…
Sto attraversando un periodo durante il quale una persona a me cara non sta bene, ora e’ in ospedale. Di solito anche quando non mi trovo in situazioni del genere prego ugualmente, ma ora mi sento perso, nessuno che mi ascolti. Mi chiedo se le preghiere che fino ad ora ho detto qualcuno le ha ascoltate.
E’ una sensazione di impotenza e di rabbia, ma nello stesso tempo anche di speranza.
La speranza che ci sia qualcuno a sentirti.
Credo sia importante la preghiera, e’ parlare a te stesso attraverso qualcuno che speriamo ci sia, ora vorrei averlo vicino e parlare con lui per avfere conforto e un po di luce.
Ciao Nunzio.
Purtroppo la situazione che descrivi capita a molti.
Un saggio diceva che ci vuole molto coraggio per sopportare la sofferenza di chi amiamo. In più, per noi esseri umani, a volte è molto diffiile stare accanto alla sofferenza accettando di non poter far nulla.
La malattia in modo particolare è qualcosa che spesso genera in chi ci sta accanto un senso di forte impotenza, perchè la causa vera che l’ha generata rimane quasi sempre fuori dalla portata della nostra comprensione, e non solo dal punto di vita medico.
Faccio a te e alla persona di cui parli tutti i miei auguri perchè il peso della sofferenza possa essere sollevato quanto prima.
Grazie del passaggio e del commento. :bye:
grazie
BRLLISSIMO