La piaga
Succede mediamente solo in Italia. Sei al ristorante, oppure in spiaggia, tranquillo… ed ecco che il pupo del vicino inizia a strillare. A torto o a ragione, poco importa.
Se il pupo è figlio di stranieri, mediamente la cosa dura pochi secondi: uno dei due genitori verifica cosa ci può essere che non va, parla un attimo col cucciolo, il quale smette di fare casino, oppure viene educatamente accompagnato fuori dal locale, in attesa che si calmi.
Se invece il pupo è italiano… tutto il contrario. I genitori o non lo cagano di striscio, oppure iniziano a parlare tra di loro chiedendosi cosa ci sia che non va.
Quando finalmente decidono di interagire col pupattolo frignante, questo inizia a strillare sempre più forte.
Il padre (o la madre) lo coccolano, lo tastano, lo strafugnano e quello, da ragazzo furbo e viziato qual’è, non smette più di fare quello che aveva fatto fino a quel momento: cagare il cazzo a chiunque nel raggio di venti metri.
I bimbi italiani hanno un comportamento del tutto diverso dai bambini di tutto il resto del mondo. O meglio, le basi sono uguali, ma la capacità di stare tranquilli, interagire con l’ambiente e, in genere, comportarsi in modo educato, è mediamente del tutto inesistente nella fascia di età tra i tre e i dieci anni.
Ho detto mediamente, ovviamente, perchè ci sono le eccezioni. Ma mentre nei bimbi stranieri, il bimbo viziato e capriccioso è l’eccezione, da noi è esattamente il contrario.
I bimbi italiani sono spesso estremamente viziati, iperprotetti e coccolati, con il risultato che, crescendo, si portano con se’ l’insana convinzione di poter fare tutto quel cazzo che gli pare.
I genitori, dal loro canto, dimenticano che il fatto di aver avuto un figlio non implica che il pargolo molesto debba essere imposto con la forza a chiunque gli stia vicino.
Insomma, se volevo farmi rompere i coglioni da un bambino frignone e urlante, lo potevo anche fare da me. Quindi, dato che non l’ho fatto: perchè mi devo cuccare la rottura di coglioni del tuo?
I risultati poi finiscono sul giornale: vedi il caso dell’ambulante picchiato sulla spiaggia da un branco di ragazzini, sotto gli occhi dei genitori che non hanno mosso un dito.
L’educazione di un figlio è questione estremamente seria e delicata: non una cosa da fare a caso, nel totale lassismo o, al contrario, in regime militare; ma soprattutto dovrebbe essere condotta senza nuocere al vicino!
Ma vaglielo a spiegare ad alcuni genitori.…
Posso vendermi parte della tua ragione? Ne hai così tanta che potremmo diventare ricchi entrambi!!! :drunk:
:muah: :muah: :muah: :muah: accomodati! :muah: :muah: :muah: :muah:
Non ne vado fiero…ma è successo nella mia città!!!! e, vi sembrerà assurdo, mentre il sindaco (per fortuna) ha espresso il suo rammarico per l’accaduto cercando di dire che quei bambini (e quegli adulti) non sono rappresentativi, qualcuno si è espresso a loro favore !!!! Li ha difesi in un modo che sembra molto intelligente e ricco di riflessioni interessanti ma, se letto con distacco, il suo articolo è colmo di st°&!?#te ipergalattiche!
leggete qui:
http://www.ilrestodelcarlino.it/civitanova_marche/cronaca/2010/08/31/377581-ecco_perche_ragazzini.shtml
Parole sante… soprattutto la frase: “Insomma, se volevo farmi rompere i coglioni da un bambino frignone e urlante, lo potevo anche fare da me. Quindi, dato che non l’ho fatto: perchè mi devo cuccare la rottura di coglioni del tuo?”
Sottoscrivo ogni parola…