L’Opera al nero – By Giuseppe

Questo film di André Delvaux narra la storia di un ricercatore di verità e di uno spirito libero, Zenone Ligre (stupendamente interpretato da Gian Maria Volonté).
Pur essendo una storia di fantasia, tratta dall’omonimo romanzo di Marguerite Yourcenar, l’Opera al nero mostra in modo forte, crudo e intenso quello che è stato uno dei periodi più bui e terrificanti dell’Europa del XVI secolo.
Il protagonista Zenone, nato a Bruges, nelle Fiandre, in una famiglia di ricchi e potenti banchieri, si appassiona sin da giovane allo studio della Medicina, della Filosofia e dell’Alchimia.
Ben presto la sua brillante intelligenza lo porta a non accontentarsi più dei dogmi imposti dalla Chiesa Cattolica e, decidendo di sposare una visione più “naturalistica” dell’esistenza, si mette in viaggio per tutta l’Europa.
Col tempo scrive dei libri che gli procureranno l’accusa di eresia.
Il suo è un tempo di lotte religiose, il tempo della Riforma e Controriforma, e basta ben poco per finire sul rogo.
Così a Zenone Ligre tocca viaggiare sotto falso nome fino a quando, stanco di vagabondare per circa trent’anni, decide di tornare a Bruges.
Riconosciuto solo da pochi intimi l’uomo si dedica, come medico, alla cura dei malati presso il convento della città.
Per molto tempo vive nell’anonimato, fino a quando viene scoperto e accusato di eresia ed apostasia perché secondo lui: “…il mondo è un essere vivente di cui noi siamo delle piccole cellule…” e “…la magia della Natura è il solo sacramento, il solo mistero…” e ancora “…tutto il potere si basa sulla conoscenza e tutta la conoscenza sull’esperienza…”.
Questi, ed altri capi di accusa, fanno sì che il rogo sia certo per quell’uomo in cerca di se stesso, della sua verità (a meno di una ritrattazione).
Ma Zenone non ritratta e mentre viene tenuto in prigione preferisce togliersi la vita piuttosto che finire sul rogo.