Ricerca della verità: stare in piedi da soli.
E’ dura, molto dura. Stare in piedi da soli, intendo.
Con questa espressione si può intendere di tutto ma nel caso in questione faccio riferimento alla capacità di muoversi sulla base di ciò che si ritiene di dovere o voler fare, senza dipendere dall’accettazione o approvazione di qualcun altro, singolo o gruppo che sia.
Il problema è: sapere cosa devi fare, o cosa vuoi fare.
Un giorno un uomo stava discutendo con suo figlio, che non ne voleva sapere di fare i compiti, anche perchè, come sempre più spesso accade, ne aveva da eseguire una quantità enorme.
Il piccolo aveva voglia di giocare, correre, saltare, e si trovava invece a doversi smaronare con un tema.
- Ma papà – disse ad un certo punto – non è giusto! -
E suo padre gli rispose:
- Non esiste “giusto” o “non giusto”. Esiste solo ciò che dev’essere fatto! -
Mi si aprì un universo con quella frase di un padre a suo figlio. Una lezione meravigliosa, una di quelle rare perle che valgono una vita intera. Magari anche due o tre.
Cazzo! E’ vero! Non esiste il giusto assoluto, quantomeno non nella mente umana. Quello che è una barbarie per me può essere la ragione di vita del mio vicino di casa, e viceversa. Non è di certo giusto quando un bambino muore di fame e un altro ha problemi di obesità. Non è giusto che in occidente si abbiano problemi di sovralimentazione quando tre quarti del pianeta crepano di fame.
E non è giusto quando un infarto ti stronca sulla più bella scopata della tua vita “giusto” un attimo prima di venire, o la donna cui hai dedicato tutto te stesso prende il volo col lattaio.
Però succede.
La vita non è giusta, sbagliata o altro. La vita è quello che è. Punto. La vita è quello che deve essere. Senza riguardo per qualunque sia la nostra idea di giusto o sbagliato. Alla vita non gliene frega un beneamato cazzo delle nostre opinioni.
E noi esseri umani, nel migliore dei casi, riusciamo a seguire un ideale, di giustizia, di bellezza, o altro. E’ in quei momenti che nascono eroi, artisti o grandi scienziati.
Ma non è in quel momento che nasce un uomo.
Un uomo nasce quando fa ciò che ritiene debba essere fatto senza ricercare l’approvazione di qualcuno, solo perchè ha paura di trovarsi da solo, ovvero mediamente quello che prima o poi facciamo tutti. Da un lato il leccaculo, dall’altro il bastian contrario, con tutte le 50 sfumature che ci stanno in mezzo.
Se non sai cosa vuoi fare, allora è meglio che non fai nulla fino a che non ti viene un’idea, anche piccola. Se no, è inutile che ti racconti che lo sai, solo perchè così ti senti autorizzato a muoverti insieme alla massa. Potresti scoprire di essere in un branco di Lemmings che stanno correndo verso il suicidio nelle acque artiche.
Il fatto che noi si abbia bisogno degli altri, non è negabile. Quello che è negabile è che ci si debba prostituire a questo bisogno, andando contro al proprio sentire “perchè così fan tutti”, o ancora peggio “perchè così è giusto”. Siamo talmente abituati al casino che ci assorda la mente e il cuore, da avere bisogno della continua approvazione degli altri per fare qualcosa, perchè altrimenti abbiamo paura di essere esclusi dalla comunità, dal branco; e la legge atavica ci dice che se sei fuori dal branco prima o poi morirai, magari per mano o zanna del branco stesso.
Ecco cosa ci porta a comportarci come dei missili a ricerca di calore (umano), che agganciano la sorgente di energia più forte. La programmazione genetica atavica del nostro essere animali.
Ma siamo uomini, perdio! Impariamo a bastare a noi stessi, quantomeno a sentire noi stessi, poi potremo accettare o cercare tutto l’aiuto che vogliamo. Ma prima dobbiamo esserci, completi e presenti, altrimenti il nostro muoverci sarà solo ed unicamente prostituzione, meccanica prostituzione e paura. Nient’altro.
Ogni tanto mi capita di incontrare qualcuno in un gruppo di amici che magari non vedo e non sento da tempo e di sentirmi dire la fatidica frase: “E’ un po’ che non ci vediamo. Non ti fai mai vedere!”
Ma vaffanculo! Se non ci vediamo, vuol dire che tu non hai visto me tanto quanto io non ho visto te. Ma siccome tu sei nella parte più numerosa del gruppo, allora ritieni che sia mio dovere di minoranza venire a leccarti il culo!
Questa è violenza pura. La violenza peggiore di tutte, quella di coloro che ritengono di essere nel giusto, quel giusto nel cui nome vengono combattute crociate e jihad.
Ma se tutti bastassimo a noi stessi, allora l’incontro tra esseri umani sarebbe veramente un incontro, un accarezzarsi, un unico enorme abbraccio.
Invece così finisce per essere un mercato di falsità pagate a caro prezzo.
da quì il ‘detto’: meglio soli che…
é facile, vivendo nel mondo, seguirne le opinioni, e seguire le proprie vivendo in solitudine, ma e´grande l´uomo che in mezzo alla folla conserva con perfetta amabilitá l´indipendenza della solitudine.
ralph waldo emerson
Grazie Stefano per questo tuo contributo. Mi hai stimolato e appena possibile scrivo un post proprio su questo aspetto. A presto.
La «Ricerca della Verità» (con la maiuscola) è come una competizione tra gli uomini. Un traguardo che soltanto 1 sola persona può raggiungere, così che l’intera umanità si possa rigenerare, risorgere e porre fine a tutte le atrocità, sciagure (diffusissime) e noie umane (nelle migliori condizioni di vita). Ho raggiunto il traguardo, vincitore IO SONO, ormai da oltre 5 anni.
1) Come ci sono riuscito?
2) Quali saranno i primi rapidi cambiamenti in tempi brevi?
1) Circa 2 millenni or sono un certo «Figlio dell’Uomo» affermò di essere anche «Figlio di Dio» (natura umana/divina). Per tale affermazione, *democraticamente*, fu condannato alla *morte di croce*, a cui Egli non si sottrasse, essendo il motivo per cui Dio era intervenuto sulla Terra, per la redenzione di *TUTTI* gli uomini/donne. Purtroppo, superficialmente e con la massima stoltezza, afferma Emanuele Severino: «Questo Dio non è troppo, è troppo poco!». Il nostro 80enne massimo pensatore del cazzo mio (peraltro da me eletto «Amico particolare», per averlo letto dal gennaio 1997 fino ad oggi) non considera che a tale immenso sacrificio divino/umano, hanno poi partecipato miliardi e miliardi di altri uomini/donne nei successivi 2 millenni (che per Dio equivalgono a 2 giorni). Alla soglia del 3° millennio, io cosa ho fatto, in virtù di «Sapienza infusa» (della quale non mi attribuisco alcun merito)? Ho semplicemente imitato Cristo e, sempre *democraticamente* ma «in sordina» di vita privata, sono stato condannato a vergognosa *morte civile*, dalla famiglia e dallo Stato. Una fine altrettanto abominevole come fu per Cristo. Pertanto, tutti i miei amati connazionali devono prendere atto di questa realtà solare, applicando alla mia persona le leggi del nostro “diritto positivo”. Per tale mia interpretazione, a dimostrazione tangibile della Verità, io riscuoterò gli «onorari dovutomi» per le «Lezioni di sapienza» semplici e speciali impartite; onorari da me stabiliti, sin dal 1994, notificati e protocollati al Ministero di Grazia e Giustizia del 1° Governo Berlusconi. Tutto verificabilissimo attraverso l’Opera omnia LA DIVINA COMMEDIA BIS, depositata presso Sgarbi e Berlusconi (critico d’arte ed editore, massimi) a partire dal 14 gennaio 1994, al tempo della «discesa in campo» dell’attuale ridicolo e puerile Presidente del Consiglio dei Ministri. Perdippiù, alla fine dell’Anno Santo 2000, tutto il Popolo Italiano, rappresentato da oltre 333 massime Personalità in tutti i settori, è stato informato della mia impensabile ma vera vicenda, che ancora vivo, ricevendo per Raccomandata A.R. poderoso materiale cartaceo, costituente la 13° Epistola della su citata Opera, con allegato un documento personalizzato, intitolato DICHIARAZIONE DI RESPONSABILITÀ.
2) Risulterò l’Uomo più ricco del passato, presente e futuro, senza che mi necessita 1 solo euro, da persona in felicità perfetta, in termini di «Pienezza dell’Essere» dal 1/11/2003. Chiederò soltanto che la mia sorella e una cognata (per avermi malvagiamente costituito pazzo da chiudere in manicomio) siano ospitate per 1 anno nelle patrie galere; svariati anni di carcere a 3 medici e 3 magistrati della Procura napoletana e romana. Spero poi che Sabrina Ferilli possa sostituire mia moglie, unica donna conosciuta nella mia vita e con la quale sono stato a letto nella notte di domenica e lunedi 23/01/1991. Mamma mia, quanto sono arrapato! Questo è stato il mio sacrificio, unitamente a sopportare il disconoscimento di paternità delle 3 figlie, a motivo di vergogna per la mia pazzia [finta].
L’immensa ricchezza sarà da me devoluta all’intera collettività italiana. Ai 3 poteri del nostro Stato di diritto, si aggiungerà un 4° potere, come teorizzato magistralmente dal compianto Chiar.mo Prof. Giacinto AURITI, dopo oltre 35 anni di notevoli studi scientifici all’Università di Teramo. Galantuomo da me appena conosciuto, approfonditamente letto e ascoltato, nello scorso mese di febbraio. Vale a dire che ci sarà il POTERE MONETARIO ASSOLUTO dello Stato, così che il famigerato «debito pubblico», si trasformerà in «credito pubblico» in termini di REDDITO DI CITTADINANZA, che da solo porrà fine alle sciagure umane italiane più miserande. Solo così si potranno assolvere i diritti della «Dichiarazione Universale dei Diritti Umani» dell’O.N.U. e, soprattutto, il «Bene comune» con «La legge è uguale per tutti» sanciti nella nostra stupenda 60enne Carta costituzionale, frutto del sangue versato dai nostri avi. Con buona rassegnata pace degli anonimi grassi banchieri delle banche sovranazionali. Conseguentemente, nessuno dovrà più imporre niente a nessuno, chiunque sarà a vivere, sempre per fede, nel bene e nel male congenito alla natura umana, soggetto unicamente a se stesso. Punto. Per ora termino con 4.903 battute.
Mi è sempre caro salutare questo magnifico Franz’s Blog e tutti i coautori e utenti che lo frequentano vivacemente.
I.P. 🙂
Devo riconoscere a Umberto Veronesi che ti ha spesso commentato una lungimiranza insolita. Nonostante le 4.903 battute, e parafrasando il Bardo… c’è del buono in Danimarca
Piuttosto, si può affermare, parafrasando il Libro dei libri… «C’è qualcosa di nuovo sotto il sole».
Un caro saluto all’eruditissimo Umberto Veronesi, da me non menzionato nel post precedente. I Vs. 2 e‑mail sono inseriti nei miei contatti. Le prossime Gmail saranno APERTE e dirette a 333 più qualificati destinatari, 333 per c.c. e 333 per c.c.n., per significare che io, da ultimo cittadino italiano, mi rivolgo alla totalità degl’Italiani, per dirimere felicemente la CONTROVERSIA in atto dal 2001, tra me e i connazionali. Tutti abbiamo la stessa incommensurabile dignità di uomini. Io non potrò mai rimanere escluso.
Su YouTube ho pubblicato 3 videoInenascio, entro giugno ne dovrò totalizzare 33, in onore dell’Apostolo S. Paolo, mio Autore prediletto, quando terminerà l’Anno Paolino, a Lui dedicato dalla Chiesa cattolica.
In autunno ci sarà una definitiva INTIMAZIONE (Posta prioritaria e Gmail) alle prime 4 Cariche della Repubblivca Italiana. Io, speriamo che me la cavo. Di certo sarò impegnatissimo ma ben vaccinato a tal uopo.
Normalmente c’è una grande confusione; si pensa che “bastare a sé stessi” sia l’affermazione di un grande egoismo, di un senso di superiorità rispetto agli altri. Di fatto questo atteggiamento è abbastanza diffuso, ma guardiamo questo esempio: il rapporto tra genitore e figlio. Se il genitore dipendesse affettivamente dal figlio, come potrebbe liberamente abbracciarlo e sorreggerlo, scaldarlo e consigliarlo, stargli accanto dopo le “cadute” che inevitabilmente subirà. E’ un rapporto in cui si dà, si dona.
Nei rapporti tra “adulti”, e non solo sentimentali, quasi sempre invece, entrambi chiedono, e lo fanno ad alta voce!
In una espressione di egoismo (questa sì) superlativa.
IO CHIEDO amore, ho diritto alla considerazione, mi spetta il riconoscimento; TU DEVI darmi le cose di cui ho BISOGNO, e se poi io non sono in grado di ricambiare… beh, comunque ne ho il DIRITTO!
Appare chiaro che quando entrambe le parti la pensano così, delusioni, rancori, persino guerre, sono la logica conseguenza.
La cosa comica è che proprio NON CI ACCORGIAMO dei nostri bisogni, che scambiamo per “diritti”, né quelli degli altri che etichettiamo come “capricci”.
Trattare il prossimo come noi stessi, è anche riconoscergli le nostre stesse debolezze, accoglierle e al limite giustificarle come giustifichiamo le nostre.
Non giudicarle e condannarle. Quelle degli “altri”.
E poi, come dici, chiedere ed accettare tutto l’aiuto di cui abbiamo bisogno… cosa non facile, a pensarci bene…
Purtroppo dei nostri bisogni ci accorgiamo benissimo. Quello di cui non ci accorgiamo è che spesso non sono tali! Bentornato! 🙂
T’enchiù! ;))
non comprendo.. Io volevo dire che non riconosciamo la bisognosità come tale, con le implicazioni compensative della nostra fragilità intrinseca. Però, certo, i bisogni li ascoltiamo e reclamiamo la loro soddisfazione.
E’ la stessa cosa che dici tu?
Pi eSse:
Bello il SITO, sono certo che crescerà e si arricchirà come il blog, vista anche tutta l’energia che gli dedichi.
Yes era la stessa! Mi fa piacere you like sito.
Stavo riflettendo su questo: Franz dice che ci prostituiamo in cerca di protezione e calore umano, agganciandoci alla sorgente di energia più forte.
Sting dice che nei rapporti “adulti” ciascuno chiede amore (qualche volta lo pretende senza affatto chiederlo) affermando ciò che è suo “diritto” e ciò che invece è “dovere” dell’altro.
Sono profondamente d’accordo con entrambe le asserzioni. Ma mettiamo tutto assieme;
ne viene fuori un quadro desolantissimo: perché spesso accade che anche quando si ha l’impressione di incontrare un’anima amorevole e generosa, purtroppo abbiamo solo incontrato qualcuno che non ha abbastanza “polmoni” da urlare, come fan gli altri, ciò che “gli spetta di diritto” (o meglio, ciò che è convito che gli spetti).
Allora, se non riesce ad autoaffermarsi nel branco “con le cattive” (con la sopraffazione) cambierà strategia, ci proverà “con le buone” mostrando di sè un lato fintamente buonista, caritatevole, generoso col prossimo.
Insomma non per grandezza ma per fragilità.
Dio che tristezza questo pianeta!!!
La sai la fiaba dell’uccelletto? Te la riassumo.
Un giorno un contadinello incontra un piccolo uccellino caduto dal nido. Siccome fa molto freddo e non se lo può portare a scuola, lo mette nel posto più caldo che può trovare: una merda di vacca appena fatta, e pertanto ancora tiepida, e poi se ne va.
Dopo pochi minuti l’uccellino, sentendosi ringalluzzito, si mette a cinguettare. Una volpe passa lì vicino, sente il cinguettio, si avvicina e se lo mangia.
Morale:
non è detto che chi ti mette nella merda lo faccia a fin di male.
non è nemmeno detto che chi ti toglie dalla merda lo faccia a fin di bene.
Comunque, quando sei nella merda, non metterti a fare casino: potrebbe andarti peggio!
Ciao Vale! buona serata!
Ha ha ha 🙂
Si, meglio riderci sopra Franz. Buona serata anche a te!
Egregi autori e utenti di questo magnifico Franz’s Blog, V’invito a 2 semplici considerazioni.
1) Dovete considerare che come in natura vi sono miliardi di miliardi di foglie e nessuna è perfettamente uguale ad altra, parimenti le menti umane. È la bellezza della diversità! Produce arricchimento e gioia!
2) Voi rappresentate, in scripta manent, «pensieri astratti», opinabili e, quand’anche belli da condividere, sterili. Mentre Inenascio Padidio, nella massima follia, stoltezza e debolezza (come da teoresi paolina), rappresenta «FATTI concreti di vita vissuta e vivente ancora» assolutamente incondivisibili (a motivo della soprannaturalità evidente) ma inopinabili e, pertanto, fecondi.
Meditate, meditate, meditate, gente! Che non abbiate mal di testa!… Serena notte, a gnocche e gnocchi!
Perplessità a grappoli…
Per non parlare della cefalea 🙂
Inenascio scusami, io sono meno intelligente di Umberto Veronesi, mi spiegheresti un po’ meglio che cosa vuoi dire?
A proposito della diversità che arricchisce, certamente si! Fin qui ci arrivo.
Grazie e buona notte a te
Valeria, che bel nome per me! Sei la seconda Valeria con la quale interloquisco su Internet. Certo che ti spiego meglio e non ti scuso ma ti ringrazio per avermelo chiesto, cosa che non fa né Franz né Sting, né altri. Sono totalmente disponibile a ricevere anche 100 domande, in libertà, senza porre limiti, alla sola condizione che siano pubblicate, perché in privato l’ho fatto per 12 anni di seguito (1993−2005), scrivendo con Raccomandate A.R. (con la spesa di svariate decine di milioni di lire svalutate), è stato come scrivere ai morti: non rispondono! Garda caso,… a me va bene ugualmente, anzi, va meglio!
Tu (e tutte le donne) non sei più o meno intelligente degli uomini ma sei, naturalmente, di bellezza complementare ad essi, così che il genere umano agisca con la testa e con il cuore.
Ti consiglio di rileggere tutti i miei commenti presenti in Fran’z Blog. Poi, visto che ti chiami Valeria, leggi cosa ho risposto all’utente firmata Valeria (nick: NONSOLOPANE) su OKNOtizie, dove commento raramente. Su detto portale vi sono 3 pagine di miei commenti, iniziati da maggio 2008. La risposta a Valeria si trova alla fine commenti di questa prima pagina: http://oknotizie.virgilio.it/Inenascio/commenti?start=0
Franz e Sting mi hanno comunicato il loro e‑mail, fallo anche tu al più presto. Mi trovo a 714 contatti e arriverò a 999 (333 x 3). A giorni potrò spedire Gmail APERTA, promessa al Popolo Italiano alla fine dello scorso anno, per indicare come io risolverò, spero entro il corrente anno, la gravissima crisi economica mondializzata, attuale tormentone universale.
Fai una visitina anche sul mio blog http://inenascio.splinder.com.
Ne saprai molto più di quanto possa comunicare qui.
Detto in estrema sintesi: io chi cazzo sono? Sono un “dio di merda”, stesso, identico, tale e quale a Franz, Sting e tanti altri uomini (in primis: gli uomini più potenti economicamente, irresponsabili, che determinano un mondo di lacrime, sangue e dolori atroci per tante popolazioni), i quali, così potenti si ritengono in coscienza, dubitando molto o non credendo a DIO, realtà del nostro meraviglioso Padre Celeste, il quale, come è *infinitamente potente*, parimenti, è anche *infinitamente umile* nel sottomettersi al Suo capolavoro: Uomo/Donna, ben distinti da maschio/femmina del regno animale, da Dio programmato, e non dotato di spirito razionale come l’animale superiore Uomo. Buona lettura e serena Domenica,… è come se scrivessi alla mia carissima figlia Valeria 🙂
Caro Inenascio,
prima di tutto ti ringrazio per la tua gentile risposta. In questi giorni sto cercando di orientarmi nel tuo blog che è… piuttosto impegnativo! Non sono sicura che tu voglia chiarire tutto a tutti ma più che altro rivolgerti a “chi ha orecchie da intendere…”.
Ma vi ho trovato comunque molti spunti e riferimenti interessanti che un po’ alla volta voglio approfondire, anche se il tempo a disposizione è sempre poco.
Arriveranno altre domande, almeno fino a quando le tue risposte mi saranno di qualche chiarimento.
Ma ho l’impressione che non sempre questo ti sarà possibile, e non per tua volontà: chi sa non dice…
Spero tu voglia scusarmi (ecco che mi scuso un’altra volta) ma non ti darò il mio indirizzo di posta elettronica: sono ancora una delle poche persone di questo paese che amano la discrezione e la riservatezza. Ma poiché tu stesso chiarisci di prediligere domande pubbliche, usiamo ancora questo blog per comunicare. Un caro saluto a te.
Valeria
Spetta che vado un attimo a prendere le stampelle…!!! Meglio riderci su!!